Calcolosi renale

Buongiorno dottori, espongo il mio caso in breve,perché tra ospedali,ricoveri, coliche renali e infezioni varie tra cui una pielonefrite acuta sono tre anni che vado avanti così!
Soffro di calcolosi renale bilaterale, i problemi attualmente li ho nel rene sinistro dove tre anni fa iniziarono con una ureteroscopia per prelevare un calcolo di 1 cm circa. Tentativo fallito per ben 2 volte nel giro di 15 gg,tornata a casa e avendo il doppioj inserito elimino il grosso calcolo urinario.
Da li sono iniziati tutti i miei problemi di infezioni e coliche varie,che mi danno fortunatamente tregua nei nove mesi della gravidanza.
Ovviamente una volta partorito ricominciamo le febbri che il medico di base mi fa passare con l augmentin in quanto allattavo. Quando il mio bambino aveva 7 mesi mi hanno portato in pronto soccorso con febbre a 41.5,sono rimasta ricoverata 2 settimane per una pielonefrite.
Continuo ad avere i problemi sinche l urologo che ho conosciuto e che tuttora mi segue sospetta che sia presente un reflusso urinario...eseguo cistografia minzionale ed effettivamente risulta un reflusso passivo di 3 grado.
Si decide di ripulire prima il rene dai due calcoli...faccio due litotrissie e ora mi ritrovo con  tanti frammenti posizionati nel calice inferiore del rene. Nell ospedale dove ho fatto l ultimo eswl ho avuto l onore di sentire il parere di tre urologi ed ora mi trovo insicura sul da farsi e sopratutto timorosa sul mio futuro perché tutti i pareri sono discordanti.
Ora mi chiedo,anzi chiedo anche a voi :ma non posso lasciare le cose così come stanno dal momento che sto meglio? Magari impegnandomi a bere tanto ,seguire un alimentazione corretta sempre che questo influisca sul crescere dei frammenti perché anche qui su sentono pareri diversi e sinceramente non. So più che pesci prendere.
Dimenticavo sono una donna di 34 anni,con.un bimbo che tra poco ne farà due, so che non ho.niente di grave ma vorrei cmq poter vivere e prendermi cura di mio figlio nel migliore modo possibile senza sentirmi una bomba ad orologeria pronta a esplodere da un momento all'altro.
Grazie
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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
G.le utente
Sui frammenti del calice inferiore difficile dare un opinione senza vedere le immagini TC od ecografiche. Se non sono troppo grandi (sopra 0,6 mm) e sono frammenti submillimetri, li può lasciare in sede e sorvegliare ogni 6-8 mesi per valutare se aumentano di dimensioni. Potrà avere delle coliche se uno di questi frammenti scende in uretere...Se aumentano di dimensioni e/o li vuole togliere, meglio toglierli mediante litotrissia endoscopica tramite cui si possono asportare i frammenti e non lasciarli in sede come succede con l'ESWL dei calcoli del calice inferiore.
Per quanto riguarda il reflusso, lei sa bene che tale problema può portare infezioni. Se le infezioni sono ricorrenti, ha pielonefriti con febbre, cistite recidivanti, con il suo urologo dovrà trovare una soluzione per il reflusso. Mi faccia sapere. A presto

Dr. Andrea Bottai
Dirigente medico presso Unità di Urologia
Ospedale Maggiore di Lodi

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Utente
Utente
Grazie mille dottore ,i miei calcoletti sono inferiori ai 6 mm quindi penso proprio che seguirò il suo consiglio. Per il reflusso speriamo di stare bene allora !pensa sia utile eseguire una dieta particolare? Non dico alcalina ma quasi...i miei calcoli sono di ossalato di calcio.
Un altra domanda se posso ,sto prendendo gli integratori di citrato di magnesio e potassio,sono utili e per quanto tempo posso prenderli?
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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Utili gli integratori. Li prenda per qualche mese ma senta chi glieli ha prescritti. Non consiglierei alcuna dieta in particolare... è chiaro che se i calcoli si sviluppano ogni tre mesi, allora bisogna inquadrare metabolicamente la causa è allora la dieta può avere un razionale. A presto
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Considerata la sua giovane età e la chiara predisposizione costituzionale a formare calcoli, forse sarebbe meglio consigliare un atteggiamento un poco più aggressivo e cercare di ripulire il rene direttamente più possibbile. Comprendiamo peraltro che lei patisca ancora oggi lo scotto di due ureteroscopie fallite, cosa che forse ha influito sulla scelta di eseguire in seguito un trattamento con le onde d'urto, più "semplice" , ma purtroppo assai meno "risolutivo". La scelta in buona sostanza sta a lei, molto può valere il suo approccio emotivo alla situazione, vuoi più ansioso, vuoi iù fatalista. Per quanto riguard il reflusso, quasi certamente è un esito (praticamente inevitabile) delle manovre endoscopiche ripetute che hanno reso incompetenti i fisiologici meccanismi anatomici vescicali che si oppongono a questa evenienza. Se gli episodi di pielonefrite dovessero essere frequenti, certamente si dovrebbe pensare a porre rimedio anche a questo. Per quanto riguarda gli integratori, è difficile proporre di assumerli a tempo indefinito, nessuno sa quale sia una durata utile della terapia ed assumerli a cicli pare abbia ben poco senso. Diremmo che la cosa più saggia sia quella di manenere le urine diluite e favorire una funzione intestinale la più regolare possibile, utilizzando tutti i modi più opportuni. L'alimentazione ha un ruolo di per sè sostanzialmente secondario, come abbiamo avuto modo di spiegare molte volte, ad esempio con questo nostro articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1402-la-calcolosi-renale-ed-il-dilemma-della-dieta-falsi-miti-e-ragionevoli-certezze.html

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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