coliche renali e calcolo renale
Salve,
venerdi 15 aprile,la sera,ho accusato un forte dolore all'altezza dei reni.Il dolore ha incominciato a irradiarsi fino alla vescica ed è incominciato a diventare sempre più insopportabile,tanto che in preda a tremori per il dolore,sono andato al pronto soccorso.Qua mi hanno somministrato della morfina e il giorno dopo,in seguito a tac,mi hanno individuato nel rene destro un piccolo calcolo renale.Quindi sono stato dimesso con prescrizione di un antidolorifico,cioè il toradol,e di un altro medicinale,l'omnic,che a quanto detto dovrebbe rilassare la muscolatura liscia.E inoltre mi è stata fissata una visita dall'urologo il giorno dopo,cioè lunedi.L'urologo mi ha mantenuto i medicinali prescrittomi e mi ha aggiunto l'integratore calcolit;mi ha inoltre detto che il calcolo era piccolo e che potevo espellerlo attraverso l'urina,e che se non ci fossi riuscito entro un mese avremmo rivisto la mia situazione procedendo con l'estrazione del calcolo tramite uretererenoscopia.
Ora,dal giorno dopo la visita,non accuso più nessun dolore,neanche lieve,al rene o da qualsiasi altra parte;prendo i medicinali correttamente e bevo 2,5 litri di acqua molto demineralizzata al giorno con conseguente stimolo frequente a urinare molto.
Data la scomparsa totale del dolore,cioè l'assenza di coliche,volevo sapere se c'era la possibilità che il calcolo fosse già uscito dal rene e si fosse posizionato o nell'uretere o nella vescica.Inoltre mi domandavo perchè non fosse possibile,in caso di non fuoriuscita del calcolo,agire sul calcolo con le onde sonore dall'esterno.
Vi ringrazio per la cortese disponibilità!
venerdi 15 aprile,la sera,ho accusato un forte dolore all'altezza dei reni.Il dolore ha incominciato a irradiarsi fino alla vescica ed è incominciato a diventare sempre più insopportabile,tanto che in preda a tremori per il dolore,sono andato al pronto soccorso.Qua mi hanno somministrato della morfina e il giorno dopo,in seguito a tac,mi hanno individuato nel rene destro un piccolo calcolo renale.Quindi sono stato dimesso con prescrizione di un antidolorifico,cioè il toradol,e di un altro medicinale,l'omnic,che a quanto detto dovrebbe rilassare la muscolatura liscia.E inoltre mi è stata fissata una visita dall'urologo il giorno dopo,cioè lunedi.L'urologo mi ha mantenuto i medicinali prescrittomi e mi ha aggiunto l'integratore calcolit;mi ha inoltre detto che il calcolo era piccolo e che potevo espellerlo attraverso l'urina,e che se non ci fossi riuscito entro un mese avremmo rivisto la mia situazione procedendo con l'estrazione del calcolo tramite uretererenoscopia.
Ora,dal giorno dopo la visita,non accuso più nessun dolore,neanche lieve,al rene o da qualsiasi altra parte;prendo i medicinali correttamente e bevo 2,5 litri di acqua molto demineralizzata al giorno con conseguente stimolo frequente a urinare molto.
Data la scomparsa totale del dolore,cioè l'assenza di coliche,volevo sapere se c'era la possibilità che il calcolo fosse già uscito dal rene e si fosse posizionato o nell'uretere o nella vescica.Inoltre mi domandavo perchè non fosse possibile,in caso di non fuoriuscita del calcolo,agire sul calcolo con le onde sonore dall'esterno.
Vi ringrazio per la cortese disponibilità!
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Vi sono alcune considerazioni da fare:
- La gran parte delle coliche renali classiche e violente sono dovute a calcoli in transito lungo l'uretere, in particolare se il dolore ha la tipica irradiazione obliqua anteriore. Statisticamente è più frequente che questi piccoli calcoli si manifestino al passaggio dell'ultima parte dell'uretere, ovvero lomsbocco in vescica, che di tutto il percorso è sempre il tratto menomcompiacente. È molto probabile quindi che il calcolo rilevato agli accertamenti all'interno,del rene non sia stato la causa della colica, ma bensí ve ne sia stato un altro, che al momento della TAC era già stato espulso. L'espulsione inavvertita dei piccoli calcoli non deve stupire, l'uretra è infatti molto più ampia e compiacente dell'uretere. Questa non è una certezza, ma è sicuramente il quadro che si manifesta più di frequente.
- La terapia "espulsiva" è ragionevole per aiutare la progressione di piccoli calcoli rilevati in uretere, specie nel tratto terminale. Attendersi un'efficacia per calcoli ancora dimoranti all'interno del rene ci pare assai vano.
- Il fatto che acque "con etichetta" a basso residuo fisso abbiano una particolare utilità è stato ripetutamente negato dalle acquisizioni scientifiche degli ultimi 20 anni, tanto che ormai da tempo non ne parla neanche più la martellante pubblicità, che invece si rivolge più correttamente al basso contenuto di sodio.
- Gli integratori alimentari a base principalmente di citrato di potassio non hanno alcun ruolo nell'episodio acuto, ma eventualmente solo in un discorso di prevenzione a lungo termine delle recidive.
In pratica, nel suo caso ci possiamo prima di tutto felicitare che lei stua bene e non vi siano state altre coliche. La situazione è da rivalutare con ecografia e radiografia diretta entro qualche settimana. Se il calcolo renale si confermerà, con dimensioni tra 4 e 12 mm circa, la prima indicazione potrebbe essere il trattamento esterno con le onde d'urto (ESWL).
- La gran parte delle coliche renali classiche e violente sono dovute a calcoli in transito lungo l'uretere, in particolare se il dolore ha la tipica irradiazione obliqua anteriore. Statisticamente è più frequente che questi piccoli calcoli si manifestino al passaggio dell'ultima parte dell'uretere, ovvero lomsbocco in vescica, che di tutto il percorso è sempre il tratto menomcompiacente. È molto probabile quindi che il calcolo rilevato agli accertamenti all'interno,del rene non sia stato la causa della colica, ma bensí ve ne sia stato un altro, che al momento della TAC era già stato espulso. L'espulsione inavvertita dei piccoli calcoli non deve stupire, l'uretra è infatti molto più ampia e compiacente dell'uretere. Questa non è una certezza, ma è sicuramente il quadro che si manifesta più di frequente.
- La terapia "espulsiva" è ragionevole per aiutare la progressione di piccoli calcoli rilevati in uretere, specie nel tratto terminale. Attendersi un'efficacia per calcoli ancora dimoranti all'interno del rene ci pare assai vano.
- Il fatto che acque "con etichetta" a basso residuo fisso abbiano una particolare utilità è stato ripetutamente negato dalle acquisizioni scientifiche degli ultimi 20 anni, tanto che ormai da tempo non ne parla neanche più la martellante pubblicità, che invece si rivolge più correttamente al basso contenuto di sodio.
- Gli integratori alimentari a base principalmente di citrato di potassio non hanno alcun ruolo nell'episodio acuto, ma eventualmente solo in un discorso di prevenzione a lungo termine delle recidive.
In pratica, nel suo caso ci possiamo prima di tutto felicitare che lei stua bene e non vi siano state altre coliche. La situazione è da rivalutare con ecografia e radiografia diretta entro qualche settimana. Se il calcolo renale si confermerà, con dimensioni tra 4 e 12 mm circa, la prima indicazione potrebbe essere il trattamento esterno con le onde d'urto (ESWL).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
quindi se ho capito bene la colica renale era dovuta al passaggio del calcolo fino al termine dell'uretere,il quale l'ho espulso durante la nottata al pronto soccorso.
e poi il giorno dopo,in seguito a tac,mi è stato visto un altro calcolo che invece era stabile nel rene dx.
in effetti la probabilità di tale situazione aumenta perchè per essere preciso(le ho un po' riassunto la situazione nel post precedente):
-venerdi sera colica renale e sono andato al pronto soccorso,mi ha poi visitato dopo diverse ore una dottoressa appoggiandomi una macchinetta su un liquido spalmato all'altezza del rene e uretere e vescica,la dottoressa mi ha detto che non c'era traccia di un calcolo ma che il rene era dilatato e basta e quindi che c'era precedentemente stato un calcolo
-sabato mattina vengo dimesso e vado a casa,dove mi riprende un altra colica e perciò ritorno al pronto soccorso,dove in seguito a una tac mi trovano un piccolo calcolo nel rene destro
_sabato,dopo la dimissione ho leggeri dolori e da domenica in poi piu nessun dolore.e il giorno dopo ho avuto la visita dall'urologo che mi ha detto a voce la situazione senza nessun altra tac o ecografia
dunque a questo punto,se ho ben capito potrei:
-o avere ancora questo secondo calcolo nel rene e quindi potrebbe venirmi un altra colica se il calcolo arrivasse a fine uretere
-o aver espulso anche questo secondo calcolo
?
La ringrazio davvero per la sua pazienza,professionalità e tempestività nella risposta!Grazie per tutto ciò che fate!
e poi il giorno dopo,in seguito a tac,mi è stato visto un altro calcolo che invece era stabile nel rene dx.
in effetti la probabilità di tale situazione aumenta perchè per essere preciso(le ho un po' riassunto la situazione nel post precedente):
-venerdi sera colica renale e sono andato al pronto soccorso,mi ha poi visitato dopo diverse ore una dottoressa appoggiandomi una macchinetta su un liquido spalmato all'altezza del rene e uretere e vescica,la dottoressa mi ha detto che non c'era traccia di un calcolo ma che il rene era dilatato e basta e quindi che c'era precedentemente stato un calcolo
-sabato mattina vengo dimesso e vado a casa,dove mi riprende un altra colica e perciò ritorno al pronto soccorso,dove in seguito a una tac mi trovano un piccolo calcolo nel rene destro
_sabato,dopo la dimissione ho leggeri dolori e da domenica in poi piu nessun dolore.e il giorno dopo ho avuto la visita dall'urologo che mi ha detto a voce la situazione senza nessun altra tac o ecografia
dunque a questo punto,se ho ben capito potrei:
-o avere ancora questo secondo calcolo nel rene e quindi potrebbe venirmi un altra colica se il calcolo arrivasse a fine uretere
-o aver espulso anche questo secondo calcolo
?
La ringrazio davvero per la sua pazienza,professionalità e tempestività nella risposta!Grazie per tutto ciò che fate!
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In medicina non esistono certezze, ma la situazione più probabile è quella che vi sia un secondo (piccolo) calcolo all'interno del rene, dopo l'avvenuta espulsione del primo. Il destino di questo secondo calcolo è assolutamente imprevedibile, qualcosa si potrebbe ipotizzare solo valutando direttamente la TAC. La ripetizione a breve di una ecografia ed una radiografia reno-vescicale potrà fornire ulteriori elementi di giudizio, in particolare sulle eventuali indicazioni al trattamento con le onde d'urto. Buona parte dei calcoli "molto piccoli" ed in sede renale periferica è in effetti costituita da incrostazioni della superficie interna del rene (placche di Randall). In quanto non ancora libere nell'urina queste concrezioni non risentono delle onde d'urto, poiché la loro energia viene "ammortizzata" dal tessuto renale sottostante.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.5k visite dal 25/04/2016.
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