prostatite e setticemia
Buon giorno, vorrei chiedere un consiglio per capire bene la situazione e cosa fare.. mio papa' ai primi di febbraio ha avuto febbre e convulsioni..abb chiamato ambulanza e dall'ospedale l'han dimesso dopo poche ore e fatto rientrare a pagamento il gg dopo ( !!!!)..il gg dopo esami e tac in altro ospedale e poi dimesso nuovamente con cura per prostatite da casa x 3 settimane con ciproxin..ma al termine della cura non era cambiato niente anzi la febbre è andata a 40 con brividi violenti.. allora abb cambiato ospedale e usl e finalmente l'han ricoverato.. dopo 20 gg di antibiotico adeguato (ciproxin era risultato inefficace quindi il mese di cura a casa è stato fatto per niente)è stato poi dimesso xchè l'infezione era passata.. in pratica la diagnosi era: setticemia da escherichia coli, ivu da e.coli, ipertrofia prostatica e calcolosi uretrale e vescicale.. l'han rivisto tramite radiografia al torace x controllare la precedente sospetta polmonite e ci han detto di aspettare un mesetto x farsi curare prostata dall'urologo ma dopo due settimane neanche a casa ancora febbre a 39 e brividi violenti quindi ricovero ancora allo stesso ospedale.. fatta tac con liquido di contrasto, raggo torace ed esami sangue e urine ed è ritornata la setticemia e risultano vari focolai tra cui su un rene.. inoltre da dieci gg si era infiammata spalla e braccio e il dolore non è passato neanche con punture prescritte dal medico di base ( ora fatti raggi e infiltrazioni in ospedale) .. lo stanno curando ancora con antibiotico precedente ( faranno circa 15 gg)ma ci dicono che bisogna assolutamente curare anche la prostata..la dott..ssa che lo sta seguendo dice che sta sollecitando continuamente il reparto di urologia di prendersi in carico immediato x risolvere il problema della prostata, che sembra essere la sede dell'infezione quindi tornerebbe ancora se la prostata non viene curata quanto prima.. ma senza ottenere riscontri.. volevo capire se dall'urologia stanno aspettando che passi l'infezione x l'eventuale operazione.. se è giusto cosi' oppure se si puo' operare anche durante l'infezione e se posso premere in qualche modo chiamando io in reparto oppure facendo magari chiamare il mio dott di base o come fare x accellerare.. giusto per capire se stiamo perdendo ulteriore tempo a vuoto e piu' passa il tempo e piu' c'è il rischio che la setticemia avanzi negli organi vitali o provochi lo shock settico.. scusate ma ho letto che puo' essere letale quindi sono in ansia.. x favore se mi date un consiglio se tutto è stato seguito correttamente ( di certo se lo ricoveravano nel primo ospedale non avremmo perso un mese peggiorando le cose) e per come comportarci ora..se aspettare o premere x accellerare le cose.. grazie..
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Senz'altro in una situazione infettiva acuta e febbrile non è il caso di eseguire alcuna manipolazione operativa di qualsiasi tipo, però questa non dovrebbe essere rimandata molto oltre l'auspicabile momento in cui l'infezione sia sotto controllo. Nel frattempo, immaginiamo che suo padre sia portatore di un catetere vescicale. Non abbiamo invece elementi per dare indicazioni sul da farsi a livello di prostata e vescica, anche se ci pare molto probabile che si debba pensare ad un intervento endoscopico di rimozione dei calcoli e risoluzione dell'ostruzione prostatica. Senz'altro è il caso che la presa in carico urologica sia comunue sollecita, magari cercate anche un'alternativa nella vostra zona.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Utente
grazie mille dottore per la risposta tempestiva..davvero molto gentile.. da qualche gg non c'è piu' febbre e la dott.ssa mi dice che l'infezione e i parametri sono stabili.. quindi direi che si puo' agire.. lei mi dice continuamente che ha chiesto il trasferimento in urologia quindi intuisco che sta aspettando che in reparto si decidano.. avverto che in reparto di urologia stanno perdendo tempo con disinteresse .. infatti l'urologo è passato un giorno solo a fare delle domande e poi non l'abbiamo piu' visto ne' otteniamo notizie.. non gli hanno messo mai nessun catetere.. con le soluzioni endovenose per idratare sembra che riesce a fare la pipi' abbastanza bene.. i calcoli sono di 5 e 13 mm in sede vescicale in corrispondenza dello sbocco uretrale dx e ci avevano detto che li toglievano, la prostata ha diametro trasverso di 7 cmcon ipertrofia del lobo medio e ci avevano detto che prima o poi c'era da fare un intervento magari di raschiatura o simile, la colecisti ben espansa e abbondante fango biliare ... pero' non si muove una foglia .. quindi nel caso di continuo disinteresse lo portero' in ulteriore altro ospedale .. grazie ancora
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La presenza dei calcoli non i vescica ma allo sbocco dell'uretere spiega molto meglio l'andamento delle cose con recidiva dell'infezione e dello stato febbrile. Diremmo che la situazione sia da risolvere al più presto, approfittandi questa relativa fase di benessere. Alla prostata ci si penserà magari in seguito, se suo padre ora urina in modo accettabile.
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Utente
Ok quindi dobbiamo dare subito precedenza alla rimozione dei calcoli e poi pensiamo alla prostata.. prima urinava un po' a fatica ma non si è mai ostruito del tutto.. in ospedale invece urina meglio quando gli danno le soluzioni via endovenose e gli fanno fare la raccolta delle urine.. grazie mille Dottore.. è stato davvero gentilissimo!!
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Utente
Alla fine il catetere l'han messo 3 gg fa in attesa dell'operazione .. l'urologo dice che è per evitare che torni l'infezione e il ristagno dell'urina..speriamo pero' non provochi altro.. di certo lo vedo molto sofferente agli spasmi vescicali e gli escono coaguli di sangue.. ho letto pero' che è normale... oggi è stato dimesso col catetere a casa in attesa di essere chiamato per l'operazione.. xchè all'ospedale ormai lo vedevano troppo giu' di morale.. ci han detto tempo 20/30 gg di attesa ma il primario so che ha messo urgenza personalmente...speriamo quanto prima..
ci han detto di proseguire con antibiotico a casa fino a circa il 4 maggio quindi presumo non verra' operato prima di tale data.. bisogna terminare la terapia antibiotica vero? so che l'infezione e i focolai si sono arrestati ora e i parametri sono nella norma.. comunque tra qualche gg dovrebbero ripetere esami e fare ecografia renale x valutazione del focolaio/ pielonefrite al rene destro.. e poi è in previsione l'intervento disostruttivo.. l'urolog ci ha spiegato che fanno un'incisione, tolgono i calcoli e poi un pezzo di prostata x diminuire le dim ( ho letto nella tac che ha dim di 55 cc).. e in internet ho letto che per queste dimensioni si puo' fare solo intervento cosi'.. giusto? Non quello col laser.. che ci vogliono circa 5 / 8 gg post operazione.. un altro paziente nella stessa camera si è operato e poi gli è venuto il diabete e la ferita non si è emarginata ancora da dicembre.. lui credo avesse avuto qualcosa di maligno da quanto ho capito... occorre controllare anche diabete prima o dopo operazione? Mio papa' aveva suo papa' e ora ha il fratello entrambi col diabete mellito.. da lui non risulta.. ma forse meglio stare attenti anche x lui?ci sono consigli pre operatori e post operatori particolari da seguire? grazie e saluti
ci han detto di proseguire con antibiotico a casa fino a circa il 4 maggio quindi presumo non verra' operato prima di tale data.. bisogna terminare la terapia antibiotica vero? so che l'infezione e i focolai si sono arrestati ora e i parametri sono nella norma.. comunque tra qualche gg dovrebbero ripetere esami e fare ecografia renale x valutazione del focolaio/ pielonefrite al rene destro.. e poi è in previsione l'intervento disostruttivo.. l'urolog ci ha spiegato che fanno un'incisione, tolgono i calcoli e poi un pezzo di prostata x diminuire le dim ( ho letto nella tac che ha dim di 55 cc).. e in internet ho letto che per queste dimensioni si puo' fare solo intervento cosi'.. giusto? Non quello col laser.. che ci vogliono circa 5 / 8 gg post operazione.. un altro paziente nella stessa camera si è operato e poi gli è venuto il diabete e la ferita non si è emarginata ancora da dicembre.. lui credo avesse avuto qualcosa di maligno da quanto ho capito... occorre controllare anche diabete prima o dopo operazione? Mio papa' aveva suo papa' e ora ha il fratello entrambi col diabete mellito.. da lui non risulta.. ma forse meglio stare attenti anche x lui?ci sono consigli pre operatori e post operatori particolari da seguire? grazie e saluti
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Le indicazioni operative sono molto soggettive e dipendono dalle abitudini e la competenza dell'operatore, nonché dall'attrezzatura a disposizione. Quale sia la reatltà della struttura che segue suo padre noi non lo possiamo sapere. Sta di fatto che oggigiorno gli interventi chirurgici per ingrossamento prostatico e relative complicanze sono assolutamente rari e nella qualsi totalità dei casi si riesce a risolvere per via endoscopica.
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Utente
grazie per le risposte tempestive.. non so che mezzi hanno.. mi sa che i macchinari con robot non ci sono ancora..l'urologo parlava di due possibilità di intervento .. una diceva con un meccanismo che "taglia a fettine" e piu' complesso.. ma non ho ben capito..forse è la TURP ?. ma, per la grandezza della prostata ( ora ho letto arrivata a 96) e per la rimozione dei calcoli, ci ha detto che preferisce l'l'intervento di adenomectomia sec millin.. l'intervento endoscopico è quello con il robot? sarebbe molto meglio l'intervento endoscopico rispetto a quello chirurgico tradizionale?
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No, il robot si utilizza per ora solo nei grossi interventi di asportazione radicale della prostata per tumore. Per l'ingrossamento benigno si utilizza perlopiù l'endoscopia, trattando il tessuto con il laser, oppure la resezione classica (TURP). D'ogni modo, anche l'intervento chirugico ha un'ottima efficacia risolutiva, a fronte però di una degenza post-operatoria più lunga ed un rischio di sanguinamento intra-operatorio maggiore.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 7.9k visite dal 19/04/2016.
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