Sindrome di reiter con proctite

Gentili dottori, sono Alex di 27anni di Roma, scusate innanzitutto se non sono riuscito a sintetizzare più di così, ma spero perlomeno di esporvi in maniera completa la situazione:

1. A fine Aprile ho avuto un rapporto anale ricettivo non protetto con una persona che poi ho scoperto avere una blenorragia: la mattina seguente al rapporto mi svegliavo con una forte proctite (con secrezione sierosa, sensazione di evacuazione imminente, aerofagia e dolore/bruciore all'evacuazione). Dopo un inutile visita al pronto soccorso (mi dicono che non ho nulla, è solo stipsi e suggestione), e dopo una settimana di daflon, mi rivolgo ad un centro mst e mi viene dato un ceftriaxone per sospetta proctite gonococcica: infatti i sintomi scompaiono tutti nel giro di due giorni.

2. A distanza di due settimane circa però si presentano bruciore e fastidio testicolare che permangono per molti giorni (anche per questo problema mi rivolgo ad un pronto soccorso) fino a che, a fine Maggio, si manifesta una blenorragia e contemporaneamente una nuova proctite. Ad un centro mst, dove faccio presente che si tratta di una recidiva, eseguono il test di gram sul secreto uretrale evidenziando la neisseria: mi viene prescritto ceftriaxone in associazione a doxiciclina, per 7 gg, e i sintomi scompaiono di nuovo completamente.

3. A fine Luglio però, dopo un nuovo rapporto anale ricettivo, questa volta protetto con preservativo, si manifesta nuovamente la proctite. Questa volta, preso dallo sconforto, non mi rivolgo ad alcun medico sperando in una remissione spontanea. Però dopo più di un mese di persistenza dei sintomi noto sangue rosso che mi riga le feci e corro prima da un colon-proctologo, che mi evidenzia una lesione ano-rettale e mi prescrive una colonscopia, poi vado ad un centro mst dove mi fanno tampone rettale e faringeo (senza antibiogramma), i quali rivelano la presenza di neisseria meningitidis. Intanto presentavo anche dolori intermittenti al polso sinistro e una lieve febbre tra 36.8 e 37.3. Mi viene dato ciproxin 500 per 2 volte al dì, al quale aggiungo dopo solo 4 giorni ceftriaxone 1g in regime d’associazione, e poi dopo 8 giorni, vista la persistenza della lieve febbre, sostituisco ciproxin con rifadin 600 per due volte al dì per altri 5 giorni e la febbre scompare. Il dolore al polso mi era scomparso completamente dopo 2 giorni di ciproxin, ma poi si è ripresentato insieme a dolori alle altre articolazioni dopo aver terminato la terapia.

4.Allo stato attuale presento i seguenti sintomi: una proctite più lieve, ma sempre fastidiosa (persistono prurito interno nella zona anorettale con secrezione biancastra, bruciore all'evacuazione, feci a palline, sulle quali a volte noto un po’ di sangue rosso, a volte aerofagia) ; intermittenti dolori articolari a polsi, mani, gomiti, e più raramente ginocchia e piedi ; spesso un lieve ma continuo fastidio testicolare ; a volte una sensazione di bruciore/calore testicolare e rettale, occhi sempre più rossi, anche vicino all’iride. La terapia antibiotica è terminata da più di tre settimane ed ho appena finito di prendere flavonil capsule. I tamponi uretrali e faringei che ho fatto pochi giorni fa’ non rivelano batteri e funghi patogeni; mi viene fatta anche una pcr per la chlamydia dal tampone, che risulta negativa. Risulto negativo ad hiv e sifilide. Adesso il mio medico di famiglia mi ha prescritto diverse analisi (analisi chim. e microb. delle feci, urinocoltura, tas, ves, fattore reumatoide, emocromo, elettroforesi proteica, ferritina, gamma-gt, glicemia, ldh, got, gpt, sideremia, PSA). Visto che non si esclude un problema prostatico, secondo voi il quadro degli esami è completo o consigliate di aggiungere altre analisi ed esami strumentali? Mi hanno persino ipotizzato un morbo di Crohn, ma sono certo dell’origine della malattia (rapporto anale con persona che poi ho scoperto avere blenorragia, inoltre la risposta al ceftriaxone era stata immediata e completa per ben due volte, e la terza volta il miglioramento a livello rettale è stato sensibile, anche se non completo), e al limite Crohn potrebbe essere una evoluzione e non la causa del mio problema, e per una colonscopia quindi voglio attendere che la situazione rettale migliori (visto che temo mi potrebbe provocare una sepsi, visto il fatto che i colon-proctologi a cui mi sono rivolto sinora ignorano totalmente l’esistenza di mst a livello rettale).

E’ molto evidente che si tratti di una sindrome di Reiter, con in più la proctite però. Gentili dottori, vista la delicatezza del mio caso, e visto i lunghi tempi di attesa per la visita specialistica e per attendere i referti, voi ritenete utile o controproducente nel frattempo l’uso di un collirio come iridina e di voltaren gel per alleviare i fastidi? O ciò potrebbe contromettere l’esito delle future visite ed analisi? Credete sia utile solo una visita urologica, visto che non si tratta solo di sintomi urologici? Una diagnosi di prostatite può essere effettuata senza andare a “stuzzicare” il retto, per evitare di nuovo sepsi e febbre? Una terapia per l’eventuale prostatite sarebbe sufficiente a risolvere tutti questi sintomi o l’approccio terapeutico nel caso della sindrome di Reiter è diverso? E’ SUFFICIENTE LA SOLA DIAGNOSI CLINICA PER DIAGNOSTICARE LA SINDROME? O DOVRO’ ASPETTARE ANCORA PER TEMPI LUNGHI? Rischio problemi permanenti alla vista nel frattempo? Ho anche dolori intermittenti ai denti e nella zona temporale e occipitale: potrebbero essere legati a questo problema?
Grazie anticipatamente, spero sappiate rispondere a tutto ciò, sareste davvero grandi!
[#1]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Caro lettore,

dare una risposta "convinta e convincente" ad un quadro sintomatologico così variegato come il suo mi sembra molto difficile e anche "presuntuoso" basandosi solo su dati telematici, senza la possibilità di un contatto diretto con il paziente, con i suoi dati diagnostici e con l'evoluzione della patologia.
Segua i consigli del suo medico e magari non escluda la possibilità di effettuare una colonscopia ed una ecografia Trans rettale della Prostata
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Caro lettore ,
chi le ha fatto una diagnosi così precisa sicuramente le avrà indicato anche tutte le eventuali indagini colturali , ecografiche , genetiche e quant'altro per verificare la sua complessa sindrome clinica. In questi casi non basta un semplice monitoraggio della situazione da parte di un solo esperto urologo ma generalmente, sia per confermare la diagnosi sulla patologia che causa il suo problema e poi per impostare le successive terapie mirate, sono necessarie le consulenze e le successive indicazioni terapeutiche di un team di vari esperti specialisti. Quindi non si pasticci con autoterapie che noi, da questa sede, non possiamo consigliarle e, in prima istanza, consulti il suo medico di medicina generale che sicuramente farà da tramite e da "mediatore" con tutti i colleghi che dovranno poi seguire la sua complessa situazione clinica.
Un cordiale saluto

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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Giovanni Beretta M.D.
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