Autocateterismo cic

Gentili Dottori,
dalla'adolescenza ho problematiche piscogene alla minzione, che alcuni oggi definiscono "paruresi". Ho eseguito tutti gli esami del caso, l'ultimo una cistoscopia che esclude problematiche anatomiche se non una "lieve sclerosi del collo vescicale" alla quale però il mio urologo non attribuisce relazione di causalità con il fenomeno, che secondo lui è ascrivibile alla tensione elevatissima di natura psicogena dello sfintere vescicale, che ha refertato anche in cistoscopia.
Eseguo pertanto, su sua indicazione, cicli di PTNS (stimolazione elettrica nervo tibiale) che alleviano notevolmente la tensione e sintomatologia generali.
Permangono tuttavia, in situazioni "limite" in luoghi pubblici, in aereo, ecc. difficoltà che rendono impossibile avviare la minzione. Faccio talora uso di manovra del Credet per risolvere lo stallo.
Ciò premesso, ho effettuato un addestramento all'uso del CIC da riservarsi esclusivamente a tali situazioni limite.
In ospedale, pur con le iniziali difficoltà del caso, ho svuotato la vescica con catetere tipo Nelaton CH14. Conosco le fasi della manovra e le relative precauzioni.
Segue una serie di tentativi in casa, per prendere confidenza, anche in vista di un prossimo volo intercontinentale.
Questo è quanto: un tentativo iniziale infruttuoso con CH14, poi due riusciti, anche se con molta difficoltà e notevole bruciore successivo, sempre con CH14. Passo quindi a un CH12 e la manovra è molto più agevole: svuoto la vescica con disinvoltura sorprendente e sento che ho il controllo della procedura. Sono soddisfatto.
Dopodiché nulla più! Mi spiego: una febbre a 38° il giorno dopo, che scompare in 48h, tanto che temo una cistite (c'era qualche goccia di sangue per qualche ora), eseguo urinocultura ma risulta negativa. La febbre passa.
Riprendo il mio addestramento domestico con il CH12: quattro tentativi, in altrettanti giorni, tutti infruttuosi!
Cosa intendo per infruttuosi: il catetere entra agevolmente, fin quando raggiungo (presumo) la zona più interna. Ho la sensazione che, aumentando lievemente la spinta, continui ad avanzare. Eppure non entra. So che non entra, perché le volte in cui entrava avvertivo una sensazione addirittura piacevole di sollievo dello sfintere e la minzione partiva. Questo purtroppo non è più accaduto. Ma la cosa più sorprendente è che, metro alla mano, soltanto ca. 11-12 cm del catetere sporgevano dal mio prepuzio. In altre parole, avevo almeno 28 cm di catetere inserito, il che significa (correggetemi se sbaglio) che dovevo essere in vescica. Ma sono certo che non ci ero arrivato. Dov'era finito dunque?
Un'altra nota importante: questi 4 tentativi infruttuosi sono stati seguiti da pochissimo bruciore. Cioè sono diventato più bravo nela delicatezza di introduzione, ma avverto resistenza straordinariamente maggiore al termine del percorso. E non insisto.
Attendo con estremo interesse i vostri pareri e consigli. Ho già prenotato un nuovo appuntamento con il mio urologo.
Grazie.
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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Gentile utente
Difficile comprendere bene la situazione senza effettuare un cateterismo vescicale direttamente e comprendere se c'è un ostacolo.Se il catetere è in posizione esce urina altrimenti no. Potrebbe essersi creata una piccola falsa strada che impedisce il giusto posizionamento del catetere. Al momento le sconsiglio di continuare gli autocateterismi fino al giorno della visita con l'urologo. Cordiali saluti

Dr. Andrea Bottai
Dirigente medico presso Unità di Urologia
Ospedale Maggiore di Lodi

[#2]
Utente
Utente
Dottore, la ringrazio. Vorrei solo sapere se queste "false strade" rischino di essere permanenti. IN tal caso sono visibili alla cistoscopia? Non dovrei avere dolore o fastidio se se ne sono create? La cosa deve preoccuparmi?
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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
La mia è solo una supposizione. Potremmo parlare di cose che non esistono nel suo caso. Comunque non è detto che siano permanenti e comunque sono piccole invaginazioni dell'uretra che danno solo difficoltà nella cateterizzazione. Non avrà dolore e non si deve preoccupare. In conclusione, non si preoccupi. Mi faccia sapere. Cordiali saluti
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Utente
Utente
Scusi il ritardo ma per lungo tempo non ho affrontato l'argomento, dopo esser andato dal mio urologo che in nessun modo è riuscito nemmeno lui a effettuare la manovra di inserimento con vari tipi di catetere. Ha escluso presenza di false strade in ogni caso e addotto le difficoltà alla mia problematica tensiva.
Oggi, però, ho deciso di riprovare con un CH8 Flocath, nella ipotesi, suggerita da un amico, che si trattasse di un semplice problema di calibro.
Ce l'ho fatta! E con disinvoltura. Ma stavolta prima di cantar vittoria attenderò la "prova del 9" di altri cateterismi.
Cordiali saluti e grazie, a risentirci per aggiornamenti da parte mia, che posterò, con il suo consenso.
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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Ok. Perfetto. Mi tenga aggiornato
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Utente
Utente
Gentile Dottore,
ho cantato vittoria troppo presto. Tre altri tentativi di introduzione del flocath ch 8 sono falliti come i precedenti con calibri maggiori.
Non riesco a capacitarmi del fatto che problematiche apparentemente solo psicologiche che evidentemente aumentano la tensione dello sfintere siano così mutevoli da consentire con facilità estrema oppure impedire categoricamente l'introduzione dello strumento, sempre nelle stesse identiche condizioni.
Si tratta proprio di due situazioni opposte: quando il catetere entra l'introduzione non trova ostacoli di sorta, è rapida, agevole, senza postumi (e non è che non fossi comunque nervoso anche quando l'operazione è andata a buon fine!); quando invece (maggioranza dei casi) non entra, l'introduzione è agevole fino a quando si trova una specie di "porta chiusa" e allora non c'è niente da fare... nemmeno uscendo un po' e riprovando, o ruotando il tubicino, o con i colpetti di tosse, o con la respirazione lenta e controllata.
Sono sconfortato e vorrei sapere se nella pratica di voi specialisti simili situazioni di blocco psicogeno (non so come definirlo) siano presenti.
Un caro saluto.
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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Sinceramente non ho mai trovato alcun caso come il suo. Detto questo dovrebbe in qualche modo riparlare col suo urologo per evitare continui traumatismi uretrali che potrebbero creare dei problemi...mi faccia sapere. a presto
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Utente
Utente
Caro Dottore,
continuano ad alternarsi situazioni decisamente opposte, ovvero casi di estrema facilità di inserimento e invece situazioni in cui sembra di incontrare una porta chiusa. Le condizioni, nei due casi, sono identiche: stesso catetere, stesso posto, stesso (apparente) grado di tensione nervosa, stessa posizione, stesso orario!
Non insisto mai troppo e quindi non c'è da preoccuparsi per i traumatismi. Se la cosa funziona, succede subito, se no inutile accanirsi. Ma non mi capacito della discontinuità, che mi pare francamente inspiegabile.
Sapere da Lei, (come del resto era prevedibile) che non è un caso comune rende tutto ancora più assurdo. E sconfortante.
Grazie.
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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Probabilmente c'è un falso tragitto, magari anche di pochi mm, che impedisce saltuariamente la corretta entrata del catetere...
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Utente
Utente
Caro Dottore, questo sarebbe coerente forse con il fatto che i casi di successo sono sempre a distanza (almeno una settimana) da quelli di insuccesso? Come se la piccola falsa strada avesse il tempo di rimarginarsi? In linea teorica, almeno? Oppure la falsa via tende a essere permanente, e a quel punto è solo questione di casualità del tragitto?

Inoltre: cosa si può fare? Voglio dire, osservare attentamente la direzione di inserimento e notare se ci sono piccole differenze fra le due situazioni? Almeno per quanto visibile e fattibile dall'esterno...

Grazie ancora infinitamente.
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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Potrebbe essere come dice lei. Cerchi di comprendere la direzione precisa e faccia delicatamente nel punto dove solitamente incontra difficoltà. A presto
[#12]
Utente
Utente
Salve Dottore,
nessuna novità al momento. Stavo però valutando con il mio urologo la possibilità di alleviare la tensione della zona per facilitare l'inserzione del catetere. Le opzioni in discussione sarebbero alfa-litici o pelvilen. Posso avere un suo parere in merito?
Approfitto per un'altra domanda: gli alfa-litici, in quano ipotensivanti, hanno anche un effetto blandamente diuretico? Aumentano, insieme al flusso, anche il volume urinario?
Grazie infinite.
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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Pelvilen non penso possa servire a qualcosa. Può provare con un alfa-litico ma non prevedo grossi benefici. L'alfa-litico non ha effetti diuretici... A presto
[#14]
Utente
Utente
Grazie delle osservazioni... la aggiornerò. A presto.
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