Carcinoma prostatico

Salve,
a mio padre di 75 anni ed in buone condizioni fisiche, non ha e non ha avuto altre patologie, è stata fatta diagnosi di tumore maligno della prostata nell’ambito di una visita urologica preventiva visto un PSA > 6, un'ecografia e soprattutto la biopsia. L' urologo ha scartato l' intervento chirurgico perchè l 'età di mio padre è fuori dalle linee guida (?) ed ha consigliato una terapia ormonale con una iniezione di un farmaco del quale non ricordo il nome ogni tre mesi, e la radioterapia. E' corretto farle insieme o è consigliabile attendere la reazione alla terapia ormonale ? E' se è giusto scartare l'intervento chirurgico a priori ? Ci sono altre terapie alternative ?
Grazie e saluto
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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Gentile utente,
servirebbe sapere la diagnosi istologica della biopsia, le condizioni di salute di suo padre, le eventuali malattie associate che presenta, il valore del PSA. Senza queste informazioni, non è facile dare un consiglio e suggerireo le modalità di cura.
Diciamo che il cut-off tra il fare un intervento chirurgico e non farlo è 75 anni ma dipende dai fattori sopra citati e non è un valore assoluto.
La radioterapia può essere associata a terapia ormonale e può essere indicata prima, durante e dopo la radioterapia. Mi faccia sapere, se vuole, le altre informazioni. Cordiali saluti

Dr. Andrea Bottai
Dirigente medico presso Unità di Urologia
Ospedale Maggiore di Lodi

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Utente
Utente
Non ho con me il referto della biopsia che comunque parlava di carcinoma prostatico nella parete esterna, il guscio della prostata diciamo, con grado di gravità tra il cattivo ed il cattivissimo (le ripeto le parole usate dall'urologo per farci capire ) ed il PSA è di poco superiore a 6.
Grazie
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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Gentile utente,
non potendo esprimermi nel particolare, posso intuire che l'indicazione del collega è giusta. L'ormono-radioterapia è un'ottima modalità di cura per il carcinoma prostatico ed è equiparata alla chirurgia nella malattia prostatica localizzata. Considerando l'età di suo padre, penso sia la soluzione migliore. Altre modalità di cura nella malattia neoplastica prostatica a medio e alto rischio , con risultati dimostrati e sicuri, non ci sono. Quindi le consiglio di seguire le indicazioni del suo urologo. Mi faccia sapere. A presto
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Utente
Utente
grazie
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
In accordo al collega urologo le aggiungo che come alternativa all'intervento, soprattutto per la malattia a rischio intermedio o Elevato di extracapsularita', la radioterapia rappresenta una opzione alternativa e spesso associata proprio all'ormonoterapia. Rispetto alla sola ormonoterapia l'associazione con la radioterapia ha aumentato la sopravvivenza laddove testata proprio nel gruppo di pazienti con caratteristiche simili a quelle del caso in oggetto(per come le è' stato spiegato, sebbene manchino i dettagli oltre al PSA).
La scelta comunque della sola ormonoterapia o della radioterapia associata dipende dalle condizioni generali e dall'età biologica più che anagrafica. Se ci sono importanti patologie concomitanti che possono condizionare fortemente l'aspettativa di vita, l'ormonoterapia esclusiva potrebbe essere la scelta più appropriata sebbene forse meno efficace rispetto alla presenza del trattamento radicale della radioterapia, unico a poter sostituire in termini di efficacia sovrapponibile, l'intervento chirurgico.

Ne parli pertanto anche con un oncologo Radioterapista.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Utente
Utente
La ringrazio dott. Alongi infatti pensavo che forse poteva bastare la sola radioterapia, quest'ultima ha pesanti effetti collaterali ?
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Trova un articolo minforma proprio sugli effetti collaterali da radioterapia se cerca tra i miei articoli proprio su questo sito o cliccando qui :

https://www.medicitalia.it/minforma/radioterapia/257-radioterapia-a-cosa-serve-quale-tipo-quali-effetti-collaterali.html

Le sintetizzo :
Di solito possono essere infiammatori durante e poco dopo il trattamento (cistite, proctite, etc), di solito presenti nel 20-25 percento dei casi e trattabili con sintomatici e antifiammatori locali o sistemici. Gli effetti tardivi sono invece più rari e variabili e gliene parlerà chi la vedra' in visita durante un opportuno colloquio per capire le condizioni di base del paziente in fase pre-trattamento, le altre patologie presenti, la tecnica che verrà utilizzata, l''anatomia del paziente, etc.

Cordialmente
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Utente
Utente
grazie
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