Congestione pelvico-prostatica
Egregio Professore/professoressa, mi scuso per la complessità della mia richiesta, e spero nella risposta più ampia possibile e mirata al mio caso specifico.
I miei sintomi sono:
1. Pollachiuria (minimo 4 se mi trattengo, massimo 8 volte al giorno) con almeno una, ma - di rado anche tre - alzate notturne.
2. Produzione subitanea e abbondante di secreto pre-eiaculatorio, già dopo 5 minuti di preliminari, e anche post eiaculatorio, dopo circa 5 minuti dalla produzione di urina dopo il rapporto.
3. Il primo flusso di urina ad ogni occasione durante la giornata, più abbondante, parte e si ferma in automatico; poi, nella stessa circostanza, occorrono un paio di contrazioni volontarie degli addominali bassi prima di far ripartire in automatico il flusso, quando si interrompe il quale occorre, di nuovo, sempre nella stessa circostanza, il medesimo movimento volontario.
4. Quando mi siedo su superfici dure (panchine di pietra) o sollecitanti (moto), mi si "addormenta" tutto il pene fino alla punta, e devo alzarmi per qualche minuto per rimediare.
5. Nessun altro sintomo: nessun bruciore, mai, nessuna disfunzione erettile né sessuale, nessun problema a trattenere, né altro.
6. Nessuna altra patologia presente, se non lieve ipertensione sotto cura con ramipril 5 mg (ma i sintomi ce li avevo da ben prima, fin da piccolo); esami del sangue negativi; urinocultura e spermiogramma negativi, nulla di sospetto o patologico, ecografia vescicale pure negativa, sia prima sia dopo svuotamento vescicale; ecografia addome completo e prostata negativa; flussometria negativa sul primo flusso che ho descritto e inconcludente sugli altri due; componenti psicologiche escluse; spremitura prostatica positiva alla prima visita, poi negativa al controllo, dopo due mesi di cura con antibiotico orale, supposta topster, prostamol; ma persistono gli altri sintomi descritti, che l'urologo attribuisce a "debolezza e piccolezza della vescica", senza ritenere opportune ulteriori cure né altro.
Sono dunque già stato seguito, ma vorrei anche, pur nella limitatezza del consulto non de visu, la Sua più completa opinione, indipendente da quella del mio urologo, magari anche con indicazione terapeutica, che sottopporrei al mio medico di base, e qualche dritta comportamentale, ad esempio, è meglio trattenere o soddisfare il minimo stimolo? Tenga presente che tutti i sintomi descritti me li porto dietro fin da piccolo, e da allora ho fatto, ogni tanti anni, visite urologiche, ora ho quaranta anni e vorrei eliminare del tutto questi fastidi.
Grazie.
I miei sintomi sono:
1. Pollachiuria (minimo 4 se mi trattengo, massimo 8 volte al giorno) con almeno una, ma - di rado anche tre - alzate notturne.
2. Produzione subitanea e abbondante di secreto pre-eiaculatorio, già dopo 5 minuti di preliminari, e anche post eiaculatorio, dopo circa 5 minuti dalla produzione di urina dopo il rapporto.
3. Il primo flusso di urina ad ogni occasione durante la giornata, più abbondante, parte e si ferma in automatico; poi, nella stessa circostanza, occorrono un paio di contrazioni volontarie degli addominali bassi prima di far ripartire in automatico il flusso, quando si interrompe il quale occorre, di nuovo, sempre nella stessa circostanza, il medesimo movimento volontario.
4. Quando mi siedo su superfici dure (panchine di pietra) o sollecitanti (moto), mi si "addormenta" tutto il pene fino alla punta, e devo alzarmi per qualche minuto per rimediare.
5. Nessun altro sintomo: nessun bruciore, mai, nessuna disfunzione erettile né sessuale, nessun problema a trattenere, né altro.
6. Nessuna altra patologia presente, se non lieve ipertensione sotto cura con ramipril 5 mg (ma i sintomi ce li avevo da ben prima, fin da piccolo); esami del sangue negativi; urinocultura e spermiogramma negativi, nulla di sospetto o patologico, ecografia vescicale pure negativa, sia prima sia dopo svuotamento vescicale; ecografia addome completo e prostata negativa; flussometria negativa sul primo flusso che ho descritto e inconcludente sugli altri due; componenti psicologiche escluse; spremitura prostatica positiva alla prima visita, poi negativa al controllo, dopo due mesi di cura con antibiotico orale, supposta topster, prostamol; ma persistono gli altri sintomi descritti, che l'urologo attribuisce a "debolezza e piccolezza della vescica", senza ritenere opportune ulteriori cure né altro.
Sono dunque già stato seguito, ma vorrei anche, pur nella limitatezza del consulto non de visu, la Sua più completa opinione, indipendente da quella del mio urologo, magari anche con indicazione terapeutica, che sottopporrei al mio medico di base, e qualche dritta comportamentale, ad esempio, è meglio trattenere o soddisfare il minimo stimolo? Tenga presente che tutti i sintomi descritti me li porto dietro fin da piccolo, e da allora ho fatto, ogni tanti anni, visite urologiche, ora ho quaranta anni e vorrei eliminare del tutto questi fastidi.
Grazie.
[#1]
Gentile lettore,
tutto quello che ci scrive farebbe pensare anche ad un problema comportamentale privo di importanti cause organiche .
E' stata fatta una attenta valutazione uro-dinamica oltre all'uroflussometria registrata?
Detto questo , da questa postazione possiamo darle alcune indicazioni dietetico-comportamentali generali ma utili quando sono presenti queste "problematiche urologiche” quali:
1)vita sessuale regolare, non lunghi periodi di astinenza;
2)limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc;
3)lo stesso vale per le bevande come il caffè, il tè,le bibite gassate od alcoliche;
4)altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;
5)combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;
6)se si fuma, spegnere la sigaretta perché la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;
7)infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.
Un cordiale saluto.
tutto quello che ci scrive farebbe pensare anche ad un problema comportamentale privo di importanti cause organiche .
E' stata fatta una attenta valutazione uro-dinamica oltre all'uroflussometria registrata?
Detto questo , da questa postazione possiamo darle alcune indicazioni dietetico-comportamentali generali ma utili quando sono presenti queste "problematiche urologiche” quali:
1)vita sessuale regolare, non lunghi periodi di astinenza;
2)limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc;
3)lo stesso vale per le bevande come il caffè, il tè,le bibite gassate od alcoliche;
4)altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;
5)combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;
6)se si fuma, spegnere la sigaretta perché la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;
7)infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Utente
La ringrazio. Voglia essere, ancora, così gentile da rispondere a solo tre brevi domande, prima di porgerle le quali, ritengo utile e necessario chiarire alcuni punti da lei toccati: la valutazione urodinamica non è stata effettuata perché ritenuta non necessaria data la situazione; dei consigli che gentilmente ha voluto darmi, solo uno non seguo già, perché non lo conoscevo, ma lo farò, quello relativo a non bere quattro ore prima di andare a letto; per il resto non ho mai fumato, né bevuto, se non lo sporadico bicchierino di limoncello, o brindisi alle celebrazioni; non bevo bibite gassate; eccetera.
E ora le domande:
1. In una ipotetica scala da 1 (minimo) a 10 (massimo), che misuri l'intensità dello stimolo a urinare che avverto, quando è più salutare, per me, soddisfare lo stimolo? O, al limite, dopo quanto tempo da quando avverto il primo stimolo?
2. Vanno bene due o tre caffè al giorno?
3. La mia vita sessuale è in genere molto intensa, sempre con la stessa partner, da un minimo, e di regola, di tre volte a settimana, ad un massimo di tutti i giorni, con, a volte, una pausa di tre giorni per calo del desiderio. Può essere un problema?
Grazie infinite.
E ora le domande:
1. In una ipotetica scala da 1 (minimo) a 10 (massimo), che misuri l'intensità dello stimolo a urinare che avverto, quando è più salutare, per me, soddisfare lo stimolo? O, al limite, dopo quanto tempo da quando avverto il primo stimolo?
2. Vanno bene due o tre caffè al giorno?
3. La mia vita sessuale è in genere molto intensa, sempre con la stessa partner, da un minimo, e di regola, di tre volte a settimana, ad un massimo di tutti i giorni, con, a volte, una pausa di tre giorni per calo del desiderio. Può essere un problema?
Grazie infinite.
[#3]
Gentile lettore,
cerchi di regolarizzare la sua attività sessuale senza eccessi e senza pause da caduta del desiderio, dopo 2-3 ore è comunque bene, durante il giorno, andare a svuotare la vescica ed infine due caffè al giorno vanno bene.
Un cordiale saluto.
cerchi di regolarizzare la sua attività sessuale senza eccessi e senza pause da caduta del desiderio, dopo 2-3 ore è comunque bene, durante il giorno, andare a svuotare la vescica ed infine due caffè al giorno vanno bene.
Un cordiale saluto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.7k visite dal 10/03/2016.
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