Problema renale
Chiedo cortesemente un consulto per quanto riguarda un problema renale.
6 anni fa mi è stata diagnosticata una ptosi renale destra a seguito di una colica, inoltre a seguito di una scintigrafia renale è stato osservato che il contributo funzionale renale destro risulta ridotto al 31%.
Dopo questo primo episodio si sono riproposte negli anni altre coliche che interessavano sempre l'area renale destra, l'ultima delle quali circa 3 settimane fa.
In tale occasione la dottoressa mi ha consigliato di andare al pronto soccorso, in cui tramite un'ecografia dell'addome è stata riconfermata la ptosi renale dx e mi sono stati fatti degli esami del sangue in cui gli unici valori lievemente fuori dalla norma erano: linfociti % 46.3% e neutrofili valore assoluto 2.27.
Sono stata rinviata a domicilio con una cura antidolorifica.
Successivamente a questo episodio la dottoressa mi ha prescritto degli esami delle urine di cui riporto i risultati qui di seguito: ASPETTO: leggermente torbido COLORE:paglierino PH:6,5 PESO SPECIFICO: 1,010 PROTEINE negative GLUCOSIO:negativi CHETONI: negativi BILIRUBINA: negativa UROBILINOGENI: negativi EMOGLOBINA: negativa NITRITI: negativi ESTERASI LUECOCITARIA: + LEUCOCITI: 53/uL BATTERI:++ CELLULE EPITELIO SQUAMOSO: 15 uL.
Vorrei sapere se risulta nuovamente opportuno recarsi in ospedale, vista anche la presenza di febbre e dolore, o se non è niente di cui preoccuparsi.
6 anni fa mi è stata diagnosticata una ptosi renale destra a seguito di una colica, inoltre a seguito di una scintigrafia renale è stato osservato che il contributo funzionale renale destro risulta ridotto al 31%.
Dopo questo primo episodio si sono riproposte negli anni altre coliche che interessavano sempre l'area renale destra, l'ultima delle quali circa 3 settimane fa.
In tale occasione la dottoressa mi ha consigliato di andare al pronto soccorso, in cui tramite un'ecografia dell'addome è stata riconfermata la ptosi renale dx e mi sono stati fatti degli esami del sangue in cui gli unici valori lievemente fuori dalla norma erano: linfociti % 46.3% e neutrofili valore assoluto 2.27.
Sono stata rinviata a domicilio con una cura antidolorifica.
Successivamente a questo episodio la dottoressa mi ha prescritto degli esami delle urine di cui riporto i risultati qui di seguito: ASPETTO: leggermente torbido COLORE:paglierino PH:6,5 PESO SPECIFICO: 1,010 PROTEINE negative GLUCOSIO:negativi CHETONI: negativi BILIRUBINA: negativa UROBILINOGENI: negativi EMOGLOBINA: negativa NITRITI: negativi ESTERASI LUECOCITARIA: + LEUCOCITI: 53/uL BATTERI:++ CELLULE EPITELIO SQUAMOSO: 15 uL.
Vorrei sapere se risulta nuovamente opportuno recarsi in ospedale, vista anche la presenza di febbre e dolore, o se non è niente di cui preoccuparsi.
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L'esame delle urine è compatibile con la presenza di una modesta infezione delle vie urinarie. Se lei manifesta febbre (della quale peraltro non ci riferisce le caratteristiche) diremmo che debba essere valuatata la necessità di una terapia antibiotica, molto meglio se dopo l'esecuzione dell'urocoltura. Inoltre, questa situazione di ptosi renale andrebbe valutata definitivamente da un nostro Collega, specialista in urologia, poiché alla sua giovanissima età è difficile rassegnarsi alla persistenza di frequenti disturbi.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
La febbre è stata compresa tra i 38 e i 39 gradi per i 3 giorni precedenti, oggi però ho riscontrato un aumento di dolore che mi desta preoccupazioni riguardo alla possibilità di una nuova colica. Ciò che potrà quindi sembrarle allarmismo eccessivo è dovuto al fatto che per me risulta un grosso problema dover rimanere bloccata nel letto per 2 settimane con questa frequenza, sia dal punto di vista scolastico (vista l'imminente maturità), sia perché vista la mia giovane età (come ha giustamente ricordato lei) non è una cosa con cui vorrei convivere.
Per questo motivo mi sono rivolta a due urologi, uno dei quali mi ha detto con rassegnazione che avrei dovuto conviverci e mi ha insegnato a riconoscere i sintomi di un'infezione di interesse dell'area renale per evitare un'ulteriore diminuzione della funzionalità.
Il secondo, da cui mi sono recata poco tempo fa, mi ha chiesto di ripetere una scintigrafia (non urgente) per riaggiornare i dati concernenti la funzionalità e, in base a questi,i scegliere come agire; mi ha sconsigliato un intervento di fissaggio perché spesso ha dato una serie di complicazioni ulteriori.
Ora però mi ritrovo nuovamente a dover rimanere a casa per via del dolore e della febbre, per cui può comprendere il mio desiderio di una soluzione definitiva.
La ringrazio per la cordialità e l'interesse mostrato nella sua precedente risposta.
Per questo motivo mi sono rivolta a due urologi, uno dei quali mi ha detto con rassegnazione che avrei dovuto conviverci e mi ha insegnato a riconoscere i sintomi di un'infezione di interesse dell'area renale per evitare un'ulteriore diminuzione della funzionalità.
Il secondo, da cui mi sono recata poco tempo fa, mi ha chiesto di ripetere una scintigrafia (non urgente) per riaggiornare i dati concernenti la funzionalità e, in base a questi,i scegliere come agire; mi ha sconsigliato un intervento di fissaggio perché spesso ha dato una serie di complicazioni ulteriori.
Ora però mi ritrovo nuovamente a dover rimanere a casa per via del dolore e della febbre, per cui può comprendere il mio desiderio di una soluzione definitiva.
La ringrazio per la cordialità e l'interesse mostrato nella sua precedente risposta.
[#3]
Il dolore renale tipico descritto come "colica" (ovvero violento, a livello del fianco, intermittente) è sempre dovuto ad un ostacolo lungo le alte vie urinarie che impedisce il regolare deflusso dell'urina. Immaginiamo che lei sia già stata sottoposta ad accertamenti approfonditi (urografia? TAC?) per valutare questa ptosi renale e che sia stata esclusa ogni altra causa ostruttiva (calcoli, malformazioni, ecc.).
La febbre che ci descrive certamente non è da sottovalutare e può essa stessa essere messa in relazione con un difetto dello scarico renale, quando vi si sovrappone una complicanza infettiva. Tutto questo però (dolore e febbre) non è una manifestazione così tipica dellla ptosi renale, che in genere si manifesta invece con un dolore continuo, sordo, tipo senso di peso lombare, che recede sdraiandosi e ricompare stando molto all'impiedi. La ptosi non dovrebbe portare direttamente di per sè a complicazioni infettive.
Concordiamo senz'altro sull'astensione di massima dalle indicazioni chirurgiche ad un intervento (nefropessi) che da decenni non si pratica più per gli scarsi risultati ottenuti in passato.
Noi non disponiamo qui di tutti gli elementi di giudizio, primo fra tutti la possibilità di una attenta visita diretta, ma certamente ci farebbe piacere che la situazione venisse trattata con meno rassegnazione.
La febbre che ci descrive certamente non è da sottovalutare e può essa stessa essere messa in relazione con un difetto dello scarico renale, quando vi si sovrappone una complicanza infettiva. Tutto questo però (dolore e febbre) non è una manifestazione così tipica dellla ptosi renale, che in genere si manifesta invece con un dolore continuo, sordo, tipo senso di peso lombare, che recede sdraiandosi e ricompare stando molto all'impiedi. La ptosi non dovrebbe portare direttamente di per sè a complicazioni infettive.
Concordiamo senz'altro sull'astensione di massima dalle indicazioni chirurgiche ad un intervento (nefropessi) che da decenni non si pratica più per gli scarsi risultati ottenuti in passato.
Noi non disponiamo qui di tutti gli elementi di giudizio, primo fra tutti la possibilità di una attenta visita diretta, ma certamente ci farebbe piacere che la situazione venisse trattata con meno rassegnazione.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 07/03/2016.
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