Uretrite/Prostatite
Gentili medici, buonasera. Sono un ragazzo di 32 anni e vi scrivo per un problema di salute a cui sto cercando di porre rimedio da circa 3 mesi.
Circa 24 ore dopo un rapporto sessuale protetto, ho iniziato ad avvertire un senso di bruciore uretrale, sia durante la minzione, sia durante l'eiaculazione, con conseguente senso di "corpo estraneo" quasi al centro dell'uretra e "goccia di urina" in punta. Riscontrando dei sintomi simili a un'infezione da clamidia (diagnosticata dall'urologo circa un anno prima), ho fatto la terapia dei tre giorni con lo Zitromax 500 e i dolori sono sembrati diminuire. Dopo circa un paio di giorni dalla fine della terapia, i dolori sono tornati, con l'aggiunta di una sensazione di "vibrazione" lungo il glande.
Consultato il mio urologo di fiducia, mi ha consigliato di fare un'urinocultura con antibiogramma (risultata negativa) e le analisi del sangue per la ricerca degli anticorpi anticlamidia (risultata IgG <1:16 e IgM assenti). Successivamente poiché il dolore persisteva, mi consiglia una terapia con Monuril. Dopo pochi giorni dalla terapia con il Monuril, il problema diminuisce drasticamente e rimane un dolore in punta che va e viene durante i giorni.
Intanto ne approfitto per fare anche un'ecografia, dalla quale si evince che vescica e reni sono in perfetto stato e che la prostata, di normali dimensioni, è però disomogenea con episodi flogistici. Con questa ulteriore analisi, e dopo un'ulteriore visita, l'urologo mi consiglia una terapia di tre mesi con Deprox 500 (non ancora terminata), più due settimane di Topster in supposte e dieci giorni di Cortison Chemicetina 1 da applicare localmente (entrambe terminate).
Purtroppo, ad oggi, il problema non è stato risolto e il fastidio/dolore sulla punta del meato uretrale persiste.
Cosa mi consigliate di fare? Essendo un tipo anche ansiogeno, inizio a preoccuparmi.
Grazie per la cortese attenzione...
Circa 24 ore dopo un rapporto sessuale protetto, ho iniziato ad avvertire un senso di bruciore uretrale, sia durante la minzione, sia durante l'eiaculazione, con conseguente senso di "corpo estraneo" quasi al centro dell'uretra e "goccia di urina" in punta. Riscontrando dei sintomi simili a un'infezione da clamidia (diagnosticata dall'urologo circa un anno prima), ho fatto la terapia dei tre giorni con lo Zitromax 500 e i dolori sono sembrati diminuire. Dopo circa un paio di giorni dalla fine della terapia, i dolori sono tornati, con l'aggiunta di una sensazione di "vibrazione" lungo il glande.
Consultato il mio urologo di fiducia, mi ha consigliato di fare un'urinocultura con antibiogramma (risultata negativa) e le analisi del sangue per la ricerca degli anticorpi anticlamidia (risultata IgG <1:16 e IgM assenti). Successivamente poiché il dolore persisteva, mi consiglia una terapia con Monuril. Dopo pochi giorni dalla terapia con il Monuril, il problema diminuisce drasticamente e rimane un dolore in punta che va e viene durante i giorni.
Intanto ne approfitto per fare anche un'ecografia, dalla quale si evince che vescica e reni sono in perfetto stato e che la prostata, di normali dimensioni, è però disomogenea con episodi flogistici. Con questa ulteriore analisi, e dopo un'ulteriore visita, l'urologo mi consiglia una terapia di tre mesi con Deprox 500 (non ancora terminata), più due settimane di Topster in supposte e dieci giorni di Cortison Chemicetina 1 da applicare localmente (entrambe terminate).
Purtroppo, ad oggi, il problema non è stato risolto e il fastidio/dolore sulla punta del meato uretrale persiste.
Cosa mi consigliate di fare? Essendo un tipo anche ansiogeno, inizio a preoccuparmi.
Grazie per la cortese attenzione...
[#1]
Quasi sempre questi dolori localizzati al glande hanno un'orige più interna e vengo irradiati in avanti lungo l'uretra. Ovvero, nel punto in cui si percepisce il dolore abitualmente non vi è assolutamente nulla di alterato. La causa principale è una infiammazione / congestione della prostata, che può benissimo perdurare anche senza una causa infettiva. Se questa vi è stata, si è trattato di un fatto transitorio, rapidamente decapitato dalla terapia antibiotica.. È ben noto che per queste situaziini a lungo decorso non vi sia una terapia certamente efficace e che tutti gli altri rimedi (integratori, supposte di cortisonici) siano dei palliativi dall'effucacia molto variabile e per nulla prevedibile. I suoi condizionamenti emotivi non possono caisare il disturbo, ma ne possono amplificar enormemente la percezione. Le consiglieremmo di persistere con le cure di un urologo con il quale lei riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
Buongiorno dottore e grazie per la risposta.
Ad oggi la situazione si è ulteriormente modificata. Le vado subito a spiegare: il mio urologo di fiducia mi consiglia, come aggiunta alla terapia già indicata, di prendere per circa un mese e mezzo 10 gocce di Probios e 15 di Saba Compositum (gocce omeopatiche) tre volte al giorno.
Durante la prima settimana il dolore/fastidio che avevo accennato sparisce, perciò comincio a non preoccuparmi più, certo che la terapia stia facendo effetto. Successivamente, dopo un rapporto sessuale (sempre protetto), il fastidio in punta riprendere, seppur in maniera diversa, nel senso che avverto come una strana sensazione di freddo (il bruciore alla minzione è sparito del tutto).
Secondo lei è sempre imputabile a un discorso protastico? Mi consiglia di fare un esame dello sperma, dato che è l'unico a mancare all'appello fra tutti quelli che ho già fatto?
Grazie ancora per l'attenzione...
Ad oggi la situazione si è ulteriormente modificata. Le vado subito a spiegare: il mio urologo di fiducia mi consiglia, come aggiunta alla terapia già indicata, di prendere per circa un mese e mezzo 10 gocce di Probios e 15 di Saba Compositum (gocce omeopatiche) tre volte al giorno.
Durante la prima settimana il dolore/fastidio che avevo accennato sparisce, perciò comincio a non preoccuparmi più, certo che la terapia stia facendo effetto. Successivamente, dopo un rapporto sessuale (sempre protetto), il fastidio in punta riprendere, seppur in maniera diversa, nel senso che avverto come una strana sensazione di freddo (il bruciore alla minzione è sparito del tutto).
Secondo lei è sempre imputabile a un discorso protastico? Mi consiglia di fare un esame dello sperma, dato che è l'unico a mancare all'appello fra tutti quelli che ho già fatto?
Grazie ancora per l'attenzione...
[#3]
Sull'efficacia dei prodotti omeopatici non sappiamo dirle, sta di fatto che è assolutamente tipico dei disturbi prostatici l'oscillazione nel tempo dell'intensità e la varietà delle manifestazioni. In effetti l'attività sessuale e l'eiaculazione mettono un po' "in moto il meccanismo", d'altro canto l'astinenza competa potrebbe essere addirittura controproducente. Dubitiamo che alla,base del suo problema vi sia ancora una causa infettiva attiva, d'ogni modo la spermiocoltura completa il quadro degli accertamenti. Il risultato deve però essere interpretato criticamente dal nostro Collega, poiché non sono rari i falsi positivi per contaminazione.
[#4]
Ex utente
Di nuovo buongiorno, dottore e, come sempre, grazie per la risposta.
La spermiocoltura (con relativo antibiogramma) ha dato esito positive per lo "pseudomonas aeruginosa" e ha individuato il Ciproxin come cura antibiotica efficace.
Con il mio urologo concordiamo una terapia da 1000g (a rilascio modificato), una volta al giorno per due settimana.
Ormai la terapia è terminata da una settimana, ma i problemi di cui sopra persistono.
Ammetto di cominciare a essere sfiduciato (nonché) preoccupato.
Grazie ancora...
La spermiocoltura (con relativo antibiogramma) ha dato esito positive per lo "pseudomonas aeruginosa" e ha individuato il Ciproxin come cura antibiotica efficace.
Con il mio urologo concordiamo una terapia da 1000g (a rilascio modificato), una volta al giorno per due settimana.
Ormai la terapia è terminata da una settimana, ma i problemi di cui sopra persistono.
Ammetto di cominciare a essere sfiduciato (nonché) preoccupato.
Grazie ancora...
[#5]
E' improbabile aspettarsi che pochi giorni di terapia, seppure mirata possano già portare a sensibili vantaggi. Questo perché si presume che una condizione infiammatoria continua a persistere autonomamente per qualche tempo anche dopo che l'infezione è stata debellata.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.2k visite dal 05/03/2016.
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