Dolore prostatico e difficoltà erettive e di minzione
Salve a tutti, spero di aver scelto la sezione adatta
premetto che ho una storia clinica un pò complessa, ma cercherò di riassumere tutto brevemente.
Linfoma di hodgkin (refrattario, recidivante) a 16 anni pluritrattato con numerosi protocolli chemioterapici e monoclonali/biologici, autotrapianto di cellule staminali e radioterapia, attualmente in cura con anticorpo monoclonale (ultima PET negativa).
Buone condizioni di salute, esami del sangue nella norma, ma ho un problema di cui prima non soffrivo che mi affligge da un pò ed è come se avesse delle fasi critiche.
Praticamente è un dolore prostatico che aumenta dopo l' eiaculazione o dopo la defecazione, il quale a volte influisce negativamente sull' erezione e sulla durata del rapporto, l' erezione infatti non è completa fin quando non riesco a eiaculare.
Sembra esserci una sorta di correlazione tra questo dolore e la mia performance sessuale, ci sono certe volte in cui non lo sento proprio e non ho problemi (questa estate non ho avuto problemi di sorta) e altri periodi (quello attuale, da qualche settimana, ma capita ogni tanto come se fosse cronico) in cui addirittura non riesco ad avere una buona erezione per questo problema. Se insisto e provo ad eiaculare 2-3 volte al giorno, il dolore diventa particolarmente acuto come se avessi "stressato" la prostata. E' un dolore come se qualcuno stringesse la prostata.
In questi periodi acuti, a volte trovo anche difficile la minzione, quando al mattino mi risveglio per andare in bagno devo "spingere" e comunque sento di avere la vescica non del tutto vuota. Le urine sono normali.
Questa problematica è alquanto fastidiosa, soprattutto mi chiedo come possa essere possibile alla mia età, chiedendo ai medici che mi seguono mi hanno detto che tutte le terapie che ho fatto non influiscono sulla "potenza" sessuale, ma solo sulla fertilità e non dovrei avere problemi di sorta con la terapia attuale, soprattutto per la mia giovane età.
Non credo sia un problema psicologico perchè in momenti psicologicamente piu difficili (il percorso terapeutico non è stato facile) ho sempre avuto una buona funzionalità, semmai il problema psicologico mi può essere causato dal fatto che abbia questi problemi attualmente.
Non prendo farmaci se non la terapia, anche se ultimamente ho preso cortisone per un episodio allergico importante, che comunque non sembra aver risolto il dolore, poi prendo bactrim 2 volte alla settimana, e ho provato tanti tipi di antibiotici per altri motivi e non ho notato correlazioni con questo dolore.
Vengo sottoposto spesso a TAC e PET, che non segnalano nulla di anomalo nelle zone della prostata.
Tengo solo a citare che ho assunto diversi chemioterapici in dosi massicce che avrebbero potuto danneggiare la vescica (ifosfamide, ciclofosfamide) ma non dovrebbero influire appunto sulla potenza sessuale.
Spero che potrete darmi una mano, alla mia età questo problema mi penalizza non poco.
Grazie, Lorenzo.
premetto che ho una storia clinica un pò complessa, ma cercherò di riassumere tutto brevemente.
Linfoma di hodgkin (refrattario, recidivante) a 16 anni pluritrattato con numerosi protocolli chemioterapici e monoclonali/biologici, autotrapianto di cellule staminali e radioterapia, attualmente in cura con anticorpo monoclonale (ultima PET negativa).
Buone condizioni di salute, esami del sangue nella norma, ma ho un problema di cui prima non soffrivo che mi affligge da un pò ed è come se avesse delle fasi critiche.
Praticamente è un dolore prostatico che aumenta dopo l' eiaculazione o dopo la defecazione, il quale a volte influisce negativamente sull' erezione e sulla durata del rapporto, l' erezione infatti non è completa fin quando non riesco a eiaculare.
Sembra esserci una sorta di correlazione tra questo dolore e la mia performance sessuale, ci sono certe volte in cui non lo sento proprio e non ho problemi (questa estate non ho avuto problemi di sorta) e altri periodi (quello attuale, da qualche settimana, ma capita ogni tanto come se fosse cronico) in cui addirittura non riesco ad avere una buona erezione per questo problema. Se insisto e provo ad eiaculare 2-3 volte al giorno, il dolore diventa particolarmente acuto come se avessi "stressato" la prostata. E' un dolore come se qualcuno stringesse la prostata.
In questi periodi acuti, a volte trovo anche difficile la minzione, quando al mattino mi risveglio per andare in bagno devo "spingere" e comunque sento di avere la vescica non del tutto vuota. Le urine sono normali.
Questa problematica è alquanto fastidiosa, soprattutto mi chiedo come possa essere possibile alla mia età, chiedendo ai medici che mi seguono mi hanno detto che tutte le terapie che ho fatto non influiscono sulla "potenza" sessuale, ma solo sulla fertilità e non dovrei avere problemi di sorta con la terapia attuale, soprattutto per la mia giovane età.
Non credo sia un problema psicologico perchè in momenti psicologicamente piu difficili (il percorso terapeutico non è stato facile) ho sempre avuto una buona funzionalità, semmai il problema psicologico mi può essere causato dal fatto che abbia questi problemi attualmente.
Non prendo farmaci se non la terapia, anche se ultimamente ho preso cortisone per un episodio allergico importante, che comunque non sembra aver risolto il dolore, poi prendo bactrim 2 volte alla settimana, e ho provato tanti tipi di antibiotici per altri motivi e non ho notato correlazioni con questo dolore.
Vengo sottoposto spesso a TAC e PET, che non segnalano nulla di anomalo nelle zone della prostata.
Tengo solo a citare che ho assunto diversi chemioterapici in dosi massicce che avrebbero potuto danneggiare la vescica (ifosfamide, ciclofosfamide) ma non dovrebbero influire appunto sulla potenza sessuale.
Spero che potrete darmi una mano, alla mia età questo problema mi penalizza non poco.
Grazie, Lorenzo.
[#1]
Premettiamo che in ogni caso la sfera sessuale può subire anche in modo sostanziale ogni sorta di condizionamento emotivo. Quanto leu ci riferisce potrebbe essere correlato ad una condizione di congestione, ovvero lieve infiammazione della ghiandola prostatica. È difficile mettere in relazione diretta questa condizione con la sua complessa storia precedente, quindi è molto probabile che le cause siano subentranti. In soggetti predisposti, anche solo un'attività sessuale molto intensa può causare il problema. Le consigliamo di farsi visitare direttamente da un nostro Collega specialista in urologia, cosa che comunque ogni maschio dovrebbe fare almeno una volta ogni 10 anni, anche innassenza di larticolari disturbi.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 04/03/2016.
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