Prostatorrea defecatoria
Salve a tutti, sono un ragazzo di 32 anni e da circa 5 anni soffro di prostatorrea defecatoria non continua, ma con episodi sporadici. Ultimamente dopo parecchi mesi di tranquillità, ho notato la fuoriuscita di secreto. Preoccupato, ho contatto telefonicamente uno dei due urologi che mi hanno visitato negli ultimi anni. Questi mi ha chiesto di eseguire nuovamente la spermiocoltura. Ho effettuato la ricerca di germi comuni, miceti, ureaplasma, micoplasma, clamidia, trichomonas, neisserie etc.. Tutto negativo, fatta eccezione per l'enterococco, positivo con una carica di 200,000 unità. Premetto che già in passato si era evinta una positività per l'enterococco a gennaio del 2012, poi nel marzo 2014 e solo una volta una positività all'ureaplasma(Febbraio 2014). Ho fatto la terapia antibiotica con levofloxacina da 500mg e rifatto la spermiocoltura con esito negativo stavolta, ma purtroppo a fine terapia durata 28 gg mi è comparsa una candidosi genitale, curata poi con elazor per 5 gg e un sapone intimo specifico. Io non ho altri sintomi, a parte ogni tanto la fuoriuscita di liquido durante la defecazione. Ho fatto 2 volte l'ecografia prostatica transrettale, da cui si sono riscontrate delle piccole calcificazioni da pregressa prostatite, per il resto tutto nella norma.Ho una MRGE con una piccola ernia jatale da scivolamento e, da più di un anno, ho spesso reflusso ed eruttazioni frequenti a volte indipendenti da ciò che mangio. Infatti faccio una dieta per le intolleranze, sono leggermente stitico, anche se vado di corpo una volta al giorno,mangiando kiwi e verdure. All'età di 20 anni sono stato operato di emorroidectomia secondo Milligan-Morgan e ho avuto delle piccole recidive, da non operare più a detta del chirurgo. Abito nella provincia di Palermo e non so più a chi rivolgermi, dopo l'ultima spermiocoltura di oggi l'urologo che mi ha seguito mi ha detto di fare la terapia antibiotica. Io, da profano e forse con molta rassegnazione, non ne sono convinto, perchè questo batterio è poi tornato (parlo dell'enterococco), ho un intolleranza a latte e caseina e l'ultima volta ho avuto la candida. Non credo nemmeno sia legato a rapporti sessuali non protetti, in quanto la prima volta che l'ho riscontrato non ne avevo avuti e poi è possiblie che le ragazze con cui l'ho fatto siano tutte positive all'enterococco??? Io, da profano, credo sia legato a un fattore meccanico dovuto alla spremitura della prostata durante il passaggio delle feci. Scusatemi tanto, ma sono molto sfiduciato psicologicamente e non vedo una via d'uscita. Dopo le terapie è tornato, ma può darsi invece che passi dall'intestino alla prostata durante l'atto defecatorio, visto che sono un pò stitico e le feci stazionano molto nell'intestino? E' necessario fare la terapia antibiotica a tutti i costi? Se fosse possibile la eviterei. Questa sintomatologia può incidere sulla potenza sessuale? Io vi ringrazio in anticipo, spero che possiate aiutarmi, perchè non so più a quale santo rivolgermi
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Premettiamo che la nostra funzione qui è unicamente informativa, pertanto la preghiamo di non considerarci "l'ultimo santo cui rivolgersi", poiché mai avremmo le possibilità che sono proprie di un rapporto diretto tra medico e persona assistita.
La screzione attiva di liquido prostatico non è necessariamente legata ad un fatto infiammatorio/infettivo, che probabilmente si manifesterebbe anche con ben altri e fastidiosi disturbi irritativi. In soggesttti predisposti, la produzione di succo prostatico può essere particolarmente abbondante ed il suo drenaggio spontaneo durante la defecazione od altre occasioni (es. polluzione notturna) va vista in senso positivo come via di scarico di una congestione della ghiandola. Senz'altro la stitichezza, figlia di altri disturbi gastro intestinali (vedi intolleranze alimentari) contribuisce alla instabilità della flora batterica intestinale, che spesso si riflette sulle base vie uro-genitali. Ma in assenza di infezioni documentabili, la prescrizione di antibiotici non ci vede affatto entusiasti, così come in tutti gli altri casi in assenza di febbre od evidenti complicazioni. Accentueremmo invece le attenzioni dal punto di vista gastro-enterologico e nutrizinale, che nella nostra esperienza sono spesso foriere di assai migliori risultati.
La screzione attiva di liquido prostatico non è necessariamente legata ad un fatto infiammatorio/infettivo, che probabilmente si manifesterebbe anche con ben altri e fastidiosi disturbi irritativi. In soggesttti predisposti, la produzione di succo prostatico può essere particolarmente abbondante ed il suo drenaggio spontaneo durante la defecazione od altre occasioni (es. polluzione notturna) va vista in senso positivo come via di scarico di una congestione della ghiandola. Senz'altro la stitichezza, figlia di altri disturbi gastro intestinali (vedi intolleranze alimentari) contribuisce alla instabilità della flora batterica intestinale, che spesso si riflette sulle base vie uro-genitali. Ma in assenza di infezioni documentabili, la prescrizione di antibiotici non ci vede affatto entusiasti, così come in tutti gli altri casi in assenza di febbre od evidenti complicazioni. Accentueremmo invece le attenzioni dal punto di vista gastro-enterologico e nutrizinale, che nella nostra esperienza sono spesso foriere di assai migliori risultati.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Utente
G.mo Dott. Piana, ho effettuato la visita sia cole gastroenterologo che con l'urologo. Il gastroenterologo mi ha prescritto una terapia antibiotica con ciprofloxacina(CIPROXIN) da 1 mg RM da eseguire in tre cicli di 10 giorni, con un intervallo di 15 gg tra un ciclo e l'altro, accompagnati dall'assunzione di un valido probiotico(PROBINUL CPS). Ho effettuato poi la consulenza urologica, in seguito alla quale l'urologo mi ha confermato la validità della terapia prescrittami dal gastroenterologo con l'aggiunta di un integratore a base di serenoa repens(LICOSER), consigliandomi di assumere i probiotici per cicli di 3 mesi, per un totale di un anno. Ultimamente ho avuto rapporti protetti, dopo la positività all'enterococcus faecalis, previa assunzione di 5 mg di LEVITRA. Mi premeva chiederle se l'enterococcus faecalis causa impotenza, visto che senza l'assunzione di LEVITRA ho difficoltà a mantenere un'erezione prolungata valida per una penetrazione. Non so se ci sia anche una causa ansiogena, però col Levitra va bene, senza ho difficoltà. Sono molto preoccupato per questo, perchè vorrei farne a meno.
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Non è certo l'Enterococco di per sè a causare il deficit erettile, mentre questo può essere in parte giustificato dal problema prostatico in corso. La componente emotiva potrebbe comunque avere una grossa importanza. Sequesto le serve per non perdere ulteriormente l'equilibrio psicologico, faccia pure uso del vardenafil al bisogno.
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Utente
Buonasera Dott. Piana, la ringrazio per la solerte risposta. Volevo chiederle se l'ausilio di integratori a base di serenoa repens, come il Licoser o il Permixon, associati alla terapia antibiotica che sto effettuando, possano aiutarmi a risolvere la problematica prostatica in corso. Esiste una remissione completa dei sintomi? A livello fisiologico in che modo la prostatorrea, nello specifico, può causare deficit erettile? La ringrazio in anticipo, certo di una cortese risposta.
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Sugli integratori ripetiamo infinite volte le stesse cose e ci stupisce che lei non abbia ancora fatto tesoro dei nostri consigli espressi in centinaia e centinaia di consulti presenti su questo sito. L'efficacia degli integratori è molto variabile ed altrettanto imprevedibile. Essendo sostanze perlopiù prive di effetti collaterali, vale la pena di provare, ma gli eventuali vantaggi vanno percepiti entro tempi ragionevoli (un paio di mesi), altrimenti si rischia di sprecare unicamente dei soldi. E' nella natura dei problemi prostatici infiammatori e congestizi dell'adulto quello di avere un andamnto oscillante nel tempo, dove a remissioni anche di molti anni posono seguire recrdescenze dei disturbi dovute a motivi non sempre così facilmente individuabili.
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Utente
La ringrazio nuovamente per il suo tempestivo consulto. Volevo chiederle in ultima analisi, se alternare il licoser al permixon e viceversa (per un periodo di tempo prolungato, almeno 2 mesi) invalida l'efficacia del trattamento. Ho iniziato col licoser e ora sto continuando col permixon, anche se il permixon è molto costoso in proporzione. Quindi volevo chiederle se posso continuare, finita la confezione del permixon, col licoser. Perdoni la mia ridondanza, grazie per la sua disponibilità.
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Utente
Salve, volevo aggiornarvi circa la mia situazione. Ho completato da poco il secondo ciclo di terapia antibiotica con Ciproxin 1g RM, assumendo al contempo una capsula di probinul al dì e permixon(una cps al dì). Avendo avuto nelle settimane scorse qualche sporadico rapporto, ho notato che, senza il farmaco( Levitra 5mg) o in alternativa Sildenafil 50 mg, ho avuto difficoltà a mantenere un'erezione adeguata per una penetrazione. In passato ho assunto Il Cialis da 5mg, che però mi ha causato un paio di volte emospermia, il giorno dopo il rapporto. Infatti vi vorrei chiedere il motivo,a differenza degli altri farmaci sovracitati, assolutamente privi di effetti collaterali. Inoltre spesso presento un senso gravativo all'altezza della cintola, pur non indossando indumenti troppo stretti. Mi chiedevo se fosse il caso di completare l'iter diagnostico, escludendo altre patologie, come il diabete o una problematica di natura vascolare, a carico dei vasi che irrorano i corpi cavernosi. Se ci fosse una problematica vascolare, penso che non dovrei avere un'erezione neanche con gli inibitori della 5- fosfodiesterasi. Quindi ciò dovrebbe essere un fattore favorevole, giusto? Scusate, ma sono molto demoralizzato e cerco delle risposte. Grazie sempre per la vostra cordialità.
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L'emospermia non può essere certamente considerata un effetto collaterale del tadalafil, ma piuttosto della stessa attività sessuale in una situazione genitale alterata. Comunque l'emospermia è perlopiù una manifestazione benigna e priva di reale interesse. Le altre domande che ci pone non possono essere affrontate seriamente in un rapporto a distanza.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 15.7k visite dal 03/03/2016.
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