Silodyx e rapporto medico paziente

Gent.mi Dottori
Vi chiedo aiuto perché non riesco ad avere un dialogo col mio urologo del servizio sanitario nazionale. Credo sia un bravo medico ma è sempre di fretta per le code di pazienti in sala di attesa ed espressamente mi ha detto di “ non fare domande “, e “di fidarsi di lui” !
Prima ecografia del luglio 2014 : “Vescica ben distesa con pareti ispessite e con impronta a genesi prostatica in corrispondenza del pavimento. Non lesioni infiltrative o formazioni aggettanti nel lume. Non calcoli. Dopo minzione si riconosce un residuo pari a 40 cc. “
Seconda eco del gennaio 2016 : “ Vescica normale per dimensioni con pareti regolari con impronta a genesi prostatica sul pavimento con adenoma di 2,6 cm per quanto valutabile per via sovrapubica. Non lesioni infiltrative né lesioni aggettanti nel lume. Non echi riferibili a calcoli né endolumiali né intramurali. Dopo la prima minzione si riconosce un residuo pari a circa 95 cc. Ed alla seconda minzione persiste residuo di 60 cc.”
Uroflussometria : O.C.U. moderata
Il mio urologo mi ha prescritto una compressa giornaliera di Silodyx 8 mg. e mi ha salutato!
Avrei voluto meglio presentargli la mia condizione generale e chiedergli alcuni aspetti per inquadrare la mia situazione nella sua globalità.Non potendolo fare approfitto di voi !
Il mio problema di minzione si verifica quando la vescica è piena , come per gli esami ecografici e uroflussometria. Si concretizza in un ritardo della minzione, getto debole e sensazione di residuo. Nella normale vita quotidiana, non riscontro pregiudizio per la qualità della vita e di notte non mi alzo mai. A volte un po’ di ritardo, “sgocciolamento finale” e getto debole, ma niente di estremamente problematico.
Ed è per questo che avrei voluto chiedere al mio urologo se potessi evitare o quanto meno ritardare l’assunzione di Silodyx , visto la mia “giovane “ età ( 49 anni ) e visto anche il non trascurabile effetto collaterale di eiaculazione retrograda.
Il Silodyx è curativo o soltanto sintomatico ? Perché se fosse solo sintomatico a me personalmente i sintomi della mia condizione al momento non arrecano pregiudizio nella qualità della vita e quindi preferirei non ingerire sostanze chimiche con il probabile effetto collaterale su menzionato !
In tal caso si aggraverebbero le condizioni ? Ne risentirebbe la vescica ? L’eventuale residuo minzionale che immagino a volte continuerebbe a persistere, arrecherebbe danni ai reni ? E se bevessi di più favorendo una più frequente minzione ? Potrei forse anche apportare aggiustamenti nella dieta evitando la caffeina e magari aggiungendo sostanze naturali utili come il rooibos o la quercitina ?
Gentilissimi dottori , sono queste le cose che avrei voluto chiedere al mio urologo, ma non mi è stato possibile. Credo che il rapporto tra medico e paziente passi anche attraverso un approccio olistico alla cura dell’individuo nel suo insieme e non in interventi standardizzati e stereotipati.
Mi potete aiutare voi ?
Grazie di cuore
Antonio

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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
La comunicazione e la qualità del rapporto bilaterale di fiducia sono essenziali tra medico e persona assistita. Se lei non è soddisfatto ha il diritto (ma anche il dovere) di cercare e trovare un'alternativa. Nella sua regione il numero degli specialisti in urologia è forsa assimilabile a quello dei distributori di carburante, quindi non possiamo credere che la sua ricerca possa essere molto lunga. Questo nostro servizio gratuito ha un carattere esclusivamente informativo e non può sopperire in alcun modo ad una imprescindibile valutazione diretta. Che la vescica si contragga meno quando è troppo piena è un fenomeno fisico ancor prima che fisiologico e risponde alla ben nota legge di Laplace. Questo giustifica pienamente i responsi "pessimistici" dell'ecografia, che andrebbero dunque interpretati con maggiore elasticità, alla luce di quanto lei riferisce per il resto sulla sua funzione urinaria. D'ogni modo, è molto probabile che vi sia una iniziale forma di ostruzione, ma questo non deve stupire all'alba dell'età di mezzo. L'efficacia degli integratori di origine vegetale è molto variabile ed imprevedibile, diciamo che al momento non esistono evidenze dell'utilità di cure preventive di qualsiasi tipo. La silodosina (Sylodix ed altri) e tutti gli altri farmaci della famiglia degli alfa-litici hanno una funzione unicamente sintomatica e non inducono alcuna variaziine a lungo termine. In conclusione, le consigliamo di cercare un nostro Collega con il quale lei rieca ad intrattenere un migliore rapporto di comunicazione e fiducia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie sentite gent.mo dott. Piana .....
Cordialmente
Antonio
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Utente
Utente
Ne approfitto per chiederle ancora soltanto una cosa :

L'assunzione di Silodyx deve essere a vita oppure soltanto per un periodo limitato ? Gli eventuali benefici derivanti, ovvero il rilassamento delle strutture urinarie, regrediranno una volta termita l'assunzione ?
In caso di mancata assunzione, ma con sintomi " sopportabili" o limitati, potrebbe comunque verificarsi un aggravamento della muscolatura della vescica o addirittura della funzione renale ?

Mi perdoni gentilissimo dottore ..,, ma le sarei davvero grato se potesse fornirmi delucidazioni in merito.
Grazie ancora
Antonio
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Ci pare di averle già spiegato che la silodosina ha un'efficacia limitata alla sua durata d'azione, che è di 24 ore circa. Pertanto i vantaggi stabili, quando necessario, si ottengono solo da una somministrazione continuativa, anche a tempo indefinito. Parimenti, questi farmaci non hanno alcun effetto sull'ingrossamento prostatico, nè attivo nè tantomeno preventivo.
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Utente
Utente
Grazie ancora caro Dottore … è stato molto esaustivo…. Ed è per proprio per il fatto che i sintomi sono del tutto tollerabili e minimi nella vita quotidiana che esito ad assumere farmaci che non hanno effetto curativo ma solo sintomatico. Erano questi gli aspetti che mi avrebbe fatto piacere condividere col mio urologo se solo mi fosse stato possibile farlo.
Debbo per altro ritenere che vista forse la limitata dimensione del mio adenoma prostatico ( circa 2,6 cm. ) e forse anche la mia età ( 49 anni ) non sia necessario assumere farmaci antiandrogeni (dutasteride o finasteride ) per limitare l’ingrossamento ….. oppure invece lei ritiene siano utili ? L’urologo non ha neanche preso in considerazione questa ipotesi e si è soltanto concentrato sui sintomi ( Silodyx ).
Le sarei davvero grato se mi concedesse ancora la sua preziosa opinione in merito
Con gratitudine
Antonio
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Come le abbiamo già evidenziato, il nostro ruolo qui è meramente informativo, certamente non possiamo giudicare le prescrizioni dei nostri Colleghi. In linea di massima, crediamo che oggi questo non sia per lei un grave problema, auspichiamo che abbia modo di definirne i dettagli confrontandosi prossimamente con un altro nostro Collega, magari con un po' più di calma.
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Utente
Utente
Sentite grazie .... Il vostro è comunque un prezioso contributo !

Antonio