Prostatite per due anni di seguito

Buongiorno,
sono un ragazzo di 20 anni che l'anno scorso ha cominciato ad avere problemi alla prostata.
Nel mese di dicembre 2014 infatti inizio ad accusare un senso di pesantezza a livello dei testicoli. Non do peso a tutto questo, finchè un giorno, dopo mezzora circa dall'essermi masturbato, avverto mentre urino un dolore atroce sia alla punta del pene che a livello dei testicoli. Vado quindi dal mio medico, che suppone si tratti di prostatite, e mi prescrive un antibiotico e un prodotto utile ad assorbire liquidi a livello genitale (non ricordo il nome). Faccio inoltre un'ecografia ai testicoli, da cui non emerge nulla. Nonostante la cura, notai che la masturbazione aggravava sempre la situazione facendomi tornare dolori atroci al momento di urinare, ragione per cui smisi di masturbarmi fino ai primi di febbraio. Da allora il problema sembrava risolto definitivamente.

In questi giorni (quindi siamo nello stesso periodo dell'anno scorso) inizio ad accusare ancora pesantezza alla medesima zona, ma stavolta mi guardo bene dal masturbarmi. La mia paura è che si possa trattare di un qualcosa di più serio di una semplice prostatite.
Non sono ancora andato dal medico e credo che se andassi mi direbbe le stesse cose dell'anno scorso, quindi non so se vale la pena chiedere degli esami più invasivi (data anche la mia età piuttosto giovane).

L'anno scorso il dottore mi disse che probabilmente era dovuto allo stress accumulato nel primo semestre del primo anno di università, anche peggiorato dal fatto che non pratico sport e che passo moltissime ore della mia giornata seduto. Continuo però a non comprendere allora il legame con la masturbazione.

Vorrei un consiglio su come comportarmi in questa situazione perchè comincio a preoccuparmi seriamente (temendo anche problemi dal punto di vista riproduttivo, oltre che semplici infezioni urinarie).

Grazie

Andrea
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Più che crogiolarsi nel dubbio, sarebbe indispensabile che la sua situazione fosse valutata direttamente da un nostro Collega specialsita in urologia. L'attività sessuale, di qualsiasi tipo è in grado di acentuare i disturbi, soprattuto in fase acuta, ma non la si può certo condannare all'astinenza. Tenga conto comunque che in queste situazioni lo stile di vita assume una importanza fondamentale, soprattutto per quanto riguarda alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica (e sessuale).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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