Prostatite!?!

buongiorno'
di seguito una breve cronostoria.
Nel 2008 ,(avevo 40 anni)mi viene diagnosticata,in seguito a visita urologica con relativa ispezione e ecografia(dimensioni prostata regolari) una prostatite abatterica trattata con antibiotico per 20 giorni.Sintomi erano nicturia( mi svegliavo 1 volta) e dolore zona pelvica.Ulteriore visita presso altro urologo un paio di settimane dopo,ha diagnosticato una congestione prostatica.Nel mese di febbraio scorso ho deciso di andare a fare un controllo.La visita ha verificato lo stato generale dell'organo sessuale e a seguito di ecografia transrettale e' risultato un ingrandimento della prostata di 1,5 volte con caratteri di ipertrofia iniziale .Il dosaggio del psa era di 0,59ngIml , il succesivo esame di flussometria ha evidenziato flusso max 12 ml/sec ., vol vuotato 320 ml, residuo post-minzionale 30 ml
In seguito a suddetta visita,ho incominciato ad avvertire dolori alla prostata che ho attribuito alla palpazione di suddetto organo e sensazione di mutanda stretta,quindi ho effettuato spermicoltura e urinocoltura,con esito negativo.quando il dolore/fastidio cominciava a migliorare ha incominciato a farmi male il pene sul lato destro a meta' asta.a seguire testicolo(o scroto)lato dx,raramente anche il sinistro,fastidio nella zona perineale dx.
i sintomi sopra elencati si alternano a periodi di normalita'.
Al fine di evitare ulteriori disagi e inutili esami vi chiederei il vostro parere,grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Ci pare proprio che si dica "cronistoria".
Ci pare altresì che il suo sia un classico caso di disturbi prostatici in parte ad andamento cronico, in parte legati ad un'iniziale ingrossamento. La discontinuità dei disturbi è assolutamente tipico di queste situazioni. Ovviamente alla sua età non si parla di interventi operativi, le possibilità terapeutiche sono varie, diciamo che ogni specialsita si basa sulle sue abitudini ed esperienza. Spesso più che i farmaci in queste fasi sono più efficaci i provvedimenti sullo stile di vita, diretti principalmente all'alimentazione, l'idratazone, la funzione intestinaòe, l'attività fisica e l'attività sessuale. Diremmo che non vi siano altri particolari indagini da eseguire, ma sia il caso di affidarsi ad un nostro Collega che la possa seguire direttamente e con continuità, poiché non è detto che la prima "ricetta" sia già quella risolutiva.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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