Uretrite in corso di diagnosi

Gentili Dottori,
chiedo consulto circa un problema che mi affligge da domenica, con la speranza che possiate darmi delucidazione circa il miglior percorso terapeutico da seguire.

Come accennato, da domenica sera ho iniziato ad avvertire una sensazione di bruciore intenso durante la minzione, fastidio rivelatosi non costante (più intenso la mattina, alcune volte si presenta alla fine della minzione stessa), al quale si accompagna la presenza di piccole secrezioni bianche (Non abbondanti, me ne accorgo solo dalle piccole macchie impresse sull'intimo nero, simili a pre-sperma).

Sono stato dal mio medico curante, persona molto preparata per cui nutro stima e fiducia, ma era assente per motivi personali, così ho dovuto spiegare la situazione al sostituto. Premetto che non ho nulla da dire circa il percorso diagnostico consigliatomi, ma mi sembrava un po' poco ferrato e la cosa mi ha lasciato un po' perplesso....

Come prevedibile mi ha prescritto urinocoltura del mezzo mitto con eventuale antibiogramma, tampone uretrale e esame completo urine. In più mi ha dato amoxicillina 2 cmp/die per 7 gg da prendere dopo aver effettuato l'analisi.

Vi chiedo:
nulla da dire per gli esami (ho già avuto in 4 anni fa un'uretrite non gonogoccica, quindi sapevo cosa mi avrebbe atteso: il tampone -.-), ma è corretto assumere amoxicillina prima dei risultati? Non vorrei che poi risultasse resistente o cosa e quindi dovermi sottoporre ad un secondo ciclo con un'altra molecola. Più tranquillo sarei stato se mi avesse dato una doxicillina o simili. (non sono un internauta ipocondriaco, ma specializzato in chimica farmaceutica quindi, benchè non medico, qualche nozione l'ho acquisita).

Che dire? Meglio aspettare o meglio iniziare subito la cura?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

la sua specializzazione le permette di avere un'attenzione particolare alla sua particolare situazione clinica.

Detto questo, se la sintomatologia clinica non è drammatica o addirittura o in regressione, io aspetterei l'esito della valutazioni colturali che generalmente viene dato nell'arco di una settimana.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Utente
Utente
Grazie per la celere risposta.

La sintomatologia non è drammatica, ma non è in regressione. Stamattina appunto ho effettuato il tampone e consegnato il campione di urine.

Le secrezioni appunto sembrano essere leggermente aumentate (che sia complice l'astensione dall'urinare pre-test che ne ha favorito l'accumulo? può darsi). Ho chiesto consiglio all'operatrice (non ho capito se fosse medico o meno, visto che nel rispondermi mi ha detto "non sono un dottore, ma..." - io sapevo che solo i medici potessero eseguire i tamponi. Infatti quando lo feci la volta scorsa dovetti attendere l'arrivo dell'urologo), la quale mi ha consigliato di aspettare, ma che non v'è nulla di drammatico nel caso debba assumere un altro antibiotico. Quindi, di fatto, ha abilmente glissato la mia domanda, appellandosi al mio libero arbitrio.

L'unica cosa che ho notato è stata la presenza di tracce ematiche sul tampone, lei stessa infatti ha detto che potrebbe essere E.Coli.


Sono combattuto: vorrei iniziare la terapia con la speranza che, già domani, la situazione sia migliorata (crediamoci), ma dall'altra non vorrei dover assumere poi un secondo antibiotico. Nel giro di 8 mesi ho già fatto due cicli per altri problemi.
Quali sarebbero i rischi? Oltre al discorso di resistenza.


Grazie ancora dottore, the best as usual :)
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
I rischi sono molto modesti con il farmaco consigliatole; comunque forse la cosa più saggia da fare è ricontattare in diretta il suo urologo di riferimento.

Ancora un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Farò così,
non appena avrò gli esiti magari posterò i risultati e gli sviluppi. Ci tengo alla Sua opinione.

Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Bene, qua siamo.
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Utente
Utente
Gentile Dottore,
scusi se la tartasso ancora, ma vorrei esporLe quanto accaduto per avere un parere.

Ho appena ricevuto una chiamata dell'ospedale dove ho effettuato il tampone. Dalla voce ho riconosciuto l'operatrice stessa che l'ha eseguito, la quale mi ha pregato di recarmi (ormai lunedi), per "effetturare un nuovo tampone, in quanto il batterio isolato è risultato troppo sensibile e non è cresciuto".

Lungi da me diffamare la ragazza che l'ha eseguito, però sinceramente ero rimasto un po' perplesso a riguardo: non medico, evidentemente imbarazzata, mano tremante, esame effettuato in piedi in uno stanzino, "se lo regge lei è meglio", le colture aperte e appoggiate così sul lettino.
Quando lo feci la prima volta, in un altro ospedale (questo purtroppo non gode di buonissima fama, mi sono recato perché era l'unico vicino casa che non richiedesse l'appuntamento), venne eseguito da un medico + 2 infermieri, 4 tamponi, pre lavaggio con fisiologica e tutto quanto.

Ripeto, non voglio diffamare l'ospedale o la persone, errare è umano, però a fronte dell'esperienza non mi può venire a dire "è sensibile non è cresciuto".


Io ora, dopo aver parlato con il mio medico via telefono, ho iniziato la terapia antibiotica e già oggi non ho più bruciore e le perdite sono quasi scompare. Lunedì sarò nel bel mezzo del ciclo di amoxicillina, che risultati sperano di avere? Speriamo almeno che l'urinocoltura siano in grado di farla!
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

se ha già iniziato una terapia con antibiotici risulta ora inutile ripetere delle valutazioni colturali.

Aspetti la fine delle terapia e dopo15 giorni rifaccia eventualmente le indagini colturali magari cambiando la struttura di riferimento che non sembra dedicata.

Un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Gentile Dottore,
volevo ragguagliarla circa la situazione descritta nei precedenti interventi, nella speranza di ottenere un consiglio su come procedere.

Come accennato, il tampone uretrale non è stato eseguito correttamente, infatti ho ottenuto il rimborso. L'urinocoltura invece ha dato esito negativo.
La situazione sembrava essersi completamente risolta già dal terzo giorno di amoxicillina, ottenendo così la completa remissione dei sintomi (secrezione, bruciore uretrale e indolenzimento).

A due settimane dalla fine del ciclo antibiotico ho iniziato ad avvertire una sorta di lievissimo (quasi impercettibile) dolore, più fastidio, post minzione ed eiaculazione, nonché quella che definirei una sorta di sensazione di gonfiore nella zona basso addominale e sporadico indolenzimento testicolare.

Torno così di nuovo dal medico (ormai ho l'abbonamento), il quale convenne che la questione fosse risolta e non meritevole di ulteriore indagini, che non ha dato particolarmente importanza alla sintomatologia e mi ha liquidato dicendo che può essere un episodio infiammatorio.

Passano i giorni e la cosa continua, vero che non si tratta di una cosa costante, ma 8/10 è così. Non vorrei che il batterio, non identificato, abbia raggiunto la prostata e scatenato tutto questo.


PS: avverto anche forte sensibilità in una piccola zona del solco balano prepuziale (Sono circonciso), che però non appare arrossato né leso. A volte, quando sfrega contro l'intimo, è quasi doloroso.

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

bene ora ritornare dall'urologo e con lui valutare se ripetere l'iter diagnostico precedente oppure fare una semplice spermiocoltura ed eventuale antibiogramma.

Fatto il tutto poi mi riaggiorni, se lo desidera.

Ancora un cordiale saluto.