Criopass terapia cura per prostatite
Salve sono un ragazzo di 21 anni è da un paio di anni che soffro di una prostatite che sembra essere diventata abatterica da qualche tempo (1 anno circa). Ho letto di questa terapia chiamata "Criopass" che veniva da diversi siti definita come un innovativa cura per la prostatite, anche per coloro che non avevano trovato un sollievo con le cure tradizionali, e che secondo i vari siti sarebbe in grado di curare o migliorare la situazione con poche sedute di tale terapia.
Vorrei sapere se ne avete sentito parlare, cosa ne pensate e siete soliti utilizzare tale metodologia per la cura dei vostri pazienti.
ps: vorrei inoltre chiedere un piccolo aiuto non potendo ora contattare in modo diretto l'urologo che mi segue. Sto avvertendo da alcuni giorni un peso (se pur lieve) alla vescica che risulta essere fastidioso più che doloroso. Sono momentaneamente in cura con Profluss 1cp la mattina x6 mesi. Vorrei sapere se posso prendere qualcosa che aiuti ad alleviare questa fastidiosa sensazione che non avvertivo da un po. Grazie mille per l'attenzione
Vorrei sapere se ne avete sentito parlare, cosa ne pensate e siete soliti utilizzare tale metodologia per la cura dei vostri pazienti.
ps: vorrei inoltre chiedere un piccolo aiuto non potendo ora contattare in modo diretto l'urologo che mi segue. Sto avvertendo da alcuni giorni un peso (se pur lieve) alla vescica che risulta essere fastidioso più che doloroso. Sono momentaneamente in cura con Profluss 1cp la mattina x6 mesi. Vorrei sapere se posso prendere qualcosa che aiuti ad alleviare questa fastidiosa sensazione che non avvertivo da un po. Grazie mille per l'attenzione
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Caro signore,
prima bisogna stadiare la prostatite mediante test di stamey (esame urine prima e dopo massaggio prostatico), poi valutare lo stato del bacino con visita bene fatta., Poi si parla di terapia con o senza criopass, che nelle intenzioni sembra ok, e probabilmente applicabile al tipo II e III (baterrica e abatterica) ma attualmente non validato. Da usare cum grano sazlis.
prima bisogna stadiare la prostatite mediante test di stamey (esame urine prima e dopo massaggio prostatico), poi valutare lo stato del bacino con visita bene fatta., Poi si parla di terapia con o senza criopass, che nelle intenzioni sembra ok, e probabilmente applicabile al tipo II e III (baterrica e abatterica) ma attualmente non validato. Da usare cum grano sazlis.
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Ex utente
La ringrazio per la risposta. Devo dire che ho consultato nummerosi urologi avendo questa prostatite oramai da 2 anni come dicevo, ma nessuno mi aveva mai parlato di questo test di stamey. Provero a parlarne con l'urologo che mi segue al momento. È un test che richiede una specifica richiesta o puo essere semplicemente fatto nel corso di una visita? E come è possibile che non mi sia mai stato proposto di farlo?
Mi scusi se la domanda sembra stupida ma davvero non me avevo mai sentito parlare.
Ps: finora la "strategia di attacco" del mio urologo è stata profluss a volonta dopo aver valutato un buon esito dell'esame di urinoflussometria e un assenza di batteri nella sperimocultura e tampone uretrale. E in caso avessi momenti particolarmente "bui" mi è stato dato Topster supposte.
Mi scusi se la domanda sembra stupida ma davvero non me avevo mai sentito parlare.
Ps: finora la "strategia di attacco" del mio urologo è stata profluss a volonta dopo aver valutato un buon esito dell'esame di urinoflussometria e un assenza di batteri nella sperimocultura e tampone uretrale. E in caso avessi momenti particolarmente "bui" mi è stato dato Topster supposte.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.3k visite dal 12/01/2016.
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