Macroematuria dopo biopsia rene
Buongiorno,
Mio padre é stato ricoverato lunedì 22 dicembre per una biopsia renale. Dopo 48 ore hanno tolto il catetere, ma non é riuscito a urinare da solo, nonostante la vescica fosse vuota. Gli hanno pertanto rimesso il catetere, ma da allora dal catetere esce sempre molto sangue (circa 1000 ml al giorno di urina rosso scuro).
Dagli esami del sangue emergono dei valori di PCR che, da oltre 100, sono scesi a 50. Globuli bianchi e rossi nella norma. Creatinina a 2.50. Valori per il momento comunicati solo a voce dall'urologo dell'espedale. Sempre a voce, in attesa dell'esame istologico, ci hanno detto che si tratta al 99% di un tumore maligno e che il rene andrà asportato.
Al momento In terapia con antibiotico e tachipirina, oltre agli altri farmaci abituali per la pressione e il cuore (carvedidolo e cardioaspirina).
Quello che in questo momento mi preme sapere é perché questa ematuria non cessa e perché non fanno niente per indagarne le cause (dicono che al 90% dovrebbe essere la massa tumorale, toccata durante la biopsia, e che la cardioaspira non aiuta). Mi chiedo anche se sia normale, come dicono loro, che i valori della PCR e della Creatinina siano così alti.
Un caro saluto e grazie per la vostra risposta
Anna
Mio padre é stato ricoverato lunedì 22 dicembre per una biopsia renale. Dopo 48 ore hanno tolto il catetere, ma non é riuscito a urinare da solo, nonostante la vescica fosse vuota. Gli hanno pertanto rimesso il catetere, ma da allora dal catetere esce sempre molto sangue (circa 1000 ml al giorno di urina rosso scuro).
Dagli esami del sangue emergono dei valori di PCR che, da oltre 100, sono scesi a 50. Globuli bianchi e rossi nella norma. Creatinina a 2.50. Valori per il momento comunicati solo a voce dall'urologo dell'espedale. Sempre a voce, in attesa dell'esame istologico, ci hanno detto che si tratta al 99% di un tumore maligno e che il rene andrà asportato.
Al momento In terapia con antibiotico e tachipirina, oltre agli altri farmaci abituali per la pressione e il cuore (carvedidolo e cardioaspirina).
Quello che in questo momento mi preme sapere é perché questa ematuria non cessa e perché non fanno niente per indagarne le cause (dicono che al 90% dovrebbe essere la massa tumorale, toccata durante la biopsia, e che la cardioaspira non aiuta). Mi chiedo anche se sia normale, come dicono loro, che i valori della PCR e della Creatinina siano così alti.
Un caro saluto e grazie per la vostra risposta
Anna
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Premettiamo che la biopsia renale per la diagnosi di un tumore si esegue molto raramente, verosimilmente vi sono dei dettagli nella diagnosi o dei dubbi paticolari che lei non ci evidenzia. Dopo la biopsia non deve stupire la (transitoria) presenza di sangue nelle urine. Il fatto che la colorazione sia "scura" dovrebbe confermare l'origine renale del sanguinamento. Il fatto che suo padre assuma l'aspirina può giustificare una certa persistenza del sanguinamento. Talora si decide di sospender la somministrazione, almeno per qualche giorno, in accordo con chi ha consigliato l'aspirina e ne conosce quindi bene il motivo. Quello che non ci torna molto è il valore della creatinina, ovvero è indispensabile saper se il valore si sia rialzato dopo la biopsia o fosse comunque già prima su valori alterati. Se i valori precedenti erano normali, diremmo che una nuova ecografia potrebbe dirci qualcosa di più.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile dott. Piana, intanto grazie per la sua veloce risposta.
I valori della creatinina prima della biopsia erano di 1.92, al massimo.
Tutto è iniziato a ottobre con delle analisi del sangue di routine che hanno messo in evidenza ematurie e valori alterati della creatinina (la prima volta 1.70). A queste analisi sono seguite un'ecografia, che ha messo evidenza una "massa" non meglio specificata e, successivamente,la risonanza magnetica. Il referto ha evidenziato la presenza di "tessuto endoluminale solido localizzato nel contesto del calici superiori e medio del rene dx, dilatati, che si estende fino alle pelvi renali con diametro cranio caudale di 45 cm (immagino sia un errore, mancherà una virgola...). In seguito è stata quindi prescritta visita urologica di urgenza e l'urologo ha richiesto la biopsia. E arriviamo a lunedì 21 dicembre, giorno della biopsia. Oggi ho chiesto all'urologo di turno se si poteva fare un'ecografia per capire da dove viene esattamente il sangue e se si poteva consultare un nefrologo, ma ha risposto che non servirebbe a molto. Intanto sono già passati 6 giorni dalla biopsia e l'ematuria non accenna a fermarsi. Grazie mille. A.
I valori della creatinina prima della biopsia erano di 1.92, al massimo.
Tutto è iniziato a ottobre con delle analisi del sangue di routine che hanno messo in evidenza ematurie e valori alterati della creatinina (la prima volta 1.70). A queste analisi sono seguite un'ecografia, che ha messo evidenza una "massa" non meglio specificata e, successivamente,la risonanza magnetica. Il referto ha evidenziato la presenza di "tessuto endoluminale solido localizzato nel contesto del calici superiori e medio del rene dx, dilatati, che si estende fino alle pelvi renali con diametro cranio caudale di 45 cm (immagino sia un errore, mancherà una virgola...). In seguito è stata quindi prescritta visita urologica di urgenza e l'urologo ha richiesto la biopsia. E arriviamo a lunedì 21 dicembre, giorno della biopsia. Oggi ho chiesto all'urologo di turno se si poteva fare un'ecografia per capire da dove viene esattamente il sangue e se si poteva consultare un nefrologo, ma ha risposto che non servirebbe a molto. Intanto sono già passati 6 giorni dalla biopsia e l'ematuria non accenna a fermarsi. Grazie mille. A.
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L'esito della risonanza magnetica è in effetti molto suggestivo per la presenza di una neoformazione della mucosa (urotèlio) delle alte vie urinarie. Queste neoformazioni hanno già di per loro una elevatissima tendenza al sanguinamento, tanto più quando vengono manipolate e sottoposte a prelievo bioptico. Ci sorge ora il dubbio se questa biopsia sia stata eseguita per puntura dall'esterno, ovvero per prelievo diretto tramite endoscopia (uretero-renoscopia). Nel secondo caso la visione diretta della neoformazione è perlopiù inequivocabile, anche prima dell'esito stesso della biopsia. Il leggero rialzo della creatinina può ora essere giustificato dalle difficoltà di scarico dell'urina da parte del rene "malato" per presenza di coaguli ed èdema. A questo punto è davvero molto probabile che questo rene vada rimosso, insieme con il suo uretere (nefro-ureterectomìa). La persistenza dell'ematuria, se tale da influenzare una riduzione dei valori di emoglobina, renderebbe questo intervento abbastanza urgente. È evidente peró che il rene superstite non sará in grado di garantire una funzione normale ed i valori di creatinina tenderanno a stabilizzarsi su quelli attuali od ancora lievemente superiori. Sarà quindi il caso che la situazione venga valutata anche dal nefrologo, magari anche già prima dell'intervento.
[#4]
Utente
Al momento l'emoglobina é a 9.3, dicono non così bassa da richiedere una trasfusione. Domani torna il primario di urologia e spero prendano una decisione, altrimenti chiederò un trasferimento in un'altra struttura.
Dicendo che "il rene superstite non sarà in grado di garantire una funzione normale", intende quindi che potrebbe essere necessaria la dialisi?
Grazie e complimenti per il servizio rapido ed esaustivo, soprattutto in un periodo come quello natalizio, in cui la presenza stessa dei medici e la comunicazione da parte loro sono scarse, se non nulle.
Un caro saluto
A.
Dicendo che "il rene superstite non sarà in grado di garantire una funzione normale", intende quindi che potrebbe essere necessaria la dialisi?
Grazie e complimenti per il servizio rapido ed esaustivo, soprattutto in un periodo come quello natalizio, in cui la presenza stessa dei medici e la comunicazione da parte loro sono scarse, se non nulle.
Un caro saluto
A.
[#6]
Utente
Gentile Dott. Pinna,
Come lei stesso aveva previsto, ieri é stata effettuata una nefro-ureteroctomia di urgenza. Dicono che l'intervento sia andato bene e che il tumore fosse localizzato. Ci é stato tuttavia anticipato che dovrà fare, ogni tre mesi, delle cistoscopie di controllo, per vedere se delle cellule tumorali possono essersi depositate nella vescica. La mia (ultima) domanda é: é una procedura standard di follow-up o il fatto che il rene malato, dopo la biopsia, abbia sanguinato per 10 giorni può aver aumentato questo rischio?
Grazie ancora e tanti auguri di buon anno
Anna
Come lei stesso aveva previsto, ieri é stata effettuata una nefro-ureteroctomia di urgenza. Dicono che l'intervento sia andato bene e che il tumore fosse localizzato. Ci é stato tuttavia anticipato che dovrà fare, ogni tre mesi, delle cistoscopie di controllo, per vedere se delle cellule tumorali possono essersi depositate nella vescica. La mia (ultima) domanda é: é una procedura standard di follow-up o il fatto che il rene malato, dopo la biopsia, abbia sanguinato per 10 giorni può aver aumentato questo rischio?
Grazie ancora e tanti auguri di buon anno
Anna
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.6k visite dal 26/12/2015.
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