Bruciore ai testicoli/pene

Buongiorno, vorrei sottoporre un problema che si trascina da qualche tempo.
In data 28/08/2015 ho dovuto recarmi al pronto soccorso per "algia al fianco destro con irradiazione fino al testicolo omolaterale"; la diagnosi è stata colica renale causata da calcoli anche se l'ecografia non ne ha mostrato la presenza. Mi è stata prescritta una terapia a base di Rociverina (10gg) e Paracetamolo/Ketoprofene al bisogno.
Nei giorni seguenti, a parte alcune fitte al fianco, mi è stata diagnosticata una cistite (avvertivo bruciore al pene, stimolo continuo ad urinare, perdite di liquido biancastro) trattata con ciprofloxacina.
Il 15/09/2015 l'ecografia di controllo all'addome non ha evidenziato alcun problema.
Dopo pochi giorni la cistite si è ripresentata ancora e trattata allo stesso modo.
Ad ottobre ho cominciato ad avvertire una sensazione di fastidio al testicolo dx, inoltre notavo la costante perdita di urina (poche gocce) dopo la minzione.
In data 28/10/2015 mi sono sottoposto al controllo dell'urologo il quale ha riscontrato: reni non apprezzabili, ipogastrio libero da residuo vescicale post-minzionale, genitali esterni ndp, prostata regolare per volume e consistenza. Mi ha consigliato l'assunzione di vitamina A e E per le minime perdite di urina.
Da circa tre settimane i fastidi ai testicoli si sono fatti più frequenti e intensi, presentandosi come un bruciore esteso all'inguine. Ho iniziato ad avvertire tale bruciore saltuariamente anche all'interno del pene. Ho notato inoltre un lieve dolore alla base del pene in caso di erezione.
Il mio medico mi ha prescritto un esame delle urine e urinocoltura che effettuerò nei prossimi giorni.
Nell'attesa sono a chiedere consigli sul da farsi.
Specifico che non ho rapporti sessuali da circa un anno e che curo l'igiene intima.
Specifico inoltre che circa due anni fa il medico di base mi aveva diagnosticato una prostatite (avvertivo una frequente sensazione di compressione ai testicoli, ma nessun bruciore ad urinare) che però l'urologo aveva escluso associando i fastidi a sindrome da colon irritabile o presenza di calcoli.
Ringrazio fin d'ora per la cortese attenzione e le eventuali indicazioni.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Considerando che il tutto parrebbe essere iniziato con una ben poco equivocabile colica renale, molti dei suoi disturbi successivi (anche se non proprio tutti) sono pienamente inquadrabili nella cosiddetta "sindrome espulsiva" legata alla presenza di un (piccolo) calcolo nell'ultimo tratto dell'uretere. I fastidi vescicali in queste situazioni vengono molto spesso erroneamente scambiati per "cistite", che invece è molto rara in un uomo della sua età. Così per il dolore irradiato all'inguine ed alla base del pene. Purtroppo l'ecografia non riesce a definire con certezza buona parte dell'uretere e non è raro che risulti negativa laddove vi sono invece sintomi evidenti. Solo una TAC è in grado di fre chiarezza e, tutto sommato, considerando il perdurare dei disturbi intensi per molti mesi, diremmo che vale la pena eseguire questo esame. Se poi risultasse negativo ci si indirizzerà altrove, ma avendo esclusio con sicurezza una possibile causa così suggestiva.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta, ne parlerò con il mio medico. Cordiali saluti
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Utente
Utente
Buonasera. Gli esami delle urine e l'urinacultura hanno dato esito negativo. Il mio medico sostiene che i sintomi possano collegarsi a colon irritabile. Esclude che la tac possa essere utile in questo caso, poiché l'ecografia ha già escluso problemi. Vorrei chiedere: è effettivamente possibile che il bruciore al pene sia associato a colon irritabile? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Dal punto di vista specialistico urologico ... diremmo proprio di no. Nella nostra pratica è molto frequente che la TAC dell'addome senza mezzo di contrasto evidenzi i cosiddetti "calcoli fantasma".
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Utente
Utente
Ma è possibile che in caso di calcoli l'analisi delle urine e l'urinocoltura diano risultati assolutamente nella norma? Chiedo inoltre se i miei sintomi possano essere associati a un'uretrite. Ringrazio ancora per le risposte.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
In presenza di calcoli, ci si può attendere qualche modesta alterazione al sedimento dell'esame delle urine (globuli rossi, globuli bianchi in quantità variabile) ma non è solo su questo che si si può confermare od escludere una diagnosi. Il sintomo principale dell'uretrite è la secrezione uretrale attiva, ovvero l'evidente scolo di pus o sierosità dall'uretra al di fuori delle minzioni. Inoltre un eventuale bruciore viene accentuato in particolare dal flusso dell'urina e si riduce rapidamente nei minuti successivi.
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Utente
Utente
Effettivamente non avverto bruciore ad urinare, mentre ne avverto dopo l'eiaculazione, nella zona del glande. Avverto un certo fastidio/bruciore al glande anche dopo il bidet, ho cambiato detergente intimo (da ph 4,5 a 5,5) ma non noto grandi cambiamenti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Questi fastidi al glande, in assenza di evidenti alterazioni locali, sono quasi sempre irradiati a partenza dalla prostata, tantopiù se si manifestano dopo l'eiaculazione.
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Utente
Utente
Quindi prostatite? Nonostante la prostata "regolare per volume e consistenza" secondo quanto riscontrato dall'urologo?
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Utente
Utente
Oggi il medico mi ha prescritto una visita andrologica. In attesa dell'esito della visita la ringrazio dottore per la cortese disponibilità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Lo specialista di riferimento per questi problemi è sicuramente l'urologo. L'andrologo si occupa specificatamente di altre patologie (es. impotenza, infertilità).
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Utente
Utente
Proverò allora a consultare l'urologo. Nel frattempo devo, mio malgrado, aggiornare i sintomi: a parte il solito fastidio intermittente all'inguine (soprattutto lato dx), in occasione dell'ultima eiaculazione non ho avvertito bruciore come in occasione della precedente, ma ho notato la comparsa di una macchia rossa sul glande, scomparsa nel giro di qualche ora.
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Utente
Utente
Buonasera. Vorrei aggiornare la situazione circa quanto precedentemente esposto. Il mio urologo, dopo l'ennesima visita avvenuta in seguito al mio ultimo post, ha confermato la precedente diagnosi: la mia prostata è in salute e i miei sintomi sarebbero da ascriversi a problematiche extra urologiche. Tuttavia negli ultimi due mesi continuo ad avvertire: fastidi ai testicoli (tipo "pizzichi") oppure pesantezza degli stessi, lieve bruciore al pene dopo la minzione. Aggiungo, per completezza d'informazione, che ultimamente ho notato la comparsa sullo scroto di una piccola macchia, tipo neo, del diametro di 1-2 mm e colore azzurro-verde.
Non posso fare a meno di associare il fastidio ai testicoli con il bruciore al pene. Sospetto però che l'urologo riconfermerebbe quanto già dettomi e che il mio medico non riterrebbe utile eseguire la tac. Come mi consigliate di procedere? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Quanto ci riferisce è comunque molto vago, a distanza è difficile aggiungere qualcosa di ragionevole. Molto spesso i fastidi in area genitali sono irradiati da problemi alla colonna vertebrale. D'ogni modo anche questa ipotesi può essere confermata solo ad una accurata visita diretta.
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Utente
Utente
La ringrazio dottore per la cortesia e la pazienza. Sono intenzionato a venire a capo del problema.
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Utente
Utente
Buongiorno, torno dopo un po' di tempo ad aggiornare la situazione, anche perchè penso che possa tornare utile a chi soffre delle stesse problematiche.
Poichè i sintomi precedentemente descritti (fastidi e pesantezza all'inguine e testicoli, bruciori al pene, sgocciolamento dopo la minzione e stimolo persistente ad urinare) sono continuati a ripresentarsi periodicamente, ho deciso di rivolgermi ad un altro urologo, il quale ha rilevato "prostata piccola, soffice, dolente" diagnosticandomi una prostatite da trattare con Levofloxacina per 10gg e Permixon per 60gg. Al termine della cura antibiotica non ho apprezzato miglioramenti, ma l'uroflussometria prescrittami nel frattempo ha avuto quale esito un "tracciato indicativo di ostruzione severa". L'urologo a questo punto ha ipotizzato stenosi uretrale o problemi al collo vescicale. In attesa dell'uretrocistografia retrograda e minzionale, prenotata per metà aprile, dovrò iniziare ad assumere Mittoval 10 mg il che dovrebbe risolvere gli eventuali problemi al collo vescicale.
A questo punto devo però aggiungere un ulteriore elemento: non essendo io uno sportivo, non ho mai preso seriamente in considerazione la possibilità di una pubalgia. Nelle ultime settimane però ho cominciato ad utilizzare un vogatore su consiglio dell'osteopata per rafforzare la muscolatura della schiena, che mi ha spesso creato problemi. Ieri mattina ho "vogato" con una certa intensità e la sera, come pure stamattina, ho cominciato ad avvertire fastidi/lievi dolori all'interno coscia e all'inguine, con alcune lievi fitte al pene. Ripensandoci anche in passato mi è capitato di soffrire di simili fastidi all'interno coscia, spesso in concomitanza ai problemi urologici. Dunque mi chiedo se sia possibile che i miei problemi urologici possano essere stati prodotti da una pubalgia cronica mai curata. RIngrazio in anticipo per l'attenzione e la pazienza.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
La pubalgia propriamente detta non può avere riflessi sulle basse vie urinarie, che sono in una situazione anatomica differente e molto più profonda. Piuttosto sono i disturbi del pavimento pelvico (perinéo) che spesso si confondono con i problemi prostatici nella sindrome dolorosa pelvica cronica, vero rompicapo per lo specialista ed il soggetto che ne soffre. L'inefficacia dell'approccio convenzionale (antibiotici, integratori) era purtroppo ampiamente prevedibile.
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Utente
Utente
La ringrazio dottore per la puntualità e la cortesia. La sindrome di cui parla potrebbe causare sintomi simili ad una stenosi uretrale?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Certamente sì, ma si tratta di una diagnosi delicata, non supportata da da alcun esame particolare, ma solo dalla sensibilità dello specialista.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Caro nlettore,

è vero che i dolori da problematiche renali.ureterali.vescicali.prostatiche, vescicolari, colorettali...si possono sommare e confondere reciprocamente tanto da impedire diagnosi certe e terapie specifiche.
si affidi allo specialista urologo che valuterà il percorso opportuno cerchi di non trovare verifiche sul web che non serve sempre a risolvere tali problemi
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Utente
Utente
Ringrazio per le risposte. Nel frattempo l'assunzione di mittoval da 5 giorni non mi pare stia migliorando la situazione. Soprattutto ieri dopo la minzione avvertivo moderati bruciori e stimolo a urinare come non ne avevo da un po'
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Utente
Utente
Buonasera
Venerdì scorso ho eseguito l'uretrocistografia retrograda minzionale. Purtroppo, a causa dell'ansia, non sono riuscito ad urinare durante l'esame e dunque lo stesso è risultato incompleto. Domani dovrò ritirare l'esito, ma vorrei chiedere se, in carenza della fase "minzionale" della cistografia, non sia possibile fare valutazioni su possibili stenosi uretrali.
Secondo l'opinione del medico radiologo, non avrei problemi "organici" nè alla vescica, nè all'uretra. Ovviamente consulterò al più presto il mio urologo.
Ne approfitto per segnalare che ho notato, tra ieri e oggi, delle perdite di liquido trasparente e piuttosto denso, specialmente dopo la minzione. E' un normale effetto collaterale dovuto all'inserimento del catetere o conviene che mi rivolga subito al mio medico di famiglia in attesa della visita dall'urologo?
Infine vorrei chiedere, anche in considerazione di tali perdite, per quanto tempo sarebbe meglio che mi astenessi dall'attività sessuale.
Come sempre ringrazio per l'attenzione e per le eventuali risposte.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Non è così raro non riuscire ad urinare sotto i raggi, pertanto ci si accontenta e si interpreta comunque il risultato dell'esame. Diciamo che se vi sono ostacoli uretrali importanti, questi si evidenziano già nella fase retrograda. Da come ce le descrive, parrebbe trattarsi di perdite di secrezione prostatica. In assenza di sintomi accessori non dovrebbero destare particolare preoccupazione, ne parli con il suo urologo di riferimento.
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