Papilloma vescicale
Buongiorno, mio padre agli inizi di novembre ha subito una resezione endoscopica vescicale a causa di numerosi papillomi. Dall’esame istologico è emersa questa diagnosi: carcinoma uroteliale papillare con formazione di lumi pseudoghiandolari, di alto grado (WHO 2004/IUSP) con iniziale infiltrazione del tessuto connettivo sottoepiteliuale. Non alterazioni nei frammenti di tonaca muscolare. Pt1. A causa di ematurie continue ha mantenuto il catatere a lungo.
Dopo 1 mese e 10 giorni di convivenza con il catetere, l’esito favorevole di una seconda cistografia, ha consentito che gli fosse tolto.
L’urologo mi ha detto che questa forma di tumore , quasi sicuramente , ha delle recidive e, pertanto, per gennaio ha previsto un ulteriore intervento di resezione preannunciandomi, in caso di particolare aggressione delle cellule malate, una cistectomia.
La domanda che sono a porle è la seguente: prima di procedere cion un nuoco intervento ritiene opportuno fare qualche esame? stante il tipo di tumore è opportuno procedere con delle istillazioni vescicali? E’ vero che possono ridurre il tasso di recidiva? Qual è la sua opinione, cosa mi consiglia?
Le chiedo ciò perché l’urologo che lo tiene in cura mi ha detto di non fare niente: nè controlli nè instillazioni queste ultime sconsigliate per gli effetti collaterali (tubercolosi)!
Le preciso che mio padre non è più giovane: anche se ha 85 anni è vispo come un ragazzino e, nonostante l’età, l’estate è sempre in spiaggia a godersi il sole e, soprattutto, il mare (è stato un nuotatore provetto!!! A vederlo non sembra assolutamente un ottantenne! Fra l’altro non ha mai avuto la tubercolosi e né in famiglia/ amici ci sono stati casi del genere.
Sono preoccupata, può immaginarlo! Vorrei fare tutto ciò che è meglio per lui ! Per questo motivo sto cercando di acquisire più informazioni e pareri da esperti. Ho già fatto fare una visita privata e sono in attesa di una ulteriore.
La ringrazio anticipatamente per la risposta e la saluto.
Dopo 1 mese e 10 giorni di convivenza con il catetere, l’esito favorevole di una seconda cistografia, ha consentito che gli fosse tolto.
L’urologo mi ha detto che questa forma di tumore , quasi sicuramente , ha delle recidive e, pertanto, per gennaio ha previsto un ulteriore intervento di resezione preannunciandomi, in caso di particolare aggressione delle cellule malate, una cistectomia.
La domanda che sono a porle è la seguente: prima di procedere cion un nuoco intervento ritiene opportuno fare qualche esame? stante il tipo di tumore è opportuno procedere con delle istillazioni vescicali? E’ vero che possono ridurre il tasso di recidiva? Qual è la sua opinione, cosa mi consiglia?
Le chiedo ciò perché l’urologo che lo tiene in cura mi ha detto di non fare niente: nè controlli nè instillazioni queste ultime sconsigliate per gli effetti collaterali (tubercolosi)!
Le preciso che mio padre non è più giovane: anche se ha 85 anni è vispo come un ragazzino e, nonostante l’età, l’estate è sempre in spiaggia a godersi il sole e, soprattutto, il mare (è stato un nuotatore provetto!!! A vederlo non sembra assolutamente un ottantenne! Fra l’altro non ha mai avuto la tubercolosi e né in famiglia/ amici ci sono stati casi del genere.
Sono preoccupata, può immaginarlo! Vorrei fare tutto ciò che è meglio per lui ! Per questo motivo sto cercando di acquisire più informazioni e pareri da esperti. Ho già fatto fare una visita privata e sono in attesa di una ulteriore.
La ringrazio anticipatamente per la risposta e la saluto.
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L'esame istologico depone per un tumore superficiale a discreta aggressività, di per sè non costituirebbe una situazione così pericolosa e meritevole di intervento demolitivo, a patto che le lesioni siano tutte asportate e non vi siano altri sospetti. Questo può essere giudicato solo dal Collega che ha eseguito l'intervento, a meno che lei ci riporti con precisione la descrizione riportata sulla cartella clinica. Il fatto che sia stata programmato un controllo a così breve termine ci fa pensare però che il Collega qualche dubbio ce l'abbia, d'altronde se le lesioni erano numerose, una rivalutazione a breve è indiscutibilmente indicata. L'asportazione chirurgica della vescica (cistectomia) è indicata perlopiù solo quando l'esame istologico individua chiaramente un interessamento profondo della paete vescicale (pT2 ed oltre), ovvero quando le lesioni - pur superficiali - sono talmnte estese da non poter essere trattate per via endoscopica. Certamente nessuno sottoporrebbe volentieri un uomo di 85 anni ad un intervento così invasivo se non assolutamente necessario. Nel frattempo, in attesa del controllo endoscopico, la prescrizione di terapie d'appoggio (instillazioni endo-vescicali con farmaci di vario tipo) ci pare tutto sommato discutibile.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Buongiorno,
prima di tutto la ringrazio per la sollecita risposta. Ritorno in argomento per chiederle se, nell’attesa del controllo endoscopico, ritiene opportuno far fare controlli vari quali per esempio esami del sangue (markers tumorali) oppure esami diagnostici ( ecografia /TAC) e, mi perdoni, non ho ben capito se consiglia di fare le istillazioni endo-vescicali oppure no.
La ringrazio ancora una volta e, con l’occasione, le auguro i più sinceri auguri di Buone Feste.
prima di tutto la ringrazio per la sollecita risposta. Ritorno in argomento per chiederle se, nell’attesa del controllo endoscopico, ritiene opportuno far fare controlli vari quali per esempio esami del sangue (markers tumorali) oppure esami diagnostici ( ecografia /TAC) e, mi perdoni, non ho ben capito se consiglia di fare le istillazioni endo-vescicali oppure no.
La ringrazio ancora una volta e, con l’occasione, le auguro i più sinceri auguri di Buone Feste.
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L'esecuzione di una TAC potrebbe essere utile, dipende comunque dal volume e dal numero di neoformazioni e dal fatto che siano state o meno tutte rimosse (come abbiamo già detto nel consulto precedente). Per le instillazioni vale più o meno lo stesso discorso. Ovvero, in previsione di una imminente revisione endoscopica potrebbe non essere il caso di fare altro su un lavoro di cui non conosciamo la completezza. Ad ogni buon fine, le consigliamo di chiedere una copia della cartella clinica, per disporre della descrizione dettagliata dell'intervento.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.5k visite dal 18/12/2015.
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