Eiaculazione retrograda

Ho eseguito da 15 giorni un intervento endoscopico di turp. Ad oggi ho scoperto che purtroppo l'intervento mi ha provocato l'eiaculazione retrograda.

Questa condizione risulta essere definitiva o ci sono possibilità che si possa ritornare ad una eiaculazione esterna? Da cosa dipende esattamente l'eiaculazione retrograda post intervento turp?

Se dipende, da come ho capito, dalla perdita di chiusura dello sfintere interno del collo vescicale, c'è la possibilità che tale condizione porti nel tempo ad una incontinenza (anche parziale) che ad oggi sembra non sussistere?

Inoltre vorrei chiedere se sarebbe stato meglio eseguire questo intervento con il nuovo metodo del "laser verde" da poco in uso; forse mi sarei risparmiato l'eiaculazione retrograda?

Grazie delle Vs cortesi risposte.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k

Tutti gli interventi eseguiti sulla prostata ed il collo della vescica a scopo disostruttivo con qualsiasi tecnica sono potenzialmente causa di eiaculazione retrograda.

Questo accade perché, appunto per permettere un miglio deflusso di urina, viene di fatto eliminata la componente muscolare del collo della vescica, il cosiddetto "sfintere liscio involontario" che si contrae al momento dell'eiaculazione, facendo sì che il liquido seminale non refluisca in vescica (cosa molto semplice) ma si incanali lungo l'uretra per uscire all'estermo (cosa più difficile dal punto di vista idraulico).

L'entità dell'eiaculaziine retrograda è peró molto variabile ed imprevedibile, può essere parziale o totale, d'ogni modo almeno una certa riduzione certamente 'si avrà, pertanto le persone che si sottoporranno all'intervento devonomessere sempre avvertite di questa evenienza.

Siamo certi che questo punto fosse definito anche nel modulo di "consenso informato" che lei ha certamente sottoscritto prima dell'intervento. L'eiaculazione retrograda non ha nulla amche vedere con la continenza urinaria, che è assicurata dallo sfintere striato volontario, che sta più a valle della prostata e non viene di norma interessato dagli interventi disostruttivi.

Anzi, l'eiaculazione retrograda è comunque segno indiretto di un buon risultato disostruttivo. Talora, interventi parziali, eseguiti soprattutto nei più giovani per situazioni di sclerosi del collo vescicale, con l'intento di preservare l'eiaculazione, non ottengono buoni risultati idraulici e devono quindi essere ripetuti nel tempo.

Come abbiamo detto, anche le tecniche laser più recentemente introdotte ottengono sostanzialmente lo stesso risultato, pertanto non vi è differenza nell'induzione di eiaculazione retrograda.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
La ringrazio infinitamente della celere ed esaustiva risposta.

Ero convinto che la componente muscolare del collo vescicale "sfintere liscio involontario" incidesse anche sul processo di minzione e che pertanto ora, in mancanza di questo, tutto è lasciato al solo "sfintere striato volontario" con problematiche sulla trattenuta dell'urina che non è più bloccata a livello del collo vescicale ma solo più a valle.

Ho pertanto attribuito a questa nuova situazione alcune piccole perdite urinarie che ho a distanza di alcuni giorni dall'intervento e la sensazione di fare molto più fatica a trattenere l'urina con bruciori diffusi alla zona prostatica e all'uretra, ed anche bruciori all'atto della minzione.

Pertanto, se ho ben capito, l'eliminazione della muscolatura del collo vescicale comporta necessariamente eiaculazione retrograda, ma non dovrebbe incidere sul processo minzionale e sulle problematiche su menzionate (ne ad oggi ne in futuro).

Le sarei grato di un suo ulteriore riscontro anche in relazione alle problematiche post operatorie elencate.

Grazie mille e buon lavoro.






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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
La dinamica minzionale a sole due settimane dall'intervento è solo all'inizio della sua fase di stabilizzazione che si completerà tra un mese circa. Non è quindi questo ancora il momento di giudicare. Le confermiamo che la componente di continenza del collo vescicale è minima nel maschio (maggiore nella femmina), quindi il suo ruolo è più evidente proprio nel meccanismo dell'ejaculazione.
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Utente
Utente
La ringrazio nuovamente della celerità e chiarezza.

Saluti
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Utente
Utente
Ringrazio per le utili risposte precedenti, ma sono a chiedere ulteriori informazioni.
A due settimane da intervento TURP (avvenuto il 3 dicembre u.s.) ho ripreso attività sessuale (compresa masturbazione) in quanto, a parte lievi bruciori all'uretra e alla zona anale subito dopo, non mi è sembrato di avere particolari problemi.
Naturalmente, come già detto in precedente email, ho constatato eiaculazione retrograda con l'osservazione di sperma nelle urine (sempre raccolte in contenitore per osservarle).
Da una settimana a questa parte però, nonostante la sensazione orgasmica, non ho più riscontrato sperma nelle urine (prima era abbondante) per cui mi sto chiedendo cosa sia successo.
Forse ho anticipato troppo i tempi e le eiaculazioni, così prossime all'intervento, hanno provocato qualche danno tipo ostruzione dei dotti seminali per cui, ad oggi, non ritrovo più sperma nelle urine.
Vorrei avere informazioni in tal senso e come si può spiegare tale problematica.
Inoltre è opportuno che interrompa ogni attività sessuale per ulteriore periodo?

Purtroppo questo è un argomento che non sempre viene affrontato dopo operazione TURP e meriterebbe più informazione, soprattutto se incide sulla riuscita dell'intervento.

Grazie e saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Possiamo arguire che le prime ejaculazioni dopo un periodo relativamente prolungato di astinenza siano state più abbondanti, tanto da rendere visibile il liquido seminale nell'urina. Ora invece, la quantità minore si dissolve più rapidamente, cosa che è da ritenersi normale. In ogni caso, la dinamica "seminale" non ha alcuna interferenza sulla buona riuscita "idraulica" dell'intervento. Anzi, una persistenza dell'eiaculazione anterogrda fa pensare ad una disostruzione incompleta.
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Utente
Utente
Come sempre celere e chiaro.

Grazie, saluti
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Utente
Utente
Egregio Dott. Piana, ad un mese e mezzo da turp la disturbo nuovamente in quanto ho ancora alcuni problemi che le espongo per sapere se rientrano in una normale degenza o se occorre fare ulteriori accertamenti.
Bevendo 2 litri di acqua al giorno le minzioni sono frequenti 10/15, in media di circa 150/200 cc (alcune molto meno, sotto ai 100cc), ravvicinate a quando bevo (anche con intervalli di 20 minuti).
Quello che mi preoccupa è che ora, contrariamente a prima, lo stimolo alla minzione è molto più forte, molto più ravvicinato e difficilmente contenibile con bruciori post minzionali che si estendono a tutta la zona pelvica/anale (come se la stessa fosse infiammata).
Prima avevo minzioni molto meno frequenti e non c'era urgenza in quanto potevo rimandare di molto perché lo stimolo era meno intenso (potevo trattenere senza nessuno sforzo) ora non è più così e devo avere sempre a disposizione un bagno.

E' una situazione che può considerarsi "normale" dopo questo intervento o necessita di accertamenti e soprattutto c'è la possibilità di una normalizzazione/miglioramento.

Grazie, saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Considerata la stagione fredda e l'impianto idraulico non ancora perfettamente "a punto", diremmo che forse si potrebbe iniziare a diminuire il carico d'acqua, cosa che certamente attenuerà la frequenza. Qualche semplice antidolorifico potrebbe essere altrettanto di aiuto. Se questi semplici provvedimenti non volgono le cose al meglio, ne parli con il nostro Collega che l'ha operata.
[#10]
Utente
Utente
Egregio Dott. Piana, sono ritornato dal dottore che mi ha operato di turp (circa 2 mesi fa) e gli ho descritto tutte le problematiche post operatorie.
Premetto che ho eseguito uroflussometria con i seguenti valori:
volume svuotato 351 ml
flusso massimo 9 ml/sec
tempo al flusso max 0:22 min:sec
flusso medio 6 ml/sec
tempo svuotamento 1:03 min:sec
Con quadro patologico.
Durante la visita, mi ha fatto un''ecografia che riscontra il collo vescicale resettato, libero e ben conservato dopo TURP.
Mentre, ha riscontrato che l''intervento ha provocato una stenosi alla punta del pene probabile causa di ostruzione.
Ambulatorialmente ha operato con strumentazione di dilatazione, e mi ha fatto eseguire una flussometria in diretta che ha dato risultati confortanti:
volume svuotato 294 ml
flusso massimo 16,10 ml/sec
tempo al flusso max 12 sec
flusso medio 11,1 ml/sec
tempo di flusso 26 sec
tempo di svuotamento 29 sec

Pertanto sembrerebbe che la maggior parte dei problemi post operatori siano dovuti a provocata stenosi uretrale che, ieri, è stata dilatata ambulatorialmente e che il mio urologo dice di trattare con autodilatazione con dilatatore luan

Io sono abbastanza preoccupato della situazione anche perché spero che la dilatazione fatta ambulatorialmente e le mie successive non provochino ulteriori problematiche stenotiche e di infiammazione.
Soprattutto vorrei sapere un suo parere sull''efficacia della dilatazione strumentale. Potrebbe essere efficace e di lunga durata? Dovrò necessariamente ricorrere ad ulteriore intervento?

La ringrazio.

Saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Non è certamente nostro compito il valutare l'operato dei nostri Colleghi. D'ogni modo, queste stenosi dell'uretra terminale (fossa navicolare) non sono così rare dopo interventi endoscopici effettuati con strumenti di discreto calibro, come il resettore. Il trattamento convenzionale è la dilatazione ambulatoriale, considerando la localizzazione molto esterna talora si propone al paziente di proseguire in autonomia, 2-3 volte la settimana, utilizzando il beccuccio in plastica del noto gel anestetico/lubrificante, per alcuni mesi. Ovviamente ci si attende un giovamento stabile, altrimenti la situazione deve essere rivalutata.
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Utente
Utente
Grazie mille della celere ed esaustiva risposta.
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Utente
Utente
Gentile dottore. Ho iniziato il trattamento di autodilatazione con luan. 2 volte al gg per 3 giorni e 1 volta al gg per 10/15 giorni. Ciò mi ha portato ad infiammazione con febbre. Il mio urologo mi ha dato antibiotici, ma mi ha detto di continuare le dilatazioni. Forse sbaglio qualcosa: il luan (con tubicino) è monouso? Lo devo usare solo una volta? Io lo utilizzo per più giorni lavandolo con sapone e betadine e lavandomi le mani con betadine. Lo lascio in uretra per 30 secondi. Secondo lei sbaglio qualcosa? Non so come evitare continue infiammazioni, forse anche pericolose per la parte che tento di guarire da stenosi. Grazie e ancora mi scuso del disturbo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
L'ultimo tratto dell'uretra è assimilabile alla pelle dell'area genitale, è poco probabile che l'inserimento del beccuccio pulito e ben lubrificato possa essere causa di infezione.ed atri problemi.,Certo è che se non si individuano altre possibili cause bisognerà arrendersi all'evidenza. Su questo a distanza non è possibile giudicare.
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Utente
Utente
Grazie mille delle sue utilissime risposte, continuerò come prescrittomi, l'autodilatazione sperando che nel frattempo passi lo stato infiammatorio. Quello che mi chiedo maggiormente è se ci sono buone probabilità che questo problema stenotico, prodotto, si risolva definitivamente con questi trattamenti.
Grazie del suo prezioso servizio.
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Utente
Utente
Purtroppo le mie problematiche post turp continuano.
I disturbi dopo circa due mesi dall'operazione si sono tradotti in infezione da escherichia coli che sto curando con antibiotici. Anche se ho eiaculazione retrograda ho sempre notato sperma nelle urine, ma da circa una settimana noto che le urine sono prive di alcuna traccia di sperma.
Potrebbe essersi creata, con questa infezione che mi sono tenuto per un mese, l'istruzione dei canali seminali? Cosa comporta questa nuova situazione?
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Il volume e le,caratteristiche dell'eiaculato sono molto variabili già fisiologicamente, ancor di più in caso di eiaculazione retrograda. Pertanto non andremmo certo a sbilanciarci in considerazioni ed ipotesi avventate solo considerando l'aspetto delle urine.
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