Eiaculazione retrograda
Questa condizione risulta essere definitiva o ci sono possibilità che si possa ritornare ad una eiaculazione esterna? Da cosa dipende esattamente l'eiaculazione retrograda post intervento turp?
Se dipende, da come ho capito, dalla perdita di chiusura dello sfintere interno del collo vescicale, c'è la possibilità che tale condizione porti nel tempo ad una incontinenza (anche parziale) che ad oggi sembra non sussistere?
Inoltre vorrei chiedere se sarebbe stato meglio eseguire questo intervento con il nuovo metodo del "laser verde" da poco in uso; forse mi sarei risparmiato l'eiaculazione retrograda?
Grazie delle Vs cortesi risposte.
Tutti gli interventi eseguiti sulla prostata ed il collo della vescica a scopo disostruttivo con qualsiasi tecnica sono potenzialmente causa di eiaculazione retrograda.
Questo accade perché, appunto per permettere un miglio deflusso di urina, viene di fatto eliminata la componente muscolare del collo della vescica, il cosiddetto "sfintere liscio involontario" che si contrae al momento dell'eiaculazione, facendo sì che il liquido seminale non refluisca in vescica (cosa molto semplice) ma si incanali lungo l'uretra per uscire all'estermo (cosa più difficile dal punto di vista idraulico).
L'entità dell'eiaculaziine retrograda è peró molto variabile ed imprevedibile, può essere parziale o totale, d'ogni modo almeno una certa riduzione certamente 'si avrà, pertanto le persone che si sottoporranno all'intervento devonomessere sempre avvertite di questa evenienza.
Siamo certi che questo punto fosse definito anche nel modulo di "consenso informato" che lei ha certamente sottoscritto prima dell'intervento. L'eiaculazione retrograda non ha nulla amche vedere con la continenza urinaria, che è assicurata dallo sfintere striato volontario, che sta più a valle della prostata e non viene di norma interessato dagli interventi disostruttivi.
Anzi, l'eiaculazione retrograda è comunque segno indiretto di un buon risultato disostruttivo. Talora, interventi parziali, eseguiti soprattutto nei più giovani per situazioni di sclerosi del collo vescicale, con l'intento di preservare l'eiaculazione, non ottengono buoni risultati idraulici e devono quindi essere ripetuti nel tempo.
Come abbiamo detto, anche le tecniche laser più recentemente introdotte ottengono sostanzialmente lo stesso risultato, pertanto non vi è differenza nell'induzione di eiaculazione retrograda.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Ero convinto che la componente muscolare del collo vescicale "sfintere liscio involontario" incidesse anche sul processo di minzione e che pertanto ora, in mancanza di questo, tutto è lasciato al solo "sfintere striato volontario" con problematiche sulla trattenuta dell'urina che non è più bloccata a livello del collo vescicale ma solo più a valle.
Ho pertanto attribuito a questa nuova situazione alcune piccole perdite urinarie che ho a distanza di alcuni giorni dall'intervento e la sensazione di fare molto più fatica a trattenere l'urina con bruciori diffusi alla zona prostatica e all'uretra, ed anche bruciori all'atto della minzione.
Pertanto, se ho ben capito, l'eliminazione della muscolatura del collo vescicale comporta necessariamente eiaculazione retrograda, ma non dovrebbe incidere sul processo minzionale e sulle problematiche su menzionate (ne ad oggi ne in futuro).
Le sarei grato di un suo ulteriore riscontro anche in relazione alle problematiche post operatorie elencate.
Grazie mille e buon lavoro.
A due settimane da intervento TURP (avvenuto il 3 dicembre u.s.) ho ripreso attività sessuale (compresa masturbazione) in quanto, a parte lievi bruciori all'uretra e alla zona anale subito dopo, non mi è sembrato di avere particolari problemi.
Naturalmente, come già detto in precedente email, ho constatato eiaculazione retrograda con l'osservazione di sperma nelle urine (sempre raccolte in contenitore per osservarle).
Da una settimana a questa parte però, nonostante la sensazione orgasmica, non ho più riscontrato sperma nelle urine (prima era abbondante) per cui mi sto chiedendo cosa sia successo.
Forse ho anticipato troppo i tempi e le eiaculazioni, così prossime all'intervento, hanno provocato qualche danno tipo ostruzione dei dotti seminali per cui, ad oggi, non ritrovo più sperma nelle urine.
Vorrei avere informazioni in tal senso e come si può spiegare tale problematica.
Inoltre è opportuno che interrompa ogni attività sessuale per ulteriore periodo?
Purtroppo questo è un argomento che non sempre viene affrontato dopo operazione TURP e meriterebbe più informazione, soprattutto se incide sulla riuscita dell'intervento.
Grazie e saluti.
Bevendo 2 litri di acqua al giorno le minzioni sono frequenti 10/15, in media di circa 150/200 cc (alcune molto meno, sotto ai 100cc), ravvicinate a quando bevo (anche con intervalli di 20 minuti).
Quello che mi preoccupa è che ora, contrariamente a prima, lo stimolo alla minzione è molto più forte, molto più ravvicinato e difficilmente contenibile con bruciori post minzionali che si estendono a tutta la zona pelvica/anale (come se la stessa fosse infiammata).
Prima avevo minzioni molto meno frequenti e non c'era urgenza in quanto potevo rimandare di molto perché lo stimolo era meno intenso (potevo trattenere senza nessuno sforzo) ora non è più così e devo avere sempre a disposizione un bagno.
E' una situazione che può considerarsi "normale" dopo questo intervento o necessita di accertamenti e soprattutto c'è la possibilità di una normalizzazione/miglioramento.
Grazie, saluti
Premetto che ho eseguito uroflussometria con i seguenti valori:
volume svuotato 351 ml
flusso massimo 9 ml/sec
tempo al flusso max 0:22 min:sec
flusso medio 6 ml/sec
tempo svuotamento 1:03 min:sec
Con quadro patologico.
Durante la visita, mi ha fatto un''ecografia che riscontra il collo vescicale resettato, libero e ben conservato dopo TURP.
Mentre, ha riscontrato che l''intervento ha provocato una stenosi alla punta del pene probabile causa di ostruzione.
Ambulatorialmente ha operato con strumentazione di dilatazione, e mi ha fatto eseguire una flussometria in diretta che ha dato risultati confortanti:
volume svuotato 294 ml
flusso massimo 16,10 ml/sec
tempo al flusso max 12 sec
flusso medio 11,1 ml/sec
tempo di flusso 26 sec
tempo di svuotamento 29 sec
Pertanto sembrerebbe che la maggior parte dei problemi post operatori siano dovuti a provocata stenosi uretrale che, ieri, è stata dilatata ambulatorialmente e che il mio urologo dice di trattare con autodilatazione con dilatatore luan
Io sono abbastanza preoccupato della situazione anche perché spero che la dilatazione fatta ambulatorialmente e le mie successive non provochino ulteriori problematiche stenotiche e di infiammazione.
Soprattutto vorrei sapere un suo parere sull''efficacia della dilatazione strumentale. Potrebbe essere efficace e di lunga durata? Dovrò necessariamente ricorrere ad ulteriore intervento?
La ringrazio.
Saluti
Grazie del suo prezioso servizio.
I disturbi dopo circa due mesi dall'operazione si sono tradotti in infezione da escherichia coli che sto curando con antibiotici. Anche se ho eiaculazione retrograda ho sempre notato sperma nelle urine, ma da circa una settimana noto che le urine sono prive di alcuna traccia di sperma.
Potrebbe essersi creata, con questa infezione che mi sono tenuto per un mese, l'istruzione dei canali seminali? Cosa comporta questa nuova situazione?
Grazie
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