Calcolosi
soffro di calcolosi renale da una trentina di anni,dopo qualche anno ho appurato che si trattava di urati e con una cura semestrale di uralit sono arrivato senza grossi problemi fino a tre anni fa,quando in seguito ad una forte colica scoprrii di avere un calcolo nel rene dx di circa 1 cm,che era incastrato e per tanti motivi(malasanita')non ho potuto "bombardare".a fine settembre di quest'anno accusavo forti coliche e scoprivo che quel calcolo era uscito dal rene,ed era fermo nel tratto lombare alto del'uretera,in una clinica facevo la litotrissia,dopo una settimana di cure al controllo il calcolo risultava frantumato ma bloccato allo stesso posto,in piu' ne avevo un altro di circa 5 mm nel calice del rene dx,e siccome dovevo andare all'estero per lavoro avrei voluto risolvere il problema prima,ma l'urologo mi disse che voleva evitare un intervento invasivo,e mi consigliava di continuare la cura( 5 giorni di cortisone,30giorni di rupisolv e 20 di foredem)al ritorno dal Belgio mi avrebbe rifatto la litotrissia.Quando sono tornato al controllo,diretta renale mi ha trovato che il calcolo era fermo nello stesso punto in piu quello che stava nel rene era sceso fermandosi sull'altro e formando un calcolo di circa 15 mm,mi rifaceva la litotrissia,e dopo una settimana della stessa cura,non espellevo nulla ed il calcolo risultava fermo al tratto lombare basso dell'uretera,e mi ha detto di continuare la cura(senza cortisone)per una ventina di giorni,poi dovrei fare una diretta e se non e' successo nulla dopo le feste avrebbe preso in considerazione la litotrissia interna.Non ho dolori,solo sensazioni e piccoli fastidi,ma non e' bello sapere che da un momento all'altro puo' venire una colica,e poi leggendo i vostri consulti mi e' sembrato di capire che non l'avreste portata troppo per le lunghe,non vorrei si trattase di un escamotage per fare piu' ricoveri...in clinica convenzionata!E poi ho il dubbio che l'urologo consigliatomi sia uno spegialista del litotrissore ma non della chirurgia urologica.Pertanto mi farebbe piacere l'opinione di uno specialista disinteressato.Ringrazio anticipatamente
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La comune esperienza nella litotrissia extracorporea ad onde d'urto ci ha insegnato da tempo che l'efficacia è piuttosto scarsa nei calcoli "intrappolati" sia nei calici renali che lungo l'uretere (come nel suo caso), poiché il calcolo per rompersi ha bisogno di "agio", altrimenti l'energia viene assorbita in massima parte dai tessuti immediatamente circostanti. Inoltre, è noto che la suscettibilità dei calcoli di acido urico alle onde d'urto sia comunque minore rispetto a quella dei calcoli conteneti calcio. pertanto, riteniamo che l'insuccesso non debba stupire. E' pur vero che "tentar non nuoce" ... ma se questo trascina le cose troppo per le lunghe - se non un danno - certamente non le si fa un gran favore. Specialmente se il calcolo è ormai fermo da parecchio tempo, diremmo che le indicazioni all'intervento endoscopico siano oramai indiscutibili, almeno in base alla nostra esperienza. L'intervento da eseguire è una ureteroscopia operativa, da eseguire disponendo di uno strumento flessibile se il calcolo è fermo nella parte alta dell'uretere. Si tratta di un intervento che in mani esperte ha un'invasività tutto sommato limitata, eseguibile in anestesia periferica e perlopiù in regime di ospedalizzazione diurna.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Utente
La ringrazio e' stato gentilissimo,quasi quasi vengo a Torino....non potrebbe indicarmi qualche clinica o qualche urologo esperto nel napoletano?Conosco Alberto Masala(e' il fratello di un amico) ma sta in pensione!e opera solo in privato.E mi scusi davvero il post intervento e' duro?Bisogna portare il catetere per un po di tempo?di nuovo grazie,e se viene a Napoli c'ha la pizza pagata.
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Le regole di queto servizio non consentono di fornire delle indicazioni su singoli professionisti o centri di cura, comunque in linea di massima è piuttosto difficile che Colleghi di una certa età abbiano dimestichezza con gli strumenti endoscopici e le tecnologie di ultima generazione. Dopo questo tipo di interventi viene in genere inserita una protesi interna dell'uretere (il cosiddetto stent) da portarsi a protezione per un tempo limitato. Nella nostra esperienza parliamo di 5-7 giorni e lo stent ha un mezzo di rimozione dall'esterno, pertanto non è necessaria una ulteriore endoscopia. Il catetere vescicale viene lasciato se si esegue l'anestesia periferica e limitatamente al tempo di risoluzione della stessa, ovvero 3 ore circa.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 06/12/2015.
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