Calcolosi renale: pericolo cessato?
Buonasera a tutti e grazie in anticipo a chi vorrà rispondere.
Il giorno 02/12 ho avuto il mio primo episodio di colica renale: alle ore 8,30 del mattino in maniera del tutto improvvisa, imprevista e violenta ho iniziato a soffrire fortemente nella zona del rene sinistro, fianco, basso addome e sino al testicolo dello stesso lato.
Ho trattato blandamente (1 Oki e 2 cp di Buscopan) la questione, poi nel pomeriggio, non essendo affatto cessati gli episodi violenti, ho assunto via intramuscolo 1 fiala di Buscopan.
Stremato, alle 21,30 della sera stessa, all'affacciarsi dell'ennesima colica, condita da forte nausea, mi sono recato presso il locale P.S. dove, dopo aver constatato la trattabilità dell'addome, mi hanno somministrato Artrosilene e Buscopan via flebo.
A seguito di un sensibile miglioramento delle condizioni, nel giro di mezz'ora sono stato dimesso.
Il giorno seguente ho effettuato una ecografia renale-pubica, che non ha evidenziato la presenza di calcoli ma solo un ingrandimento del "buco" dell'uretere in entrambi i reni (lieve al dx e discreto al sx). Vescica, prostata, colecisti tutto nella norma.
Susseguentemente mi sono recato dal medico curante, il quale, dopo aver eseguito energiche manovre (colpi, pressioni, ecc.) nella zona renale/lombare/addominale, ha escluso con certezza la possibilità di presenza di calcoli in circolo, sostenendo che in caso contrario non avrei potuto sopportare il trattamento a cui mi stava sottoponendo a causa del dolore che avrei dovuto provare.
Ultime precisazioni:
Sono figlio di entrambi i genitori affetti da calcolosi, maggiormente da parte paterna; nel corso dei 2 giorni (giorno con coliche e seguente) in 2 occasioni ho espulso un'urina color rosso mattone con piccolissimi grumi più scuri aventi l'aspetto della terra, mentre 1 sola volta ho espulso un piccolo sassolino (2 mm .ca) rosso scuro.
La diagnosi del mio medico curante è che, stante la mia predisposizione genetica alla formazione di calcoli, devo "aiutare" la mia urina a disciogliere meglio tutte le sostanze filtrate dai reni prevenendone la cristallizzazione.
La terapia vita natural durante, di conseguenza, è quella di bere molto; nel breve termine mi ha prescritto un antibiotico a copertura di una eventuale infezione dovuta al passaggio di calcoli/renella nelle vie urinarie.
Ho delle domande da porre alla luce di tutto: posso fidarmi della diagnosi del mio medico curante o nonostante l'ecografia e la sua visita non posso ancora escludere al 100% la presenza di ulteriori calcoli o frammenti di essi?
Secondariamente, è realmente valida la raccomandazione di assumere più liquidi durante la giornata?
In ultimo, ad oggi (3° giorno dalle coliche) riscontro ancora un lieve indolenzimento nella zona renale sx, a mio avviso conseguente sia al lungo stress subito dall'organo per le coliche che alle seguenti manipolazioni/pressioni; ho dedotto bene o potrebbe essere un segnale di pericolo dietro l'angolo?
Grazie a tutti e buon lavoro.
Il giorno 02/12 ho avuto il mio primo episodio di colica renale: alle ore 8,30 del mattino in maniera del tutto improvvisa, imprevista e violenta ho iniziato a soffrire fortemente nella zona del rene sinistro, fianco, basso addome e sino al testicolo dello stesso lato.
Ho trattato blandamente (1 Oki e 2 cp di Buscopan) la questione, poi nel pomeriggio, non essendo affatto cessati gli episodi violenti, ho assunto via intramuscolo 1 fiala di Buscopan.
Stremato, alle 21,30 della sera stessa, all'affacciarsi dell'ennesima colica, condita da forte nausea, mi sono recato presso il locale P.S. dove, dopo aver constatato la trattabilità dell'addome, mi hanno somministrato Artrosilene e Buscopan via flebo.
A seguito di un sensibile miglioramento delle condizioni, nel giro di mezz'ora sono stato dimesso.
Il giorno seguente ho effettuato una ecografia renale-pubica, che non ha evidenziato la presenza di calcoli ma solo un ingrandimento del "buco" dell'uretere in entrambi i reni (lieve al dx e discreto al sx). Vescica, prostata, colecisti tutto nella norma.
Susseguentemente mi sono recato dal medico curante, il quale, dopo aver eseguito energiche manovre (colpi, pressioni, ecc.) nella zona renale/lombare/addominale, ha escluso con certezza la possibilità di presenza di calcoli in circolo, sostenendo che in caso contrario non avrei potuto sopportare il trattamento a cui mi stava sottoponendo a causa del dolore che avrei dovuto provare.
Ultime precisazioni:
Sono figlio di entrambi i genitori affetti da calcolosi, maggiormente da parte paterna; nel corso dei 2 giorni (giorno con coliche e seguente) in 2 occasioni ho espulso un'urina color rosso mattone con piccolissimi grumi più scuri aventi l'aspetto della terra, mentre 1 sola volta ho espulso un piccolo sassolino (2 mm .ca) rosso scuro.
La diagnosi del mio medico curante è che, stante la mia predisposizione genetica alla formazione di calcoli, devo "aiutare" la mia urina a disciogliere meglio tutte le sostanze filtrate dai reni prevenendone la cristallizzazione.
La terapia vita natural durante, di conseguenza, è quella di bere molto; nel breve termine mi ha prescritto un antibiotico a copertura di una eventuale infezione dovuta al passaggio di calcoli/renella nelle vie urinarie.
Ho delle domande da porre alla luce di tutto: posso fidarmi della diagnosi del mio medico curante o nonostante l'ecografia e la sua visita non posso ancora escludere al 100% la presenza di ulteriori calcoli o frammenti di essi?
Secondariamente, è realmente valida la raccomandazione di assumere più liquidi durante la giornata?
In ultimo, ad oggi (3° giorno dalle coliche) riscontro ancora un lieve indolenzimento nella zona renale sx, a mio avviso conseguente sia al lungo stress subito dall'organo per le coliche che alle seguenti manipolazioni/pressioni; ho dedotto bene o potrebbe essere un segnale di pericolo dietro l'angolo?
Grazie a tutti e buon lavoro.
[#1]
Premettiamo che l'espressione "buco dell'uretere" ... ci pare un modo davvero molto pittoresco per definire la dilatazione delle alte vie urinarie .. .A parte questo, possiamo esprimere le seguenti considerazioni:
- i sintomi che lei ha accusato sono molto tipici per un episodio di calcolosi urinaria, con verosimile passaggio di (piccolo) calcolo, la sua storia precedente e la familiarità non fanno che rendere il dubbio quasi una certezza;
- se non si osserva direttamente l'emissione del "colpevole" non si può avere l'assoluta certezza dell'avvenuta espulsione, anche perché ..
- ... l'ecografia è certamente l'indagine più semplice da eseguire, ma non permette di valutare un lungo tratto dell'uretere tra rene e vescica, dove purtroppo molti calcoli rimangono "parcheggiati";
- un calcolo eventualmente presente, nel momento in cui non è più causa di ostruzione acuta, può non causare alcun disturbo, fino a quando il caso ne causa uno spostamento ulteriore, anche minimo; in questa fase l'essame obiettivo può tranquillamente essere del tutto negativo;
- il passaggio di calcoli non è di per sè causa di infezione, solo il comprovato aumento degli indici infiammatori (es. globuli bianchi del sangue) può ragionevolmente spingere a prescrivere degli antibiotici.
Tutta questa teoria applicata al suo caso specifico ci induce da una parte a felicitarci della risoluzione dei sintomi, ma altrettanto a non abbassare la guardia. Cruciale è l'eventuale ricomparsa di disturbi, anche attenuati, nel corso delle prossime settimane. In ogni caso, sarà opportuno ripetere in ogni caso una ecografia tra alcune settimane. Alle prime avvisaglie di nuovi disturbi sarà invece il caso di considerare l'esecuzione di una TAC senza mezzo di contrasto, unica indagine in grado di individuare qualsiasi tipo di calcolo a qualsiasi livello. Per il resto, prima di iniziare a bere moltissima acqua, attenderemmo prudenzialmente qualche tempo, fino ad una maggiore certezza che la situazione si sia davvero risolta spontaneamente.
- i sintomi che lei ha accusato sono molto tipici per un episodio di calcolosi urinaria, con verosimile passaggio di (piccolo) calcolo, la sua storia precedente e la familiarità non fanno che rendere il dubbio quasi una certezza;
- se non si osserva direttamente l'emissione del "colpevole" non si può avere l'assoluta certezza dell'avvenuta espulsione, anche perché ..
- ... l'ecografia è certamente l'indagine più semplice da eseguire, ma non permette di valutare un lungo tratto dell'uretere tra rene e vescica, dove purtroppo molti calcoli rimangono "parcheggiati";
- un calcolo eventualmente presente, nel momento in cui non è più causa di ostruzione acuta, può non causare alcun disturbo, fino a quando il caso ne causa uno spostamento ulteriore, anche minimo; in questa fase l'essame obiettivo può tranquillamente essere del tutto negativo;
- il passaggio di calcoli non è di per sè causa di infezione, solo il comprovato aumento degli indici infiammatori (es. globuli bianchi del sangue) può ragionevolmente spingere a prescrivere degli antibiotici.
Tutta questa teoria applicata al suo caso specifico ci induce da una parte a felicitarci della risoluzione dei sintomi, ma altrettanto a non abbassare la guardia. Cruciale è l'eventuale ricomparsa di disturbi, anche attenuati, nel corso delle prossime settimane. In ogni caso, sarà opportuno ripetere in ogni caso una ecografia tra alcune settimane. Alle prime avvisaglie di nuovi disturbi sarà invece il caso di considerare l'esecuzione di una TAC senza mezzo di contrasto, unica indagine in grado di individuare qualsiasi tipo di calcolo a qualsiasi livello. Per il resto, prima di iniziare a bere moltissima acqua, attenderemmo prudenzialmente qualche tempo, fino ad una maggiore certezza che la situazione si sia davvero risolta spontaneamente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentilissimo Dottore, la ringrazio anzitutto per la risposta esaustiva, e mi scuso per il termine inappropriato che ho usato; purtroppo non avevo sotto mano il referto ecografico e non ho potuto trascrivere correttamente quanto rilevato dal suo collega durante l'esame.
Ciò che mi scrive non mi conforta molto, la paura di poter vivere nuovamente - e senza alcun preavviso - il dolore provato giorni fa non mi fa stare molto tranquillo.
Volevo sapere a questo punto se e quanto sono da ritenere attendibili le considerazioni espresse dal mio curante a seguito delle manovre che mi ha effettuato; io ho molta fiducia in lui e d'altra parte mi è sembrato assolutamente sicuro (quasi categorico) nell'escludere la presenza di altri ospiti indesiderati nelle mie vie urinarie.
Inoltre per seguire il suo consiglio, ho già sensibilmente aumentato il volume dei liquidi ingeriti durante la giornata..
A questo punto, cosa potrei fattivamente cambiare nella mia giornata tipo al fine di prevenire il ripetersi di tali episodi o alternativamente aiutarne la risoluzione?
Tenga conto che sono anche un praticante di arti marziali, quindi dei movimenti bruschi, delle cadute, dei colpi accidentali, possono influire in qualche modo sulla mia attuale situazione renale?
Ad oggi - 5 giorni dopo l'episodio - mantengo un lievissimo indolenzimento nella zona del rene sx, che percepisco comunque in graduale diminuzione rispetto ai giorni precedenti: crede sia un decorso normale nel post colica?
Grazie
Ciò che mi scrive non mi conforta molto, la paura di poter vivere nuovamente - e senza alcun preavviso - il dolore provato giorni fa non mi fa stare molto tranquillo.
Volevo sapere a questo punto se e quanto sono da ritenere attendibili le considerazioni espresse dal mio curante a seguito delle manovre che mi ha effettuato; io ho molta fiducia in lui e d'altra parte mi è sembrato assolutamente sicuro (quasi categorico) nell'escludere la presenza di altri ospiti indesiderati nelle mie vie urinarie.
Inoltre per seguire il suo consiglio, ho già sensibilmente aumentato il volume dei liquidi ingeriti durante la giornata..
A questo punto, cosa potrei fattivamente cambiare nella mia giornata tipo al fine di prevenire il ripetersi di tali episodi o alternativamente aiutarne la risoluzione?
Tenga conto che sono anche un praticante di arti marziali, quindi dei movimenti bruschi, delle cadute, dei colpi accidentali, possono influire in qualche modo sulla mia attuale situazione renale?
Ad oggi - 5 giorni dopo l'episodio - mantengo un lievissimo indolenzimento nella zona del rene sx, che percepisco comunque in graduale diminuzione rispetto ai giorni precedenti: crede sia un decorso normale nel post colica?
Grazie
[#3]
Realisticamente parlando, noi non possiamo essere così categorici come il suo Curante, poiché vedendo nella nostra pratica un enorme numero di casi simili, siamo purtroppo abituati ad insidie e sorprese. Nella maggior parte dei casi l'avvenuta espulsione si relaziona ad una immediata scomparsa dei disturbi, in particolare se si trattava di un piccolo o piccolissimo calcolo, come certamente è (stato) il suo. Comprendiamo le sue apprensioni, collegate anche al suo stile di vita particolarmente attivo. Non vi è in effetti nulla di veramente cruciale che lei possa fare ora, tutto sommato le potremmo proporre di anticipare la ripetizione dell'ecografia, perché almeno la scomparsa o la persistenza della dilatazione renale (il "buco dell'uretere") ci potrebbe portare a pensare in un modo o nell'altro.
[#4]
Utente
Immagino che, effettivamente, essendo il corpo umano una macchina straordinariamente complessa, la certezza matematica non si abbia quasi mai in assenza di specifiche indagini.
Proseguirò con la mia vita ordinaria, certamente mantenendo una aumentata quantità di liquidi ingeriti poichè sinceramente prima dell'insorgere del disturbo non mi attestavo su "buoni" livelli, a maggior ragione considerando la storia familiare e la predisposizione di cui sono ahimè dotato.
Sicuramente ripeterò entro fine anno l'ecografia, così da poter aggiungere un elemento di valutazione in più al quadro generale, per il resto non posso che ringraziarla per le risposte date e per la gentilezza.
Se vorrà, tornerò ad aggiornarla a breve sulla situazione, su questi schermi.
Spero vivamente di poterle raccontare un domani che si è trattato di un episodio isolato, per il quale non potrò che impegnarmi al 100% per evitarne la ricomparsa.
Saluti
Proseguirò con la mia vita ordinaria, certamente mantenendo una aumentata quantità di liquidi ingeriti poichè sinceramente prima dell'insorgere del disturbo non mi attestavo su "buoni" livelli, a maggior ragione considerando la storia familiare e la predisposizione di cui sono ahimè dotato.
Sicuramente ripeterò entro fine anno l'ecografia, così da poter aggiungere un elemento di valutazione in più al quadro generale, per il resto non posso che ringraziarla per le risposte date e per la gentilezza.
Se vorrà, tornerò ad aggiornarla a breve sulla situazione, su questi schermi.
Spero vivamente di poterle raccontare un domani che si è trattato di un episodio isolato, per il quale non potrò che impegnarmi al 100% per evitarne la ricomparsa.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.5k visite dal 04/12/2015.
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