Cistectomia radicale
Buonasera mio padre è stato operato di cistectomia radicale con stomia e sacchettino utilizzando un pezzo di intestino il 4 novembre. Da allora dopo qualche giorno ha iniziato a star bene e hanno incominciato a farlo mangiare. Dopo 2 giorni di assunzione di cibo gli hanno dato da bere 2 beveroni di proteine e dopo di che ha iniziato ad avere problemi allo stomaco vomito e non andava più di corpo. Da radiografia hanno evidenziato che cerano delle feci ferme nell'intestino gli hanno fatto un clistere dal quale sono uscite feci liquide ma ha iniziato a stare meglio. Dopo altri due giorni di digiuno ha riiniziato a mangiare e non andando ancora di corpo oggi gli hanno dato un beverone come purgante. Risultato continua a vomitare ma di andare di corpo non se ne parla. Secondo voi cosa sta succedendo? E' normale tutto cio?
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I ritardi di ripresa del normale transito intestinale (ovvero di "canalizzazione") sono relativamente comuni dopo tutti gli interventi in cui si lavora sull'intestiino in qualsiasi modo, anche solo modificando la naturale disposizione delle anse. Quando accade, i disturbi disturbi si manifestano sempre dopo 5-7 giorni dall'intervento, per l'appunto con vomito, gonfiore e tensione addominale, mancata emissione di feci od anche solo di aria. Tutto questo dipende da una serie di fattori perlopiù legati a predisposizione personale o semplice casualità, raramente invece di tratta di problemi tecnici legati alle modalità e qualità dell'intervento stesso. In una situazione come quella di suo padre, dopo aver atteso un tempo ragionevole la ripresa, che bene o male avviene nella maggioranza dei casi con l'aiuto di comuni provvedimenti o terapie, se nulla accade ovvero le condizioni peggiorano con comparsa di dolore o febbre, si esegue di norma una TAC dell'addome. Questa indagine è in grado di dimostrare eventuali angolature o stiramenti delle anse intestinali (le cosiddette "aderenze") od altre situazioni che possono concorrere all'occlusione. Una volta chiarita la situazione può essere necessaria la revisione chirurgica eseguita dall'urologo, spesso coadiuvato dal chirurgo generale nei casi più complessi. Ricordiamo ancora che purtroppo si tatta di una complicazione non rara di tutti gli interventi in cui si manipola l'intestino, perlopiù indipendente dalla tecnica operatoria.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 19/11/2015.
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