Vigile attesa,radio o chemioterapia
Salve dottori..vi scrivo ancora non avendo avuto purtroppo risposte alla mia precedente richiesta di consulto!in seguito a intervento chirurgico di asportazione testicolo dx mi trovo a dover scegliere fra tre possibili strade che il mio oncologo mi ha prospettato.!!vigile attesa,radioterapia o ciclo unico di carboplatino auc7!!il referto istologico parla di seminoma classico pt2 con presenza di emboli neoplastici negli spazi linfovascolari peritumorali.epididimo ,albuginea e funicolo esenti da contaminazione neoplastica!i marcatori tumorali preoperatori erano negativi.ho provveduto dopo questo ad effettuare tac con mezzo di contrasto di torace e addome completo.in questa nulla da segnalare tranne piccoli linfonodi a gambo corto di diametro max4/5 mm in zona paraortica dx e inguinalmente bilaterale.alla luce di tutto questo,adesso vengo al dunque,il mio oncologo mi ha molto indirizzato verso il singolo ciclo al carboplatino ritenendolo meno tossico di sedute di radioterapia e della stessa efficacia e soprattutto molto più utile nel prevenire un secondario tumore nel altro testicolo.tutto ciò mi ha molto spiazzato dato che mi aspettavo un approccio di tipo radioterapico e quindi vorrei ulteriori pareri dato che devo decidermi in fretta dato che sono stato operato in data 28 settembre e perciò devo eseguire un trattamento entro questo mese facendolo precedere da preservazione sperma.vi prego datemi una mano grazie.
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Buongiorno.
Come avrà capito - nella Sua situazione - non c'è un'unica strada da dover seguire, ma si può scegliere tra diverse opzioni. Questa scelta può essere indirizzata dallo specialista (più l'oncologo dell'urologo) .. ma conta molto anche l'opinione del paziente stesso.
Il rischio della presenza di micrometastasi linfonodali nella Sua situazione è abbastanza basso (15-20%). Ancora più basso se la neoplasia non superava i 4 cm di diametro e se non raggiungeva una precisa zona anatomica del testicolo (chiamata "rete testis"). In questo caso la scelta della sorveglianza attiva sembra estremamente valida visto il basso rischio di recidiva. Al contrario (in presenza di invasione della rete testis e/o per noduli > 4 cm) sembra consigliabile affidarsi ad una terapia adiuvante (più la chemioterapia rispetto alla radioterapia).
La situazione in generale è molto molto buona in termini di guarigione: nei pazienti che hanno scelto la sorveglianza attiva in cui si è verificata una recidiva retroperitoneale si applicano terapie di salvataggio (radio o chemio) estremamente efficaci.
Cari saluti
Come avrà capito - nella Sua situazione - non c'è un'unica strada da dover seguire, ma si può scegliere tra diverse opzioni. Questa scelta può essere indirizzata dallo specialista (più l'oncologo dell'urologo) .. ma conta molto anche l'opinione del paziente stesso.
Il rischio della presenza di micrometastasi linfonodali nella Sua situazione è abbastanza basso (15-20%). Ancora più basso se la neoplasia non superava i 4 cm di diametro e se non raggiungeva una precisa zona anatomica del testicolo (chiamata "rete testis"). In questo caso la scelta della sorveglianza attiva sembra estremamente valida visto il basso rischio di recidiva. Al contrario (in presenza di invasione della rete testis e/o per noduli > 4 cm) sembra consigliabile affidarsi ad una terapia adiuvante (più la chemioterapia rispetto alla radioterapia).
La situazione in generale è molto molto buona in termini di guarigione: nei pazienti che hanno scelto la sorveglianza attiva in cui si è verificata una recidiva retroperitoneale si applicano terapie di salvataggio (radio o chemio) estremamente efficaci.
Cari saluti
Dr. Matteo Giglio
https://www.urologo-genova.it
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Utente
Grazie dottore per il suo parere..beh la prima ecografia parlava di formazione nodulare di 4,3cm quindi superiore ai 4cm..seppur di poco..il referto istologico non conferma poi questo dato perché il testicolo rimosso è arrivato in analisi in più tagli per la biopsia intra operatoria fatta..ma quindi la dicitura presenza di emboli neoplastici negli spazi linfovascolari peritumorali non è equivalente di invasione rete testis???grazie ancora dottore per l avermi dedicato un po del suo tempo
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La "presenza di emboli neoplastici negli spazi linfovascolari peritumorali" NON è equivalente di "invasione della rete testis". L'invasione vascolare / linfatica è un fattore prognostico negativo soprattutto quando il tumore è un "non-seminoma". Nel caso dei seminomi contano di più le dimensioni e l'eventuale invasione della rete testis.
Al di là di questi dettagli .. nel caso in questione .. potrebbe essere prudente sottoporsi a chemioterapia adiuvante. Ancora saluti
Al di là di questi dettagli .. nel caso in questione .. potrebbe essere prudente sottoporsi a chemioterapia adiuvante. Ancora saluti
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Utente
Grazie ancora dottore..infatti farò così..sono atteso in ospedale giovedì mattina per la preservazione del liquido seminale e per programmare la seduta al carboplatino auc7!!grazie ancora dottore il suo parere mi ha totalmente fatto chiarezza e mi ha indirizzato verso la chemio che già il mio oncologo mi aveva prospettato!!!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 07/11/2015.
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