Operazione per malattia del collo vescicale
Salve, mi è stata quindi diagnosticata la malattia del collo vescicale congenita, da diversi mesi sto prendendo lo Xatral, col passare del tempo i sintomi urinari sono migliorati, l'urgenza è presente ma in maniera minore e anche la frequenza urinaria è migliorata. Tuttavia non sono soddisfatto, perchè mantengo sempre un certo residuo post-minzionale e sono costretto a bere poco (o non bere) quando non sono in casa per evitare di trovarmi nella situazione di dover correre in bagno (mi è successo diverse volte in passato). Inoltre si stanno facendo sentire anche gli effetti collaterali dell'alfuzosina, come l'abbassamento di pressione e quindi stanchezza, debolezza ecc. . Sono stato visitato da poco da un bravo urologo e chirurgo, che mi ha detto che potrei migliorare ancora di più la mia situazione attraverso un intervento di incisione del collo; mi ha detto che eseguito in un certo modo, praticando solo una incisione invece che tre (correggetemi se sbaglio) potrebbe ridurre ulteriormente il residuo post-minzionale, che ritengo sia la causa principale della mia maggiore frequenza urinaria, con stimolo che si presenta soprattutto stando in piedi e fermo, e al contempo non compromettere l'eiaculazione, o comunque solo in parte. Ritengo che, fatte queste valutazioni, questa possa essere una buona soluzione per me, ma comunque vorrei farvi qualche domanda:
1) l'"allargamento" del collo vescicale attraverso l'incisione determina una sua incompleta chiusura? Che oltre a favorire il flusso di urina, potrebbe darmi un problema serio di incontinenza?
2) L'esperienza del chirurgo e la tecnica utilizzata (es. laser) in quale misura contribuiscono alla buona riuscita dell'intervento? E quindi quale tecnica ritenete migliore (TURP, TUIP, TULIP...)?
3) La soluzione chirurgica, secondo la vostra esperienza, è definitiva o il problema potrebbe ripresentarsi in tempi brevi rendendo tutto vano?
Ringrazio chi avrà la gentilezza di rispondere alle mie domande
1) l'"allargamento" del collo vescicale attraverso l'incisione determina una sua incompleta chiusura? Che oltre a favorire il flusso di urina, potrebbe darmi un problema serio di incontinenza?
2) L'esperienza del chirurgo e la tecnica utilizzata (es. laser) in quale misura contribuiscono alla buona riuscita dell'intervento? E quindi quale tecnica ritenete migliore (TURP, TUIP, TULIP...)?
3) La soluzione chirurgica, secondo la vostra esperienza, è definitiva o il problema potrebbe ripresentarsi in tempi brevi rendendo tutto vano?
Ringrazio chi avrà la gentilezza di rispondere alle mie domande
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Gentile utente,
1) L'allargamento del collo vescicale (sfintere urinario liscio) determina ovviamente una incompleta chiusura dello stesso, ma non influisce sul discorso della continenza alla quale è preposto lo sfintere urinario volontario (striato) presente in corrispondenza dell'apice prostatico e quindi molto distante dal sito in questione
2) Da questo punto di vista ci sono dell discordanze in questione. per quel che riguarda la esperienza personale in questa tipologia di intervento preferisco l'utilizzo di tecniche cosiddette "a freddo" ovvero che non utilizzano fonti di energia, quindi preferisco la TUIP eseguita con lama fredda che concettualmetne garantirebbe una migliore cicatrizzazione ed un minor rischio di recidiva.
3) La soluzione chirurgica non è definitiva, una recidiva può verificarsi imprevedibilmente a breve, medio o lungo termine
P.S.: non sempre lo svuotamento incompleto della vescica è causa di aumento della frequenza minzionale. E' quindi ovvio che la indicazione alla incisione del collo vescicale va attentamente valutata dal clinico
1) L'allargamento del collo vescicale (sfintere urinario liscio) determina ovviamente una incompleta chiusura dello stesso, ma non influisce sul discorso della continenza alla quale è preposto lo sfintere urinario volontario (striato) presente in corrispondenza dell'apice prostatico e quindi molto distante dal sito in questione
2) Da questo punto di vista ci sono dell discordanze in questione. per quel che riguarda la esperienza personale in questa tipologia di intervento preferisco l'utilizzo di tecniche cosiddette "a freddo" ovvero che non utilizzano fonti di energia, quindi preferisco la TUIP eseguita con lama fredda che concettualmetne garantirebbe una migliore cicatrizzazione ed un minor rischio di recidiva.
3) La soluzione chirurgica non è definitiva, una recidiva può verificarsi imprevedibilmente a breve, medio o lungo termine
P.S.: non sempre lo svuotamento incompleto della vescica è causa di aumento della frequenza minzionale. E' quindi ovvio che la indicazione alla incisione del collo vescicale va attentamente valutata dal clinico
Cordiali saluti
Gino Scalese
[#2]
Utente
La ringrazio, almeno per quanto riguarda l'incontinenza sono più tranquillo... Quindi diciamo che se andasse tutto bene il problema sarebbe risolto, fino a una eventuale recidiva. Ora le vorrei chiedere un'altra cosa: io assumendo alfuzosina come ho già scritto noto un miglioramento generale della situazione, però ogni tanto finisco per ritrovarmi in situazioni sgradevoli... Io sono arrivato all'idea che la mia vescica "stressata" non regga più grandi pressioni e quindi debba andare più spesso in bagno. Ad esempio quando è abbastanza piena e cerco ci trattenere inizio a sentire fastidi e dolori all'addome e nella zona pelvica (bruciore), se devo trattenere ancora sento persino degli spasmi. Il problema è che non mi succede solamente quando la vescica è molto piena, ma anche in situazioni particolari che vedo come rischiose a causa del mio problema (se sono in fila da qualche parte e non posso spostarmi, soprattutto se in piedi, se mi siedo quasi sempre questi fastidi spariscono). Mi interesserebbe molto sapere se questa particolare situazione che le ho descritto risulti essere comune o perlomeno ci siano alcuni casi di pazienti con il mio problema che abbiano lo stesso fastidio, che potrei pensare sia solo psicologico (da quasi un anno sto convivendo con la malattia del collo, ma mi è stato diagnosticato solo da pochi mesi). Poi vorrei sapere se questi dolori e fastidi spariranno dopo l'operazione, se sarò in grado di bere liberamente e di trattenere l'urina a piacimento come facevo in passato, senza la paura di dover correre in bagno all'improvviso. Grazie per l'aiuto che mi sta dando
[#3]
L'intervento serve soprattutto a migliorare la forza del getto urinario e facilitare lo svuotamento vescicale (sintomi ostruttivi). Per quel che riguarda i disturbi irritativi non è possibile fare una previsione e potrebbero permanere per un tempo variabile (frequenza, urgenza, tenesmo ecc.).
[#4]
Utente
Grazie Dottore, in questi giorni si sono ripresentati regolarmente i fastidiosi disturbi irritativi che a quanto ho capito sono normali nella mia condizione e possono essere legati a prostatiti provocate dal mio problema; nel mio caso si tratta di pollachiuria, urgenza (che si presenta nelle modalità che le ho descritto precedentemente), bruciore pelvico e una sensazione come se mi stessero stringendo nella zona tra pene e ano, dolorini e fastidi al pene, ai testicoli e nella zona anale, soprattutto dopo la defecazione, bruciore al pene dopo l'eiaculazione... Insomma il tutto è molto fastidioso e influisce sui miei rapporti interpersonali. Esiste un rimedio anche a questi disturbi irritativi? Che mi permetta di arrivare al giorno dell'intervento senza particolari problemi? Ultimamente questi disturbi erano diminuiti notevolmente, come mai si sono ripresentati? Ho letto qualcosa a proposito del Mirabegron, ma a quanto pare non è rimborsabile e ha un costo particolarmente elevato... Lei cosa mi consiglia di fare? Dovrei modificare qualcosa anche per quanto riguarda il mio stile di vita? Fumo ma poco, giusto una o due al giorno (a volte neanche una), mangio in maniera abbastanza equilibrata, vado di corpo abbastanza regolarmente (però in questi giorni ho anche un pò di difficoltà a defecare)...Scusi se mi rivolgo a lei anche per queste cose ma i tempi e i costi per le visite col mio urologo di fiducia sono un pò proibitivi... La ringrazio
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Continui con questo stile di vita. Con questi sintomi così accentuati bisogna temporeggiare per eseguire l'intervento e rivedere la reale indicazione alla sua esecuzione, motivo per il quale è indispensabile mettere a conoscenza di questa situazione il suo Urologo.
[#6]
Utente
Mi ha visitato ieri perchè stavo iniziando ad avere difficoltà nell'urinare, insomma si stavano ripresentando tutti i sintomi che avevo prima di iniziare la cura per la malattia del collo vescicale. Devo prendere Cistalgan per qualche giorno e questi fastidi dovrebbero passarmi, per l'operazione, come diceva lei, mi ha detto che bisogna aspettare per vedere come evolve la situazione... Peccato pensavo che l'operazione fosse la soluzione più veloce al problema. Grazie
[#10]
Utente
Infatti i miei sintomi sono comparsi improvvisamente... E il primo periodo è stato abbastanza difficile, non riuscivo a stare in piedi senza dover andare in bagno. Poi ho passato diversi mesi passando da un urologo all'altro senza che capissero cosa avevo realmente, fino a quando sono riusciti a diagnosticarmi il problema. L'adattamento è difficile anche perché a causa di queste infiammazioni ricorrenti non so mai se starò bene o male, spero che si riesca a risolvere a breve, perchè inevitabilmente mi condiziona la vita... So che non è poi così grave ma è fastidioso alla mia età non potermi muovere liberamente e rinunciare a fare quello che vorrei per paura dei sintomi e per l'imbarazzo di dover scappare in bagno da un momento all'altro. La ringrazio di nuovo
[#12]
Utente
Salve dottore, vorrei farle ancora qualche domanda. In questo periodo ilmio urologo ha voluto fare un ulteriore accertamento, cioè una uretro-cistoscopia per valutare la rigidità del collo vescicale. A questo punto devo decidere se farmi operare o no e sto considerando eventuali benefici e svantaggi. Visto che comunque rispetto a prima sto decisamente meglio ho qualche dubbio in più in merito, nel senso che potrei anche continuare così per il momento, però periodicamente si acutizzano i fastidi che precedentemente ho descritto e assumendo cistalgan per 3-4 giorni la situazione torna stabile. Ho chiesto al dottore se questi fastidi fossero legati direttamente al mio problema o se potesse esserci dell'altro, come una infiammazione prostatica ma mi ha detto che non ne presento i sintomi. Ho letto qualcosa a riguardo della congestione prostatica, mi saprebbe dire qualcosa a riguardo, come cause, sintomi cura per poter capire se alcuni dei fastidi che ho possano dipendere da questo? O magari potrebbe dirmi in base ai sintomi di cosa potrebbe trattarsi? (frequenza maggiore del normale, pesantezza e contrazione pelvica, sensazione di fastidio nella zona prostatica e talvolta dolore, dopo la defecazione e anche dopo l'eiaculazione). Mi interessa perché se questi fastidi fossero legati ad altro rispetto alla condizione che mi è stata diagnosticata per il momento eviterei l'operazione. La ringrazio, cordiali saluti
[#14]
Utente
Quindi è comunque tutto legato a quello... Se è così mi farei operare, visto che il mio urologo mi ha assicurato che posso soltanto migliorare. Come Lei mi diceva in una risposta precedente, questi disturbi irritativi permarranno per un tempo variabile, ma comunque spariranno definitivamente giusto? A meno che non si ripresenti il problema... E a quel punto si potrebbe operare di nuovo o sarebbe impossibile?
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 24.7k visite dal 26/10/2015.
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