Prostatite abatterica

Buongiorno e grazie del servizio che offrite.

Ho 31 anni e a volte ho una strana sensazione di dover continuamente andare in bagno e di non aver svuotato bene la vescica. Qualche volta anche piccoli dolorini nella zona pelvica.

Mi sono quindi recato dall'urologo dopo aver effettuato uno spermiogramma.

Al termine della visita, il dottore mi ha diagnosticato.
Minima Teratospermia ( norm =4%)
ECO T-R: Si segnala ectasia del plesso di Santorini come da flogosi in atto
Terapia Unidrox 600 per 10 giorni
Prostadep Plus 1 compressa/al giorno per 2 mesi.

Mi ha detto che ho una prostatite abatterico e di stare tranquillo e di rivederci fra tre mesi.

Fin qui tutto ok.
Il punto che dopo essere arrivato a casa ho fatto delle ricerche su internet sulle infiammazioni prostatiche. Mi sono preoccupato molto.
Leggo infatti che le prostatiti abatteriche non sono curabili, che i sintomi ci saranno per tutta la vita e che la qualità di vita dei pazienti è fortemente impattata a tal punto da definire questa una patologia invalidante.

Ho paura ora che possa peggiorare.

Arrivo al dunque.
- Ritenete che il mio medico abbia sottovalutato la patologia e che la cura non sia adeguata?
- E' vero inoltre che dalle prostatiti abatteriche non si guarisce mai?

Grazie
Sergio
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
La cosiddetta "prostatite cronica", termine usato correntemente ma non così scientificamente preciso è veramente un dilemma sia per il paziente che ne soffre, sia per il medico che cerca di fare del suo meglio per curarla. E' vero, nella maggior parte dei casi non si arriva mai ad una risoluzione stabile, ma sono possibili (e tutto sommato molto frequenti) lunghi periodi di remissione, anche di molti anni. Non esiste una terapia specifica certamente efficace, ogni specialsita si basa sulle sue abitudini e su riscontri laboratoristici che però sono quasi sempre minimi e sfuggenti. Al di là della comunissima prescrizione di antodolorifici ed integratori alimentari, noi ricordiamo sempre che, più dei farmaci, sono essenziali le scrupolose attenzioni dirette allo stile di vita, riguardo ad alimntazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale. Tutti questi dovranno essere indirizzati ad una ragionevole moderazione.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
De Piana,
Grazie della risposta!

Mi sembra quindi di capire che quando la prostatite è cronica rimarrà tale per tutta la vita.
Ma questo non vuol dire che necessariamente di avvertiranno i sintomi per tutta la vita.
Immagino quindi che sarà altalenante.

Un buon stile di vita quindi può aiutare ad allungare gli intervalli.

Questo il sunto?

Grazie
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Lei ha colto il nocciolo del,discorso.
[#4]
Utente
Utente
Grazie. Abuso ancora della sua disponibilità con due ulteriori domande.

1) quanto i sintomi della prostatite sono modulati dall ansia e della eccessiva focalizzazione sui sintomi stessi?
2) quale è la percentuale di persone che soffrono di prostatite cronica?

Leggo qui e là e no Ho capito se la prostatite è un disturbo o una malattia insormontabile e devastante.

Grazie
[#5]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
La componente emotiva è sempre importante, nei casi in cui diventa predominante qualsiasi semplice "disturbo" può diventare "devastante". Questo non vale solo per la prostatite, ovviamente. La patologia è di fatto frequentissima ed abbastanza sottostimata, per l'abitudine dei pazienti di migrare continuamente da uno specialista all'altro. Pertanto ognuno di noi ha spesso modo di vedere il paziente una volta sola, senza possibilità di riscontro sull'evoluzione del problema e l'efficacia delle eventuali cure intraprese.
[#6]
Utente
Utente
Grazie
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