Il dolore sembrava esser migliorato

Buongiorno,

cerco di esporre la mia domanda in maniera breve. Da circa 1 anno e mezzo, soffro di dolori post eiaculatori lungo tutto il tratto urinario. Andando al primo urologo, e dopo aver effettuato spermiocolture, spermiogramma e urinocolture tutete negative, mi prescrive topster per 7 giorni più piperacillina tazobactam per altri 7 giorni.Diciamo che dopo quest'ultima terapia, il dolore sembrava esser migliorato. Ho fatto altri 7 giorni di piperacillina, più altri e 7 giorni ( due volte al di ) negli ultimi 3 mesi. NIENTE, tutt'ora ho il problema. Inoltre, da qualche mese, noto drastico diminuzione della libido e erezione difficile ( dopo la prima volta che lo faccio non mi si alza quasi più, neanche sotto stimolazione ), ed era del tutto normale prima. Soffro anche di sgocciolamento post minzione e di cattivo odore al pene.

Andando da un secondo urologo, quest'ultimo mi ha fatto ecografia testicolare, inguinale e renale. Tutto ok. Mi ha prescritto varie analisi ormonali ( come psa, tsh, ecc ecc), tutte nella norma. Lo stesso, ha parlato di una possibile prostatite abatterica. Ora, devo eseguire il test di stamey.. non ho però ben capito a cosa serve.. su internet lo descrivono come quel test per vedere eventuali prostatite croniche.

La mia domanda è questa: Da questo problema se ne esce o no? ho 24 anni e sinceramente dopo una vita sessuale attiva, mi ritrovo ad essere un nonnetto di 80 anni. Ho letto che le prostatiti croniche sono inguaribili. Momento di totale depressione.

Spero possiate darmi una risposta precisa e diretta, e non indiretta mediante l'utilizzo di post o articoli da leggere.

Grazie.

Cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Non ha tempo o voglia per leggere post ed articoli informativi su temi che riguardano così da vicino la sua salute? Allora purtroppo non è tanto sulla buona strada, poiché l'argomento in questione merita prima di tutto molta calma, pazienza e collaborazione. I disturbi sono certamente tipici di una irritazione/congestione a decorso prolungato della ghiandola prostatica, che in modo alquanto improprio viene correntemente definita "prostatite cronica". Il test di Stamey è un accertamento di secondo livello per accertare con maggiore sicurezza la presenza od assenza di una componente infettiva. Di fatto una positività schietta ed indiscutibile di questo test è talmente rara che l'esecuzione del test è un po' passata di moda, ovvero lo si esegue solo in casi particolari. Come sempre andiamo ripetendo, in queste situazioni più che i farmaci sono efficaci seri provvedimenti sullo stile di vita, riguardo ad alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale. Contemporaneamente devono essere eseguiti gli accertamenti minimi perché sia escluso qualsiasi altro fattore complicante, che non sia appunto il semplice interessamento della prostata. Per raggiungere questo risultato è essenziale che lei stabilisca un buon rapporto di comunicazione con il suo urologo di riferimento. E' opportuno individuarne uno solo, poiché i pellegrniaggi così comuni in quetsi casi non portano perlopiù a nulla di buono.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentile dottore,

la ringrazio infinitamente per la sua risposta.

Rispondo subito alla sua domanda. Di articoli ne ho letti e riletti in gran quantità, arrivando alla conclusione che leggendo info su tale problema, il tutto può essere affrontato e discusso con un finale " positivo " ( la prostatite cronica è guaribile ) e un finale " negativo " ( la prostatite cronica è inguaribile ).

Purtroppo, ahimè, sono stato costretto a cambiare urologo proprio perchè ho perso più di un anno in terapie del tutto inefficienti per il mio problema.

Mi permetto di approfittare della situazione per porle un altra domanda:

Nei confronti di pazienti come nel mio caso, ragazzo di 24 anni, sportivo ( bicicletta, corsa e palestra ), che, in seguito ad una prostatite, soffre di dolori post eiaculatori ( talvolta anche forti e sentiti sopratutto la notte con quelle poche e deboli erezioni notturne ) nonchè netto calo della libido avvertito con il tempo con una incapacità di non riuscire ad avere una buona erezione dopo aver sparato la prima cartuccia, cosa direbbe? Le probabilità di " ripristino " della normalità, esiste? O sarò costretto a farmi dire dal mio urologo che devo aiutarmi con il Viagra?

Questo è quello che ho sempre voluto capire dai tanti post letti su internet.

La ringrazio per la sua attenzione

Cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Ogni situazione è a se stante. Se vi fosse uniformità, come potrà ben capire, si sarebbe già trovata una soluzione ottimale da molto tempo. Purtroppo così non è, ed allo stato dell'arte la prostatite "cronica" lo è di nome e di fatto. Ovvero non vi è modo di pensare ad una risoluzione completa e definitiva, ma certamente sono possibili periodi di benessere anche di molti anni. I risvolti più tipicamente andrologici sarebbero da tratare separatamente, poiché questi andrebbero distillati dalle componenti emotive, che sono invariabilmente salienti, specie in un giovanotto. Ancora una volta, le confermiamo la assoluta necessità di un rapporto di qualità con il proprio urologo di riferimento. A distanza non possiamo aggiungere molto di più.
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Utente
Utente
Gentile Dottore,

pongo il mio caso, molto probabilmente affetto da prostatite cronica batterica, come mai l'utilizzo di Piperacillina Tazobactam ha avuto esito positivo nel ridurre ( quasi completamente ) i sintomi di dolore post eiaculatorio?

Ciò significherebbe che la cronicità della malattia, con un prolungamento della piperacillina e tazobactam, potrebbe avere successo? Tutt'ora, a un mese dall'interruzione della piperacillina, dopo aver eiaculato, accuso forti dolori misti a prurito interno al pene ( canale urinario ).

In che modo e sopratutto perchè rispondo alla piperacillina se si parla di prostatite cronica?

Gentilissimo come sempre, in attesa di una sua risposta, di nuovo cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
A questa domanda ovviamente nessuno le può rispondere se non in termini molto generici, a meno che vi sia stata una spermiocoltura positiva ed all'antibiogramma i germi fossero risultati sensibili a quell'antibiotico. In verità queste circostanze si presentano molto raramente. D'ogni modo, la medicina è parecchio lontana dalla matematica, quindi se codesto antibiotico le ha dato degli innegabili (sebbene transitori) vantaggi, nulla toglie che si possa ripeterne un ciclo anche empiricamente. Il timore fondato è che prolungati cicli di antibiotici energici creino dei controproducenti squilibrimsulla importantissima flora batterica intestinale.
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Utente
Utente
Gent. Dottore,

Ho effettuato molti spermiogramma e spermiocolture. Per quanto riguarda gli Spermiogramma, i risultati rilevano sempre una motilità lenta ( per il resto tutto ok ).
Per lo Spermiocoltura invece, solo una volta è uscito positivo all'enterococcus spp e un altro tipo di batterio di cui non ricordo il nome.

Inoltre, siccome accuso da un pò disfunzione erettile, l'utilizzo di cialis 2.5mg o 5mg giornaliero ( sempre se ritenuto opportuno dall'urologo ), più un eventuale antibiotico o antinfiammatorio ( prescritto sempre dall'urologo ), potrebbe essere una via risolutiva a questo problema? O lo stesso persisterà se è sempre presente la prostatite?

Cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
In linea di massima noi non siamo favorevoli alla terapia antibiotica empirica, comunque tentar non nuoce, a patto che i vantaggi si rendano evidenti prima che compaiano gli effetti collaterali controproducenti.
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Utente
Utente
Gentile Dottore Piana,

come sempre, un DOVEROSO ringraziamento per le risposte che sta dando.

Forse non ho ancora ben in chiaro una cosa: Per quanto riguarda la prostatite e quindi il deficit erettile, le cure a base di cialis, viagra o levitra in maniera giornaliera per un periodo limitato di tempo, potrebbero risolvere il problema DE?

Per farle un esempio..Il DE da prostatite, e' come una macchina che deve essere rimessa in moto e riscaldata in seguito a un suo spegnimento o è come una macchina che a seguito di un foro nel serbatoio carburante, per rimanere accesa, ha bisogno continuamente di benzina per far si che non si spegna?

Con questi piccoli esempi ho voluto spiegare meglio la mia domanda


Nell'attesa

Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
La sua seconda ipotesi è più verosimile.
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Utente
Utente
Detto ciò, per conlcudere, questa DE la porterò a vita..giusto Dottore??
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Non è assolutamente detto. Rilegga attentamente quanto le abbiamo scritto il 1/10 alle 17:54.
[#12]
Utente
Utente
Ne traggo risultato dicendo che, la DE nel mio caso, se pur curabile momentaneamente con farmaci tipo cialis e viagra, mi comporterà non solo la vendita delle mutande per far si che possa acquistarli, ma anche l'utilizzo di numerose bestemmie..

Ringrazio vivamente il Dott. Piana per le risposte datemi fino ad oggi.

Cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Lei è assolutamente certo che il suo problema erettile abbia solo una causa organica? Guardi che alla sua giovanissima età le riserve organiche sono perlopiù mollto elevate mentre invece le componenti emotive possono essere preponderanti. Stia attento a non entrare in un circolo vizioso, se ha qualche dubbio non si vergogni a cercare un supporto psico-sessuologico.
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