Gocciolamento post-minzionale: sempre peggio.
Soffro da alcuni anni del problema in oggetto: inizialmente, si presentava come una gocciolina che compariva sporadicamente, dopo la minzione, per cui non l'ho considerato importante. Tuttavia, negli anni, il gocciolamento è andato via via peggiorando ed ora è diventato importante e fastidioso (dopo la minzione, se cambio posizione ad esempio sedendomi, fuoriescono molte gocce che mi bagnano completamente l'intimo e, a volte, anche il pantalone).
Mi sono rivolto al medico di famiglia, che mi ha prescritto esame PSA e ecografia prostatica e vescicale con residuo post-minzionale, ma gli esami hanno dato esito negativo: sarebbe tutto a posto, in teoria.
Sono passato quindi ad un urologo, che dopo esame obiettivo ha rilevato comunque una ipertrofia prostatica e mi ha dato come terapia Topster una settimana al mese per quattro mesi.
Tuttavia, al secondo mese di terapia, non solo non sto avendo giovamento ma oserei dire che il problema è addirittura peggiorato, e avverto chiaramente un gonfiore ed un senso di "calore" tra la zona anale ed il sacco scrotale. Inoltre, l'esame per via anale mi ha lasciato una addoloratura latente, che mi sembra collegata al peggioramento del problema.
Faccio notare che soffro di emorroidi da anni e mi sembra che in qualche modo quando peggiora l'infiammazione alle emorroidi, mi peggiori di conseguenza anche il gocciolamento, ma è solo una sensazione, non una certezza.
Ho consultato informalmente un altro urologo, tramite un amico, e mi ha detto che probabilmente dovrò rassegnarmi a convivere con questo problema, in quanto dipende soprattutto dal tono muscolare e delle pareti uretrali, diminuito a causa anche della vita sedentaria (faccio lavoro d'ufficio da 15 anni, che mi porta a stare seduto anche 10 ore al giorno e non pratico sport da 12 anni a causa di un infortunio alla caviglia che mi ha lasciato zoppicante).
Possibile che non ci sia soluzione?
Mi sono rivolto al medico di famiglia, che mi ha prescritto esame PSA e ecografia prostatica e vescicale con residuo post-minzionale, ma gli esami hanno dato esito negativo: sarebbe tutto a posto, in teoria.
Sono passato quindi ad un urologo, che dopo esame obiettivo ha rilevato comunque una ipertrofia prostatica e mi ha dato come terapia Topster una settimana al mese per quattro mesi.
Tuttavia, al secondo mese di terapia, non solo non sto avendo giovamento ma oserei dire che il problema è addirittura peggiorato, e avverto chiaramente un gonfiore ed un senso di "calore" tra la zona anale ed il sacco scrotale. Inoltre, l'esame per via anale mi ha lasciato una addoloratura latente, che mi sembra collegata al peggioramento del problema.
Faccio notare che soffro di emorroidi da anni e mi sembra che in qualche modo quando peggiora l'infiammazione alle emorroidi, mi peggiori di conseguenza anche il gocciolamento, ma è solo una sensazione, non una certezza.
Ho consultato informalmente un altro urologo, tramite un amico, e mi ha detto che probabilmente dovrò rassegnarmi a convivere con questo problema, in quanto dipende soprattutto dal tono muscolare e delle pareti uretrali, diminuito a causa anche della vita sedentaria (faccio lavoro d'ufficio da 15 anni, che mi porta a stare seduto anche 10 ore al giorno e non pratico sport da 12 anni a causa di un infortunio alla caviglia che mi ha lasciato zoppicante).
Possibile che non ci sia soluzione?
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Il gocciolamento è banalmente dovuto ad una irregolarità del profilo dll'uretra che "intrappola" questa piccola quantità di urina che poi se ne esce incontrollata al termine della minzione. I motivi di questa irregolarità hanno certamente una componente di predisposizione personale, su cui si sovrappongono alterazioni a livello di prostata (ingrossamento, anche modesto) e/o collo vescicale (rigidità). Gli accertamenti di primo livello raramente dimostrano qualcosa, una valutazione endoscopica potrebbe dire qualcosa di più, difficile decidere se valga la pena passare ad un accertamento più invasivo. Il suo parere a questo punto sarebbe essenziale. Parimenti, non esistono terapie specifiche di sicuro effetto, molte cose potrebbero essere provate, ma con un intento assolutamente empirico e risultati piuttosto imprevedibili e tutti da valutare. Senz'altro il disturbo emorroidario può influire, anche parecchio, sulla congestione prostatica e - molto ipoteticamente - anche su questa manifestazione. Pertanto il controllo (o se del caso anche la risoluzione chirurgica) del probelma proctologico non può portare che dei vantaggi.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gent.mo dott. Piana,
grazie per la sollecita risposta.
Farò tesoro dei consigli che ha voluto gentilmente fornirmi, probabilmente partendo dall'affrontare il problema proctologico la cui risoluzione ho rinviato per troppi anni.
Se non altro, avrò intanto dato soluzione ad un problema annoso.
grazie per la sollecita risposta.
Farò tesoro dei consigli che ha voluto gentilmente fornirmi, probabilmente partendo dall'affrontare il problema proctologico la cui risoluzione ho rinviato per troppi anni.
Se non altro, avrò intanto dato soluzione ad un problema annoso.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.6k visite dal 07/09/2015.
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