Neoplasia uroteliale della pelvi renale dx
Gentili Dottori,
vi contatto per avere un opinione riguardante una diagnosi che è stata fatta a mia zia. In seguito ad alcune visite specialistiche è emerso quanto segue [DATI TRATTI DAL REFERTO]:
L'indagine è stata eseguita con tecnica polifasica e somministrazione split di mezzo di contrasto organo-jodato per e.v.. Normale delineazione del rene e della via escretrice urinaria a sinistra. A destra si evidenzia la presenza di vegetazione eteroplastica nel contesto della pelvi renale con coinvolgimento pressoché completo della stessa e dell' infundibolo: la neoformaione non supera la parete della pelvi. Non è tuttavia riconoscibile l'eventuale coinvolgimento della prima porzione dell'uretere o la presenza di eventuali altri gettoni eteroplastici nel lume delle restanti porzioni delle vie escretrici urinarie.; non è peraltro ben definito, per quanto improbabile, l'infiltrazione della contigua papilla renale da parte della vegetazione eteroplasica. Sulla scorta di questi elementi si suggerisce integrazione diagnostica con indagine a RM. Non si rilevano alterazioni focali o diffuse o patologiche impregnazioni della restante componente del rene di destra. Indenni degli assi vascolari di entrambi i reni. Non si rilevano alterazioni focali della morfovolumetria né patologiche impregnazioni della fegato, del pancreas della milza. Non si evidenziano tumefazioni linfonodali a localizzazione retroperitoneale e pelvica. Non si rileva versamento in cavo peritoneale. Lo studio dei segmenti scheletrici coinvolte dell'indagine non ha dimostrato alterazioni strutturali focali.
Vorrei sapere cosa consigliate di fare, e le percentuali di sopravvivenza a 5 anni per questa tipologia di cancro.
Conclusioni:neoplasia uroteliale della pelvi renale dx
Vi ringrazio in anticipo per la risposta.
Cordialmente
vi contatto per avere un opinione riguardante una diagnosi che è stata fatta a mia zia. In seguito ad alcune visite specialistiche è emerso quanto segue [DATI TRATTI DAL REFERTO]:
L'indagine è stata eseguita con tecnica polifasica e somministrazione split di mezzo di contrasto organo-jodato per e.v.. Normale delineazione del rene e della via escretrice urinaria a sinistra. A destra si evidenzia la presenza di vegetazione eteroplastica nel contesto della pelvi renale con coinvolgimento pressoché completo della stessa e dell' infundibolo: la neoformaione non supera la parete della pelvi. Non è tuttavia riconoscibile l'eventuale coinvolgimento della prima porzione dell'uretere o la presenza di eventuali altri gettoni eteroplastici nel lume delle restanti porzioni delle vie escretrici urinarie.; non è peraltro ben definito, per quanto improbabile, l'infiltrazione della contigua papilla renale da parte della vegetazione eteroplasica. Sulla scorta di questi elementi si suggerisce integrazione diagnostica con indagine a RM. Non si rilevano alterazioni focali o diffuse o patologiche impregnazioni della restante componente del rene di destra. Indenni degli assi vascolari di entrambi i reni. Non si rilevano alterazioni focali della morfovolumetria né patologiche impregnazioni della fegato, del pancreas della milza. Non si evidenziano tumefazioni linfonodali a localizzazione retroperitoneale e pelvica. Non si rileva versamento in cavo peritoneale. Lo studio dei segmenti scheletrici coinvolte dell'indagine non ha dimostrato alterazioni strutturali focali.
Vorrei sapere cosa consigliate di fare, e le percentuali di sopravvivenza a 5 anni per questa tipologia di cancro.
Conclusioni:neoplasia uroteliale della pelvi renale dx
Vi ringrazio in anticipo per la risposta.
Cordialmente
[#1]
Diremmo che il referto della TAC sia inequivocabile. Si potrebbe avere un'ulteriore conferma della situazione eseguendo la risonanza magnetica, questo a giudizio del nostro Collega che l'ha (o l'avrà) in cura, ma potrebbe essere considerato non indispensabile. Senz'altro dovrà essere eseguita una endoscopia delle basse vie urinarie per controllare la vescica, questa indagine potrebbe anche essere estesa all'alta via urinaria interessata, con relativo prelievo bioptico. Di nuovo, quest'ultimo approfondimento sarà a discrezione del nostro Collega. La semplice indagine limitata alla vescica viene talora eseguita contestualmente all'intervento. L'asportazione del rene e di tutto l'uretere (nefro-ureterectomia) viene oggi eseguita perlopiú in laparoscopia, risparmiando al paziente una generosa incisione addominale. Nelle manifestazioni non avanzate, come parrebbe essere questa, l'asportazione dell'organo è da considerare in linea di massima "curativa". Resta sempre il fatto che anche il resto della mucosa delle vie urinarie (a livello della vescica e dell'altro rene) è stata esposta agli stessi rischi e pertanto ha maggiori possibilità di manifestare prima o poi lesioni analoghe, che se colte in tempo possono essere trattate in modo conservativo. Per questo motivo sarà intrapreso un rigido programma di controlli radiologici ed endoscopici almeno per i prossimi cinque anni. Se la signora fuma, è chiaro che deve smettere completamente ed immediatamente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#4]
Ex utente
capisco. Stiamo cercando di prenotare eventuali visite e l'operazione in sé, ma la maggior parte delle strutture fornisce tempi che variano da una settimana (per la visita) e 15-20 giorni per l'operazione. Secondo lei sono tempi troppo lunghi, con rischio di peggioramento della situazione? e se sì, conviene velocizzare i tempi in strutture con meno liste di attesa o possiamo stare tranquilli lo stesso?
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.1k visite dal 21/08/2015.
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