Sintomi di natura ostruttiva

Confermiamo senza dubbio le corrette osservazioni del nostro Collega. Soprattutto nei giovani, la componente emotiva dei disturbi urinari può essere davvero ingente, in grado di amplificare a dismisura anche il piú banale disturbo. I sintomi ostruttivi sono in effetti meno comuni nella cosiddetta "prostatite cronica", tant'è che giustamente si sospetta che il probelma sia legato al collo vescicale. Se così non è, tanto meglio, verosimilmente nel sul caso è sufficiente una modesta congestione della ghiandola per dare delle ripercussioni sul flusso urinario.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

Dottore prima di tutto la ringrazio per la sua cortese e dettagliata risposta. Una curiosità nella sua pratica clinica prostatiti croniche con sintomatologia ostruttiva non le capitano quasi mai? Questa poca probabilità mi porta a pensare di dover indagare su altre possibili cause per i miei disturbi. La saluto di nuovo

I disturbi ostruttivi sono variamente associati, ma raramente costituiscono l'unica componente predominante. D'ogni modo, una attenta valutazione endoscopica è già assai, diremmo che i sospetti di una contrazione involontaria della muscolatura pelvica su base emotiva è davvero molto suggestiva.

Scusi dottore se approfitto ancora della sua disponibilità. Solo le ultime due cose: i sintomi ostruttivi sono rari solo se unici mentre se associati ai sintomi irritativi sono più comuni? Inoltre a questo punto non capisco se c'é molta differenza tra sindrome dolorosa pelvica e prostatite cronica in generale, dato che secondo il mio urologo, nella prima oltre ai classici dolori nelle parti "basse", anche l'esitazione e la diminuzione di forza nel flusso, nei periodi di riacutizzazione, sono abbastanza comuni.

Tutto ciò che ha a che fare con la cosiddetta "prostatite cronica" è ancora ben lontano dall'essere deinitivamente chiarito, non solo dal punto di vista della terapia, ma anche della stessa nosologia (ovvero le definizioni che si danno delle varie manifestazioni). Per il solo fatto di finire in "...ite", la regola vorrebbe che si trattasse di una infiammazione acuta, questo invece accade in una percentuale di casi davvero minima rispetto all'enorme numero di casi in cui le manifestazioni sono a decorso prolungato. Quando non vi è alcuna traccia di infezione od infiammazione e non si apprezzano alterazioni nè alla visita, nè all'ecografia, per catalogare i disturbi oggi si parla di sindrome dolorosa pelvica cronica. I confini tra un quadro e l'altro sono però molto sfumati, ma questo in fondo al paziente interessa molto poco. Il fatto è che non esiste una terapia sicuramente efficace, cosa che mette a dura prova la pazienza non solo del "sofferente" ... ma anche dello specialista, perennemente alla ricerca di cartucce migliori con cui far fuoco.

Dottore può avere la gentilezza di rispondermi anche all'altra questione, cioè se avevo compreso quello che intendeva riguardo i sintomi ostruttivi che sono rari se sono di natura esclusiva, mentre associati agli altri tipici della prostatite, sono più comuni?
Grazie

Ci pare di averle già risposto che nella prostatite del giovane i sintomi esclusivamente ostruttivi sono certamente più rari.