Colica renale 3 ecografie

Egr. Dottori,
volevo un Vs. parere medico per quanto mi è successo.
Domenica notte per un dolore improvviso al fianco sx che non mi dava pace mi sono recato presso un PS della zona. I quali dopo l'analisi delle urine mi hanno diagnosticato una colica renale. A parte il dolore e le urine molto scure, non avevo ne Vomito ne Febbre. Dopo una serie di farmaci: CONTRAMAL, DIAZEPAM, MORFINA PER 3 VOLTE, PLASIL, SODIO CLORURO, SODIO CLORURO E TORADOL. Le analisi del sangue perfette nessun valore fuori norma.
Dopo 7 ore in OBI mi hanno fatto due ecografie.
1)Econgrafia Nulla segnalare a dx. A sinistra si apprezza discreta idronefrosi con i pelvi che presenta maggiori diametro trasversale di 20mm. Dilato l'uretere prossimale sinistro con calibro di circa 4 mm. In piccolo bacino la vescica appare pressochè completamente vuota.
Si consiglia di ripetere l'indagine dopo ulteriore replezione vescicale, data la giovane età del paziente(ho 38 anni onestamente).
2 Ecografia dopo circa 4 ore dalla prima. Reni in sede. Bilateralmente non immagini referebili a calcoli ne idronefrosi. Regolari i grossi vasi retroperitonali. In piccolo bacino la vescica è poco espansa; regolari gli sbocchi ureterali. Prostata nei limiti. Non versamento.Al controllo ecoscopico dell'addome superiore non alterazioni di rilievo. Alla sera una complicazione non mi dimettono in quanto dalle analisi scrivono: aumento di lipasi ed amilasi: danno itatrogeno.Al cambio del medico del PS, mi rifanno le analisi(dopo 5 ore) e grazie a DIO tutto torna come prima, mi è stato detto che posso essere stati i farmaci. E mi dimettono: CIPROXIN 500 per 2 die per 5 gg. Idtratazione lt die povera di calcio e dieta ipocalorica.




La mattina seguente, il dolore al fianco sx mi accompagna tutto il giorno, a volte a riposo a volte solo quando cammino. E' un dolore comunque accettabile.

Mi reco dal mio medico di base per l'antibiotico, il quale con area diffidente mi chiede come mai nessun urologo mi ha visitato. Mi fa impegnativa dell'antibiotico e visita urgente dall'Urologo.
Mi reco nella Ulss di mia competenza(la prima volta era in un'altra struttura), e l'urologo non gli convince quanto mi è stato detto.
Risposto Ecografia:
Fegato di dimensioni nei limiti, ad ecostruttura omogena, esente da lesioni a focoloio al limite dell'apprezzabilità ecografica. Colecisti normodistesa, alitiascia. Vie biliari non dilatate. Calibro della vena porta nei limiti. Milza nei limiti. Pancreas per quanto possibile esaminiare, non evidenza lesioni focali. Aorta addominale di calibro conservato.
Rene in sede, di forma e dimensioni normali, con normale rapporto cortico midollare. Sposts iperecogene a carico del rene sns con dilatazione calicopieliche di circa 17mm. Vescica normodistesa esente da lesioni parietali. In prossimità dello sbocco dell'uretere di dx in vescica si localizza areaola-iperrfelfettente di circa 7-8mm che puo essere referibile a piccolo calcolo uretero-vescicale.
Volevo un Vs. parere in merito.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signore,
la presenza di un calcolo era molto facilmente sospettabile. Purtroppo l'ecografia non riesce a valutare un lungo tratto intermedio dell'uretere, da un paio di cm sotto il rene ad un paio di cm sopra la vescica. Se l'ostacolo si trova in questo tratto e causa una ostruzione consistente tanto da scaternare le coliche, l'ecografia in genere rileva una dilatazione delle cavità del rene e talora anche addirittura uno stravaso di urina ell'esterno. Questo non è però così costante e non è raro che si manifestino delle situazioni dubbio. Oggi queste debbono essere chiarite - se possibile - con l'esecuzione di una TAC dell'addome senza mezzo di contrasto, indagine in grado di individuare con precisione praticamente qualsiasi calcolo a qualsiasi livello. Tornando al suo caso, è bastato che questo calcolo si spostasse ancora un poco più a valle, che l'ultima ecografia l'ha individuato. Ora la TAC non dovrebbe più servire. Non ci riferisce che cosa le sia stato consigliato: un calcolo di quelle dimensioni ed in quel punto ha discrete possibilità di essere espulso spontaneamente, anche se il tratto da percorrere è purtroppo il più angusto di tutto l'uretere. Per questo motivo, è utile associare delle terapie mirate ad aumentarne la compiacenza, mentre invece non è mai il caso di berci su troppa acqua, perché non lo si sposta con le cannonate, anzi queste rischiano di apepsantire il rebne e causare inutili ulteriori coliche.
La invitiamo alla lettura di questo nostro articolo, dove è sintetizzato il nostro punto di vista su queste comunissime situazioni:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Grazie Dottore,
per la celere risposta. In effetti la TAC volevano farla, ma poi per fortuna con l'eco hanno trovato quanto detto. Al momento l'urologo non mi ha dato nessuna terapia. Se non quello di bere "poco" e prendere l'antibiotico. Dovrò fare un'ecografia già giovedi prossimo e poi ritornare con l'esito dall'urologo che mi sta seguendo. Naturalmente mi è stato detto che in caso di febbre e/o di ulteriore dolore di recarmi immediatamente al PS per toglierlo con un operazione(mi hanno detto che non useranno il bombardamento), mi perdoni ma non ricordo il nome tecnico che hanno usato. Secondo lei è corretto quanto mi è stato detto?
In ultima vorrei chiederle una cosa, mi perdoni la banalità e magari stupidità della mia domanda, questa mattina ero in un bagno in autogrill e finchè facevo pipì ho sentito un tic nel gabinetto, guardano mi sembrava un piccolo "sassolino" nero però data la circostanza mi sono limitato a guardare, non ho avvertito nessun tipo di dolore.
Naturalmente il dolore al fianco sx persiste, certo molto molto meno e sopportabile,.. secondo lei è possibile che sia uscito?
Grazie ancora della cordialità nel rispondermi
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Come avrà certamente letto nel nostro articolo, quando il calcolo non viene espulso in tempi ragionevoli, lo si deve risolvere con un intervento endoscopico (ureteroscopia operativa), poiché le onde d'urto hanno nell'uretere un'efficacia troppo variabile per poterle considerare rapidamente risolutive. L'intervento endoscopico, in mani competenti, è invece da considerare minimamente invasivo, rapido ed efficace.
In quanto a ciò che ci riferisce, l'avvenuta espulsione del calcolo è in genere accompagnata da una repentina scomparsa dei fastidi, quantomeno quelli più intensi. Noi non possiamo che augurarle che la cosa sia ormai per lei andata risolvendosi nel migliore dei modi, ma in ogni caso l'ecografia programmata sarà certamente da ripetere.
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Utente
Utente
Buon Giorno,
grazie ancora e buon lavoro.
Cordialmente