Fegato e prostata
Salve dottori. Da due anni sto combattendo una fastidiosa prostatite batterica da escherichia coli con antibiotici e fermenti lattici. Ho sofferto per molto tempo di cattiva digestione e forte stipsi,fitte al fianco destro fino alla scapola,ecc e dopo tanti andirivieni e varie analisi dalle quali non risultava nulla, mi hanno operato quasi 2 mesi fa di calcoli alla colecisti che ne era piena. Ora riesco a digerire bene, non ho stipsi,e non ho più fitte, ma l'infiammazione prostatica rimane. Dalle analisi del sangue fatte per vedere l'andamento del sistema epatico risultano i gamma gt alti e la lipasi bassa. volevo chiedervi se secondo la vosta esperienza dei problemi al fegato possono aver causato (anche indirettamente) un'infezione alla prostata,e se ora che si stanno risolvendo, posso finalmente sconfiggere questo fastidio. Grazie
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Il legame vi può essere, ma diremmo molto indiretto e legato principalmente alla stitichezza, che della prostata è certamente un nemico. Se la funzione intestinale è migliorata, diremmo che vi siano i presupposti per uno speculare miglioramento anche a livello genitale, tutto da verificare, ovviamente. le raccomanderemmo comunque estrema cautela nell'assunzione di qualsiasi tipo di antibiotico.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Ex utente
salve dottore, la richiamo per dirle che dalle ultime analisi l'enterococco fecalis e l'escherichia coli non compaiono più, ma al loro posto è comparso lo stafilococco emolitico! il mio urologo mi ha dato del bactrim per debellarlo insieme ad enterolactis plus. Volevo sapere, come è possibile che da un batterio si passi ad un altro? intanto cmq a livello gastrico sono quasi ristabilito del tutto e digerisco un pò di tutto
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Lo stafilococco nelle colture di interesse urologico è praticamente sempre da considerare un contaminante, poiché se si trattasse veramente di una infezione, il quadro dovrebbe essere gravissimo, con febbre elevata, setticemia, ecc. Nel suo caso, ci par proprio che non sia così. Interessante sapere la quantità di leucociti (globuli bianchi) nelle urine o nel liquido seminale. In questi casi, la prescrizione di antibiotici deve essere ragionata con estrema attenzione.
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Ex utente
Grazie. Quindi lei crede che il campione possa essersi contaminato? in effetti nel raccogliere il campione ho avuto un pò di difficoltà perchè una parte era finita sulla pelle del prepuzio. no cmq non ho febbre o altro, solo un forte bruciore al pube. vedrò cosa uscirà fuori dalle prossime analisi. per i leucociti il referto dice "diversi leucociti polimorfonucleati"...
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Colonie innocue di stafilococco risiedono abitualmente sulla pelle dell'area genitale, la loro presenza nelle colture biologiche deve essere considerata sempre con molto sospetto ed attenzione. Purtroppo queste situazioni tendono ad indurre una spirale controproducente di terapie antibiotiche, che lo specialista deve cercare di evitare, correlando ragionevolmente i risultati degli esami con la realtà dei disturbi presenti.
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Ex utente
la carica batterica è per essere precisi di 1 milione. prima invece l'escerichia coli ed enterococco erano di 100 mila. A sintomi cmq non sento cambiamenti, il solito bruciore persistente. Diciamo che dopo avermi tolto i calcoli il bruciore lo avverto di più ma non ho più la forte pressione al basso ventre che avevo prima...
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In tutti i casi di prostatite a decorso prolungato, oltre (e forse più) dei farmaci sono efficaci le attenzioni dirette allo stile di vita, articolato fra alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale. Nel suo caso, alcuni di quest aspetti sono già stati fatti oggetto di attenzione, sugli altri deve pensarci lei, indirizzandosi dove opportuno a principi di moderazione e salutismo.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 6.6k visite dal 05/08/2015.
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