Rirs o eswl
Gentili Medici
Ho eseguito il 07/07/2015 un URS DX con frammentazione parziale di un calcolo di 25mm terzo mediale uretrale, con push up e relativo posizionamento di stent, il quale mi da qualche problemino ma che riesco a sopportare abbastanza bene; tuttavia, a distanza dell'intervento avverto ancora bruciore alla minzione e sopratutto un bruciore/fastidio anche a livello rettale/prostatico; mi chiedo se centra qualcosa l'intervento di litotrissia eseguito, non tanto per il bruciore alla minzione, ma per questo fastidio/bruciore al livello anale?? Inoltre mi chiedo perchè il medico non è intervenuto direttamente con la RIRS! L'intervento, infatti, non è stato risolutivo e mi è stato fissato per gli inizi di settembre un secondo intervento, in anestesia spinale, questa volta con RIRS. Vorrei capire se posso chiedere la rimozione dello stent e non fare il secondo intervento. Grazie in anticipo per le risposte che mi vorrete dare.
Ho eseguito il 07/07/2015 un URS DX con frammentazione parziale di un calcolo di 25mm terzo mediale uretrale, con push up e relativo posizionamento di stent, il quale mi da qualche problemino ma che riesco a sopportare abbastanza bene; tuttavia, a distanza dell'intervento avverto ancora bruciore alla minzione e sopratutto un bruciore/fastidio anche a livello rettale/prostatico; mi chiedo se centra qualcosa l'intervento di litotrissia eseguito, non tanto per il bruciore alla minzione, ma per questo fastidio/bruciore al livello anale?? Inoltre mi chiedo perchè il medico non è intervenuto direttamente con la RIRS! L'intervento, infatti, non è stato risolutivo e mi è stato fissato per gli inizi di settembre un secondo intervento, in anestesia spinale, questa volta con RIRS. Vorrei capire se posso chiedere la rimozione dello stent e non fare il secondo intervento. Grazie in anticipo per le risposte che mi vorrete dare.
[#1]
Gentile Signore,
i fastidi che lei avverte ora sono certamente in massima parte legati alla presenza dello stent. Il completamento dell'intervento certamente sarebbe stato auspicabile, ma questo dipende da una serie di fattori che noi non possiamo conoscere, a partire dalle eventuali difficoltà incontrate, alla disponibilità della strumentazione idonea ed alla competenza nell'utilizzarla, ed anocora altri. Le indicazioni al da farsi dipendono essenzialmente dalla quantità di residui che sono rimasti. Se si tratta di qualcosa di più che minimo, anche noi siamo dell'idea che la uretero-renoscopia operativa flessibile (RIRS) sia la procedure che unisce rapidità e completezza di risultato. Le onde d'urto potrebbero essere indicate solo se si trattasse di un solo residuo inferiore ai 10 mm e comunque il risultato non sarebbe altrettanto certo. Nel frattempo, la rimozione dello stent comporta il concreto rischio che il calcolo od i suoi frammenti ri-cadano nell'uretere, riportandoci daccapo, senza considerare il rischio di coliche od altre complicazioni intercorrenti. Tutto sommato, se non vi sono altre concrete possibilità di anticipare il trattamento, crediamo che la via che le hanno indicato costituisca un compromesso accettabile.
Saluti
i fastidi che lei avverte ora sono certamente in massima parte legati alla presenza dello stent. Il completamento dell'intervento certamente sarebbe stato auspicabile, ma questo dipende da una serie di fattori che noi non possiamo conoscere, a partire dalle eventuali difficoltà incontrate, alla disponibilità della strumentazione idonea ed alla competenza nell'utilizzarla, ed anocora altri. Le indicazioni al da farsi dipendono essenzialmente dalla quantità di residui che sono rimasti. Se si tratta di qualcosa di più che minimo, anche noi siamo dell'idea che la uretero-renoscopia operativa flessibile (RIRS) sia la procedure che unisce rapidità e completezza di risultato. Le onde d'urto potrebbero essere indicate solo se si trattasse di un solo residuo inferiore ai 10 mm e comunque il risultato non sarebbe altrettanto certo. Nel frattempo, la rimozione dello stent comporta il concreto rischio che il calcolo od i suoi frammenti ri-cadano nell'uretere, riportandoci daccapo, senza considerare il rischio di coliche od altre complicazioni intercorrenti. Tutto sommato, se non vi sono altre concrete possibilità di anticipare il trattamento, crediamo che la via che le hanno indicato costituisca un compromesso accettabile.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentilissimo Dott. Piana
La ringrazio per la veloce risposta. Da quello che mi ha detto l'urologo, che ha effettuato l'intervento, è capitato ciò che capita quando si utilizza il metodo balistico anzichè il laser yag, ossia la retropulsione del calcolo verso il rene, con la conseguente impossibilità di proseguire l'intervento; ecco perchè, ritengo che l'approccio sia stato sbagliato, potendosi evitare un nuovo intervento, una nuova spinale ecc ecc. Dall'ecografia eseguita in precedenza, (avevo dimenticato di farlo presente) risulta, oltre al calcolo in sede ureterale, anche un calcolo di circa 1,4 cm nel calice renale; a questo punto mi chiedo, nel momento in cui procederanno al nuovo intervento, se riusciranno ad eliminare tutto o se procederanno alla frammentazione del residuo calcolo senza intervenire su quello presente nel calice renale!! Grazie ancora per le risposte. Saluti
La ringrazio per la veloce risposta. Da quello che mi ha detto l'urologo, che ha effettuato l'intervento, è capitato ciò che capita quando si utilizza il metodo balistico anzichè il laser yag, ossia la retropulsione del calcolo verso il rene, con la conseguente impossibilità di proseguire l'intervento; ecco perchè, ritengo che l'approccio sia stato sbagliato, potendosi evitare un nuovo intervento, una nuova spinale ecc ecc. Dall'ecografia eseguita in precedenza, (avevo dimenticato di farlo presente) risulta, oltre al calcolo in sede ureterale, anche un calcolo di circa 1,4 cm nel calice renale; a questo punto mi chiedo, nel momento in cui procederanno al nuovo intervento, se riusciranno ad eliminare tutto o se procederanno alla frammentazione del residuo calcolo senza intervenire su quello presente nel calice renale!! Grazie ancora per le risposte. Saluti
[#3]
Proprio per i motivi che lei adduce, la frantumazione balistica dei calcoli nei centri di riferimento è oggi adottata solo nel trattamanto percutaneo di voluminosi calcoli renali. Per trattare in via endoscopica retrograda calcoli,all'interno del rene è oviamente indispensabile disporre dello strumento idoneo (uretero-renoscopio flessibile) e della sorgente laser Olmio. Oltre ovviamente alle relative indiscutibili competenze tecniche. Ciò appurato, sarà possibile trattare con ottime prospettive di successo tutti i calcoli presenti all'interno del,rene, ovvero il "residente" e quello che vi è stato ri-sospinto.
[#4]
Utente
Gentilissimo Dott. Piana
La ringrazio di questa delucidazione, che conferma i miei dubbi sull'approccio adottato per trattare il mio caso; alla fine dovrò sorbirmi a Settembre il secondo intervento e tutti i postumi che ne derivano, quando invece, potevo benissimo farne a meno!! Grazie ancora per la sua disponibilità. Saluti
La ringrazio di questa delucidazione, che conferma i miei dubbi sull'approccio adottato per trattare il mio caso; alla fine dovrò sorbirmi a Settembre il secondo intervento e tutti i postumi che ne derivano, quando invece, potevo benissimo farne a meno!! Grazie ancora per la sua disponibilità. Saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.1k visite dal 31/07/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.