Batteri resistenti - prostatite cronica

Gentili Dottori. Ho 40 anni e da anni soffro di prostatite cronica batterica. L'evoluzione della patologia è quella più volte descritta da altri utenti, nicturia, impellenza, dolore pelvico, urgenza, ecc. Di solito nelle fasi acute, sostenute dalla presenza di batteri nelle urine ma più spesso nel secreto prostatico, trovavo un tenue miglioramento dopo lunghi cicli di antibiotici prescrittimi dai vari specialisti ai quali mi sono rivolto nel corso degli anni. I batteri sono però sempre tornati. Adesso, tuttavia, sono presenti in misura abbondante sia nelle urine (escherichia coli) che nel secreto prostatico (escherichia coli e enterococco fecale). L'escherichia coli ha sviluppato residenze a tutti gli antibiotici più comuni (Ciproxin, augmentin, levofloxacin, norofloxacina, ecc.). Tra tutti quelli testati risulta sensibile solo alla fosfomicina. Esistono nuovi antibiotici capaci di eradicare l'e.c.? Per ora vado avanti con gli antinfiammatori che mi consentono di resistere nelle fasi acute senza dover andare in bagno ogni 15 minuti. Consapevole del l'impossibilità di continuare con i fans quotidianamente chiedo il vostro aiuto. Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Come avrà certamente già avuto modo di leggere nei nostri numerosissimi consulti riguardo a questo problema, noi siamo perlopiù indirizzati ad una notevole parsimonia nella prescrizione degli antibiotici, proprio per non incorrere in problemi di resistenza multipla come quello che lei ci descrive. Tutti i batteri attualmente coinvolti sono di evidente origine intestinale, lei non ci parla quale sia la qualità della sua funzione, in ogni caso la massima e primaria attenzione deve essere riposta proprio su questo versante. Questo comporta una notevole attenzione nell'alimentazione e nell'idratazione, oltre alla probabile adozione di altri provvedimenti di competenza gastro-enterologica e nutrizionale. Gli altri presupposti fondamentali per quanto riguarda lo stile di vita sono l'attività fisica e l'attività sessuale. Le raccomandiamo di non proseguire il controproducente pellegrinaggio da uno specialista all'altro, ma di aver costanza nel seguire le indicazioni di quello con il quale riesca ad intrattenere il miglior rapporto di comunicazione e fiducia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Egregio Dott. Piana. Negli anni ho seguito tutti i consigli tipici. Alimentazione ricca di fibre, regolarità intestinale, eliminazione di cibi piccanti o irritanti, eliminazione di bevande alcoliche o con gas o conservanti, assunzione di integratori (dalla serenoa al tè verde, dalla quercetina allo zinco, ecc.). Cerco di praticare attività sportiva moderata. Purtroppo per lavoro conduco una vita sedentaria. Purtroppo tutti questi accorgimenti non sono serviti ad evitare le ricadute. I batteri sono tornati e con essi l'acuirsi dei sintomi. Esistono terapie per eradicare i batteri senza ricorrere agli antibiotici? La ringrazio sin d'ora per la sua risposta. Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Nelle manifestazioni acute con febbre ed in presenza di evidenti complicazioni la terapia antibiotica è indispensabile. Al di fuori di queste situazioni, peraltro abbastanza rare, l'impiego dell'antibiotico è molto controverso, per i motivi di cui già abbiamo detto. In linea di massima, trattandosi comunque quasi sempre di germi di chiara provenienza intestinale, riterremmo essenziale la strenua ricerca di un riequilibrio nella flora batterica locale, perseguita in modo mirato sotto la guida di un gastro-enterologo o nutrizionista (es. utilizzo abituale di fermenti lattici, probiotici, yoghurt e quant'altro). Per quanto riguarda il suo caso in questo momento, le indicazioni devono essere poste dallo specialista in base a molti elementi di cui noi a distanza non possiamo disporre.
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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Negli ultimi sei mesi avevo infatti cercato di non prenderne. Ho cercato di convivere con gli alti e bassi della sintomatologia. Purtroppo ho recentemente avuto due fenomeni di macroematuria con forti dolori addominali diagnosticata come cistite emorragica. La terapia d'urgenza è stata a base di antinfiammatori. In seguito ad urinocoltura è stata accertata la presenza di escherichia coli oltre che nel secreto protatico anche nelle urine (cosa che non si verificava da un paio di anni). Per questo mi sono stati prescritti nuovamente antibiotici (Ciproxin) sebbene l'antibiogramma manifestasse solo una sensibilità intermedia. Purtroppo non hanno fatto effetto ed i batteri hanno sviluppato resistenza anche a quest'ultimo antibiotico. In questi giorni sto assumendo Cistalgan perchè i sintomi di urgenza e dolore sovrapubico sono molto più forti del solito, temo proprio perchè l'infezione è presente anche nelle urine. Mi rivolgeró come consigliato ad un gastroenterologo anche se come le dicevo la mia dieta è da tempo estremamente rigida e assumo quotidianamente fermenti lattici. Vorrei uscire dalla fase acuta ma sto perdendo le speranze. Le farò sapere se ritiene. Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Cerchi comunque di bere molta acqua, se questo non le amplifica troppo i disturbi. La "cistite emorragica" nel maschio è un'evenienza molto rara. Sarebbe opportuno che fossero comunque eseguiti degli esami citologici sulle urine ed una ecografia, quantomeno se questa fosse stata eseguita più di un anno fa.
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