Referti ecografie prostatiche e vie urinarie

Gentili Urologi

Pongo alla Vs gentile attenzione i referti di 2 tipi di ecografie recentissime, fatte in settimana

ECOGRAFIA PROSTATICA TRANSRETTALE

Esame richiesto per valori alterati del PSA, familiarità per K prostatica
In terapia con: Teraprost 5 mg
Psa precedente 4,67 R: 23,8
Psa attuale: 5,56 R: 20,9 (valori di alcuni mesi fa, in realtà)
ER: ghiandola prostatica discretamente aumentata di volume, senza alterazioni digito – palpatorie sospette, non dolente
ECO PTR: prostata di cc 139, con adenoma centrale di cc 90. presenza di alcune calcificazioni periuretrali ed intradenomatose e microcisti da ritenzione.
Porzione periferica: indenne da lesioni sospette
Vescicole seminali: ectasiche bilateralmente


ECOGRAFIA RENI – VESCICA - PROSTATA

I reni sono in sede e regolari come dimensioni morfologia ed ecostruttura parenchimale, co nspessore corticale conservato. Cisti cortivcale (liquida) di 3 cm al rene di destra.
Non si osservano formazioni litisiache nè sergni da riferire ad idrofrenosi.
Vescica normalmente distesa a pareti lievemente ispessite e con presenza di piccola (2cm) formazione diverticolare sul versante di destra della parete vescicale.
Prostata di dimensioni aumentate con volume di 100 cc prevalemnetmente in sede centrale dove si osserva un adenoma che comprime e deforma il pavimento vescicale.
Il residuo postminzionale è scarso (30 ml)

Essendo che negli ultimi 2 anni e passa il volume da ecografia l’ho sempre avuto sui 100 (100 – 102 – 105), mi sono “spaventato” quando ho letto da trans rettale 139 cc; l’urologo mi ha spiegato che il volume preso con transretatle sarebbe diverso da preso con ecografia normale. Non che dubitai, ma rimasi perplesso; il volume è volume, misura oggettiva, pensai.. Pare che abbia ragione lui.

Altra questione che mi è saltata all’occhio è questa delle vescicole seminali. Nell’ecografia (da sopra) che feci nell’ottobre 2014 (quindi non tantissimo tempo fa) l’ecografista scrisse vescicole seminali eumorfiche. Ora sono ectasiche. Premesso che ammetto di non conoscere il significato di questi vocaboli, potrei conoscerne che vuol dire? E questo cambiamento cosa comporta? È grave? e si può far qualcosa?? grazie

Aggiungo, ma davvero non era il caso che mi avvesero prescitto già da tempo quei farmaci che riducono il volume prostatico?? erano contrari, glieli chiesi. Non so cosa si vuole aspettare che diventi enorme ancor più, questa prostata?? il 16 prossimo avrò visita e porterò tutti gli esami, tornerò all'attacco su questa questione! e sinceramente rimarrei anche piuttosto contrariato e perplesso se ora me li prescrivessero, perchè potevano farlo - se il caso - già da tempo.
[#1]
Dr. Matteo Giglio Urologo 328 24
Buongiorno.
1 - Per quanto riguarda il volume prostatico è frequente osservare differenze tra quello calcolato con ecografia transrettale e quello con eco sovrapubica. Questo perchè l'eco sovrapubica è meno precisa nell'identificare i limiti della ghiandola e sono sufficienti "errori" di pochi millimetri per ogni diametro prostatico per ottenere variazioni abbastanza importanti nel calcolo del volume. Il volume calcolato per via tranrettale è quindi più preciso.
2 - La questione delle vescichette seminali ha poca rilevanza clinica. "eumorfiche" significa normali; "ectasiche" = dilatate (come può succedere dopo un periodo di astinenza dai rapporti)
3 - I farmaci che riducono il volume prostatico (finasteride e dutasteride) potrebbero essere sicuramente valutati nel Suo caso. Riescono di solito a ridurre il volume di un buon 20% per poi stabilizzarlo. Di solito questi farmaci vengono prescritti con cautela nei pazienti giovani (come Lei) perchè possono avere qualche effetto collaterale sulla vita sessuale (sul desiderio e sull'erezione in particolare). Gli eventuali effetti collaterali sono comunque reversibili dopo sospensione della cura. Ne parli con il Suo urologo alla prossima visita.
Cordiali saluti

Dr. Matteo Giglio
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Utente
Utente
Gentilissimo dottor Giglio

grazie per le esaudienti risposte.
Molto chiara la questione volume prostatico.
Rimango piuttosto perplesso sul discorso dei farmaci che diminuiscono il volume prostatico. Mi spiego, perplesso verso i "miei" urologi, nel senso che l'urologo che mi ha sempre seguito per diversi anni (ho iniziato ad avere i primissimi problemi urinari verso i 45, ora ne ho 10 di più) e sino a 2 anni fa, non ha mai pensato di prescrivermeli, e poi il collega che mi vide a fine anno scorso, a lui proprio gli dissi se non era il caso di prenderli, lui fu recisamente contrario (adducendo un pò le controindicazioni da Lei esposte), e pure un altro suo collega che mi vide per controllo inizio anno nuovo, ricordo che era di poche parole ma agitava negativamente la testa. C'è da osservare che tutti questi urologi fanno capo ad un medesimo distretto USL (anche se il primo mi ha sempre visto privatamente), allora mi viene anche il dubbio che magari ci sia un certo tipo di "scuola", Lei ha capito cosa voglio dire.
Ora vediamo la prossima settimana, sull'argomento.
Mi ha tranquillizzato sulla problematica vescicole seminali, quindi non è cosa rilevante ho capito. Una curiosità: ma queste vescichette ectasiche, potrebbero, cioè in alcuni casi possono ritornare eumorfiche?
Concludo con una osservazione su un problema che non sono mai riuscito a capire. Ovvero, specie negli utimi due anni, succede che quando urino, poi dopo un pò - a volte anche dopo alcuni minuti, a volte - devo tornare a finire di urinare; capita anche più di una volta. Non riesco a capire nel senso che in tutte dico tutte le ecografie (sia da addome completo che vescicali dall'urologo) e penso che ormai saranno minimo una quindicina, in tutti questi anni, il residuo post - minzionale è sempre risultato o assente, o trascurabile, o scarso, irrilevante, così insomma. Allora come si spiega che mi succede che dopo un pò che urino devo tornare? a volte una quantità minima, ma a volte sento un flusso scendere che saranno più di pochi cc. E quella dov'era quando facevano le ecografie? per me rimane un mistero. Una volta accennai il problema al mio medico, lui mi disse che a volte i reni inviano altra urina...mah!
Saluti cordaili
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Dr. Matteo Giglio Urologo 328 24
Il residuo postmnizionale viene di solito definito "assente" o "minimo" o "trascurabile" quando è minore di 20-25 cc. Questa modesta quantità può comunque - in certi casi - indurre lo stimolo alla minzione.
La vescichette seminali "ectasiche" ritornano solitamente "normali" dopo l'eiaculazione.
Aldilà di questi aspetti senza alcuna importanza clinica, la questione importante nel Suo caso è il volume prostatico (molto elevato) in relazione alla giovane età. Questo significa che la probabilità di dover ricorrere a un intervento disostruttivo nel Suo futuro è abbastanza alta (probabilmente in un futuro lontano). Si tratta di un intervento parziale sulla prostata con incidenza di effetti collaterali bassa. L'unico modo per ridurre questo rischio è rappresentato dai farmaci in questione (finasteride e dutasteride) che però possono avere effetti collaterali sull'attività sessuale. Bisogna quindi valutare rischi e benefici per ciascuna di queste "strade".
Un tentativo con finasteride o dutasteride potrebbe comunque essere fatto, considerando che gli eventuali effetti collaterali sono reversibili. Ne parli con il Suo urologo.
Ancora saluti !
[#4]
Utente
Utente
Lei è molto chiaro e gentile, dottor Giglio, già il fatto di proporre la eventualità di discutere l'assunziojne del farmaci anti - volume prostata, io la trovo sensata. Ma è possibile che fui io nel'autunno scorso a dire all'urologo se era il caso di darmeli? e lui disse "no no" facendo molto risaltare che non sempre sono tanto efficaci e soprattutto il discorso sessuale Io avrei trovato più corretto se mi avesse fatto anche a me valutare cosa decidevo se più importante una cosa o l'altra.....
Non vedo l'ora che arrivi il 16 per vedere se hanno cambiato idea!! e mi chiedo anche, cioè Le chiedo, questa mancanza di assunzione di questa finasteride-dutesteride, mi ha causato per caso dei danni?? me lo dica per cortesia, grazie.
Sul discorso dell'intervento, ricordo che ne parlai 2 anni fa con l'urologo che mi seguiva da sempre (persona estremamente gentile e molto stimata) privatamente, lui mi disse che certo più avanti mi sarei dovuto sottoporre, le chiesi proprio di sbilanciarsi su un periodo, così giusto per dare dei tempi di massima, lui disse "mah diciamo fra una decina di anni").
Mi sono pure chiesto come mai non si è intervenuti quando la prostata era moto inferiore di volume e sarebbe bastato un intervento mini-invasivo; ad esempio 9 anni fa (già in IPB) era sui 50 cc; mi pare di aver capito che non si è agito per via della giovane età. L'ultimo suo collega a cui proposi la quesatione, mi disse "mica possiamo fare interventi preventivi".
Cordialissimi saluti
[#5]
Dr. Matteo Giglio Urologo 328 24
Partiamo dall'intervento. Quello che Le hanno detto è corretto: l'intervento si fa quando c'è un motivo valido (di solito la presenza di sintomi fastidiosi nonostante la terapia oppure la presenza di situazioni oggettive come calcolosi vescicale, sanguinamenti ripetuti, residui importanti / idronefrosi). Il volume prostatico NON è sufficiente per indicare l'intervento.
Per quanto riguarda la mancata assunzione dei farmaci (finasteride / dutaseride) non ha subito alcun danno. Si trova oggi solo con una prostata un pò più grande di quello che sarebbe potuto essere. Il Suo urologo ha deciso di puntare sulla qualità della vita sessuale, e questo è abbastanza condivisibile quando si ha a che fare con pazienti giovani. Forse l'unica mancanza è stata quella di escluderLa da questa scelta.
Cordialità


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Utente
Utente
Buongiorno dottor Giglio
meno male che danni non ci sono verificati per la mancanza di assunzione di quei farmaci. Mi fa piacere che pure Lei condivide che i suoi colleghi avrebbero dovuto discutere con me se prescirvermeli o no.
Ieri ho ritirato le analisi sul PSA e questo mi dà modo per chiederle una Sua idea, su una questione di cui proprio non riesco a capire la spiegazione. Ad ogni modo, i PSA attuali sono: 4,5 il totale, e il rapporto 27. Volevo dire questo, ovvero un Suo collega (certo giustamente) mi disse che il PSA aumenta col volume prostatico.
Allora...ad una ecografia da addome fatta nell'agosto 2012, già il volume rilevato era arrivato sui 100 cc. Sino al giugno del 2013, valore di PSA 2, e negli anni precedenti sempre quei valori tra 1 e 2, salvo una volta che certamente per una infezione balzò a 7.5, poi iniezioni di gentalyn abbassarono drasticamente sotto i 2. L'anno scorso, giugno 2014, valore PSA 4.67, e il volume da sovrapubica sempre sui 100 cc, come ora. Allora in poche parole, se il valore del volume misurato nella medesima modalità negli ultimi anni è stato sempre ababstanza costante, come si spiega un balzo furioso in 1 anno, da 2 a 4,67?? perchè poi due anni fa, nel giugno 2013 che appunto avevo 2,l'urologo alla visita me lo disse bene, mi disse "tra 1 anno rifai il PSA, se la misura sarà contenuta entro un 20 %, non mi chiami neppure e ci vediamo tra 2 anni, se è oltre il 20 % mi telefoni". Qui altro che 20 %, aumentò ben oltre il 120 % in 1 anno! e come si può spiegare? io una ipotesi me la sono fatta, ma è solo una possibilità - forse - poichè spesso soffro un pò di pesanatezza basso ventre e di bruciorini, non sarà che ho una prostatite cronica? perchè ho letto che la prostatite può alzare il PSA, nessuno mi ha mai parlato di questa patologia, che esami dovrebbero farmi fare per evidenziarla (o escluderla)? ah concludo, spesso ho fatto urinocolture per questi problemi di bruciori, ma sempre esito negativo, cioè non patogeni presnti...
La ringrazio molto cordialmente
[#7]
Dr. Matteo Giglio Urologo 328 24
E' corretto: il PSA è influenzato dal volume prostatico. Purtroppo esistono molti altri fattori in grado di modificare il PSA. Non deve mai essere valutato con "aspettative" matematiche, ma sempre considerato INSIEME agli altri dati clinici a disposizione e tenendo ben presenti tutti i suoi limiti.
Nel Suo caso, in presenza di una prostata così voluminosa e in assenza di noduli palpabili, il valore del PSA ci consente di individuare un BASSO rischio per la presenza di un tumore della prostata. E' comnque opportuno (come Lei già sa) proseguire il monitoraggio nel tempo.
Il discorso sulla prostatite cronica è un pò più lungo e meno semplice. La diagnosi è clinica (sulla base dei sintomi) oppure istologica (quando viene fatta una biopsia). Gli esami di laboratorio (urine - urinocoltura- ecc) non aiutano granchè. Nel Suo caso (e in tutti i pazienti con prostate voluminose) è facile che vi siano delle aree con flogosi cronica: queste possono determinare oscillazioni (anche importanti) del PSA.
Buona giornata
[#8]
Utente
Utente
Grazie dottor Giglio
almeno pare sia assodato che (almeno al momento) questioni maligne sono da escludere
Sul discorso del futuro intervento (quando sarà), 2 anni fa l'urologo che mi seguiva mi disse che nel mio caso la tecnica migliore sarebbe quella "a cielo aperto", ricordo che disse "così viene bene scollato l'adenoma", poi però aggiunse "chissà magari da qui a qualche anno, ci potranno essere nuove tecniche....". Allora volevo chiederle, ma queste tecniche laser avanzate, non riescono e non riusciranno a sostituire appieno le tradizionali tecniche invasive?
Grazie
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