Bisogno di urinare spesso
Buongiorno Dottori, cercherò di essere il più sintetica possibile nel raccontare il mio problema.
Circa a ottobre del 2011 un giorno sentii di aver bisogno di urinare urgentemente e ho passato tutta la mattina in università ad andare in bagno circa ogni mezzora. Pensai che fosse cistite e senza allarmarmi troppo andai dal mio medico che mi disse che secondo lui non era cistite ma era una questione psicologica (era il secondo mese che andavo in università e stavano per iniziare i primi esami) e mi prescrisse comunque l'antibiotico. Per qualche motivo i sintomi si attenuarono ma non smise mai di affliggermi questo problema... andavo in bagno molto spesso e con urgenza, il tutto accompagnato da una grande ansia. Tornai quindi dal medico che continuò a sostenere che il mio disturbo fosse di natura psicologica, mi fece fare le analisi delle urine con uriocultura e gli esami del sangue... tutto nella norma. Mi prescrisse quindi l'alprazolam 5 gocce al mattino, 5 a pranzo e 5 la sera. Effettivamente mi sentivo più tranquilla ma il disturbo non passava inoltre dopo un po mi accorgevo che sebbene la dose fosse bassa, l'ansiolitico mi dava dipendenza quindi a febbraio 2012 smisi si prenderlo. Nello stesso periodo iniziai a prendere la pillola anticoncezionale.
Da allora sono stati alti e bassi con periodi in cui la situazione va meglio e riesco a stare fuori casa per due o tre ore senza andare in bagno (e soprattutto senza andare nel panico) e periodi in cui ho paura ad andare fuori perchè penso che nel caso non trovassi un bagno potrei farmela addosso.
Nella primavera 2014 smisi la pillola a causa di problemi di coagulazione, da quando l'ho smessa ho molte perdite ma il ginecologo pensa siano gli estrogeni.
Lo scorso autunno ho deciso di sacrificare i soldi ricevuti come regalo da laurea e mi sono rivolta a una psicologa... ho fatto quasi 5 mesi di terapia ma non ha portato grandi risultati.
Non ho dolore, non ho bruciore ma sono passata dall'andare in bagno tre o quattro volte al giorno (fino a ottobre 2011) ad avere paura di uscire. Non sono incontinente ma ho paura che mi possa succedere. Ho fatto anche un controllo dal ginecologo ma è tutto a posto. Per questo disturbo sto sacrificando molte cose... lo sport (dopo dieci minuti sento di dover andare in bagno... anche se poi non è vero e faccio due gocce), le gite fuori porta. Nonostante questo non mi chiudo in casa... proseguo con la mia vita ma la situazione è estenuante...
Possibile che sia solo psicologico? Non ho problemi di pavimento pelvico perchè ho fatto 15 anni di danza classica (ho smesso a giugno 2012) l'unica cosa che ho notato è che non ho questo disturo nella settimana del ciclo... soprattutto i primi due giorni potrei stare fuori casa tutto il giorno senza problemi.
Avete qualche suggerimento? torno dalla psicologa o mi rivolgo a un urologo?
Grazie
Circa a ottobre del 2011 un giorno sentii di aver bisogno di urinare urgentemente e ho passato tutta la mattina in università ad andare in bagno circa ogni mezzora. Pensai che fosse cistite e senza allarmarmi troppo andai dal mio medico che mi disse che secondo lui non era cistite ma era una questione psicologica (era il secondo mese che andavo in università e stavano per iniziare i primi esami) e mi prescrisse comunque l'antibiotico. Per qualche motivo i sintomi si attenuarono ma non smise mai di affliggermi questo problema... andavo in bagno molto spesso e con urgenza, il tutto accompagnato da una grande ansia. Tornai quindi dal medico che continuò a sostenere che il mio disturbo fosse di natura psicologica, mi fece fare le analisi delle urine con uriocultura e gli esami del sangue... tutto nella norma. Mi prescrisse quindi l'alprazolam 5 gocce al mattino, 5 a pranzo e 5 la sera. Effettivamente mi sentivo più tranquilla ma il disturbo non passava inoltre dopo un po mi accorgevo che sebbene la dose fosse bassa, l'ansiolitico mi dava dipendenza quindi a febbraio 2012 smisi si prenderlo. Nello stesso periodo iniziai a prendere la pillola anticoncezionale.
Da allora sono stati alti e bassi con periodi in cui la situazione va meglio e riesco a stare fuori casa per due o tre ore senza andare in bagno (e soprattutto senza andare nel panico) e periodi in cui ho paura ad andare fuori perchè penso che nel caso non trovassi un bagno potrei farmela addosso.
Nella primavera 2014 smisi la pillola a causa di problemi di coagulazione, da quando l'ho smessa ho molte perdite ma il ginecologo pensa siano gli estrogeni.
Lo scorso autunno ho deciso di sacrificare i soldi ricevuti come regalo da laurea e mi sono rivolta a una psicologa... ho fatto quasi 5 mesi di terapia ma non ha portato grandi risultati.
Non ho dolore, non ho bruciore ma sono passata dall'andare in bagno tre o quattro volte al giorno (fino a ottobre 2011) ad avere paura di uscire. Non sono incontinente ma ho paura che mi possa succedere. Ho fatto anche un controllo dal ginecologo ma è tutto a posto. Per questo disturbo sto sacrificando molte cose... lo sport (dopo dieci minuti sento di dover andare in bagno... anche se poi non è vero e faccio due gocce), le gite fuori porta. Nonostante questo non mi chiudo in casa... proseguo con la mia vita ma la situazione è estenuante...
Possibile che sia solo psicologico? Non ho problemi di pavimento pelvico perchè ho fatto 15 anni di danza classica (ho smesso a giugno 2012) l'unica cosa che ho notato è che non ho questo disturo nella settimana del ciclo... soprattutto i primi due giorni potrei stare fuori casa tutto il giorno senza problemi.
Avete qualche suggerimento? torno dalla psicologa o mi rivolgo a un urologo?
Grazie
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Gentile Signora,
pare ovvio che si debba rivolgere ad un nostro Collega specialista in urologia e siamo francamente stupiti che non lo abbia ancora fatto nel corso di ben 3 anni. La componente emotiva è - ben si sa - molto comune, ma può essere chiamata in causa come unica ragione del disturbo solo quando siano state escluse tutte le altre possibili cause organiche. Per questo motivo lei dovrà molto probabilmente essere sottoposta ad accertamenti più approfondidi, a parteire da una ecografia dell'addome, continuando con una endoscopia delle bassse vie urinarie (cistoscopia) per finire con una valutazione funzionale (indagine urodinamica). La sua giovane età ed il fatto che il disturbo le condiziona pesantemente la vita rendono tutto ciò più che mai opportuno.
Saluti
pare ovvio che si debba rivolgere ad un nostro Collega specialista in urologia e siamo francamente stupiti che non lo abbia ancora fatto nel corso di ben 3 anni. La componente emotiva è - ben si sa - molto comune, ma può essere chiamata in causa come unica ragione del disturbo solo quando siano state escluse tutte le altre possibili cause organiche. Per questo motivo lei dovrà molto probabilmente essere sottoposta ad accertamenti più approfondidi, a parteire da una ecografia dell'addome, continuando con una endoscopia delle bassse vie urinarie (cistoscopia) per finire con una valutazione funzionale (indagine urodinamica). La sua giovane età ed il fatto che il disturbo le condiziona pesantemente la vita rendono tutto ciò più che mai opportuno.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta.
A mia discolpa vorrei solo dire che più volte ho provato a chiedere al mio medico di fare altri esami per escludere cause fisiche ma non ha mai voluto prescrivermeli sostenendo che visti gli esami delle urine e del sangue negativi, non avendo dolori, fastidi, perdite... non ce ne fosse bisogno. Inoltre se sono a casa la situazione è ben diversa nel senso che posso trattenere tranquillamente l'urina per ore, è quando sono fuori che la situazione si fa "drammatica".
Sono la prima a sperare che ci sia un motivo e non sia solo ansia ma non mi posso permettere una visita privata.
Tornerò questa settimana e insisterò per farmi prescrivere una visita urologica.
Grazie
A mia discolpa vorrei solo dire che più volte ho provato a chiedere al mio medico di fare altri esami per escludere cause fisiche ma non ha mai voluto prescrivermeli sostenendo che visti gli esami delle urine e del sangue negativi, non avendo dolori, fastidi, perdite... non ce ne fosse bisogno. Inoltre se sono a casa la situazione è ben diversa nel senso che posso trattenere tranquillamente l'urina per ore, è quando sono fuori che la situazione si fa "drammatica".
Sono la prima a sperare che ci sia un motivo e non sia solo ansia ma non mi posso permettere una visita privata.
Tornerò questa settimana e insisterò per farmi prescrivere una visita urologica.
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 03/06/2015.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.