Stenosi giunto pielo-ureterale e intervento

Gentilissimi dottori

Ho 29 anni è mi è stata diagnostica una stenosi del giunto pielo-ureterale (di natura congenita) con conseguente idronefrosi di III-IV grado.

Lo specialista che mi ha in cura suggerisce preliminarmente un intervento in via endoscopica (la cui percentuale di successo è stata indicata approx al 75%), e nel caso questo non fosse risolutiva un approccio tradizionale o laparoscopico a mia scelta, sebbene mi abbia vivamente consigliato l'intervento tradizionale, piu breve anche se più gravoso dal punto di vista della degenza.

La mia domanda è la seguente: siete d'accordo con questo iter? la soluzione endoscopica, in quanto non preclusiva delle successive alternativa, è realmente una soluzione efficace ed ipotizzabile nel mio caso? e ancora, è davvero il caso di procedere ad un intervento di tipo open, quando ormai (leggendo sul web) la tecnica laparoscopia sembra essere il punto di riferimento nel trattamento di diverse patologie?

Chiedendo venia per le inevitabili inesattezze dovute al mio esser profano della materia, vi ringrazio anticipatamente per le risposte.
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Dr. Andrea Moiso Urologo, Andrologo 234 6
Gentile utente,
nell'iter diagnostico ha eseguito una scintigrafia renale dinamica sequenziale?
Presumo di si. Non sono molto concorde sulla indicazione endoscopica che ha indicazioni precise e ben codificate che si pongono in base a riscontri anatomici ottenibili in particolar modo con una TAC, nonostante questo non mi convince l'indicazione "proviamo e poi se non va bene abbiamo una alternativa".
circa il trattamento chirurgico l'utilizzo di un approccio laparoscopico è funzione di...queanta esperienza ha il chirurgo con la tecnica laparoscopica. Se lei fosse un mio paziente le indicherei l'intervento a cielo aperto perchè non ho esperienza laparoscopica per questo tipo di patologia, nel caso in cui preferisse un approccio laparoscopico la invierei al collega che so essere esperto in tale tecnica.
Cordialmente

Dott. Andrea MOISO
www.amandrologia.it

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Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Negativo per quanto riguarda la scintigrafia.
La diagnosi e l'intervento sono stati decisi sulla base dell'ecografia e dell'urografia.

Anche il medico che mi ha in cura, non essendo possibile eseguire nel centro in cui opera l'intervento in laparascopia, mi indirizzerebbe verso un collega dotato di sufficiente esperienza. In tal senso ha delegato la scelta al sottoscritto!

Ad ogni modo grazie per il parere professionale!
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Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
Esegua la scintigrafia renale sequenziale con DMSA e test alla furosemide (wash out).
La correzione chirurgica per via laparoscopica (retroperitoneale!) offre, in mani esperte, in termini di risultati la stessa percentuale di successo della "tradizionale" tecnica chirurgica "open", con un'invasità nettamente inferiore.

Cordiali Saluti


Dott. MIchele Amenta

[#4]
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Grazie per la risposta.

Ma della tecnica endoscopica che può dirmi?
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Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
E' considerata una tecnica di seconda istanza. LA percentuale di successo si aggira intorno al 60% in mani esperte.