Il primo ciclo avesse eliminato il problema, i sintomi sono tornati
Buongiorno,
sono un uomo di 31 anni e soffro da circa 6 mesi di prostatite.
I sintomi che accuso sono essenzialmente bruciore e pesantezza anale e talvolta bruciore durante la minzione e l'eiaculazione.
Ho eseguito due cicli di antibiotici e antinfiammatori (bassado e orudis supposte x 10 gg)e, malgrado il primo ciclo avesse eliminato il problema, i sintomi sono tornati a ripresentarsi nel corso delle settimane.
Sto attualmente effettuando un altra cura (fenextra 5gg, proxalan 10 gg e froprox 2mesi), senza riscontrare grossi miglioramenti.
Nel corso dei mesi ho eseguito spermiocultura - negativa- e spermiogramma - nella norma- (entrambi a gennaio 2015) ed sono in attesa di ricevere l'esito del test di stamey.
Ho eseguito inoltre un'ecografia transrettale ( che ha evidenziato un prostata di dimensioni normali ma affetta da flogosi - novembre 2014) e da ultimo un'ecografia addominale che ha evidenziato delle piccole calcificazioni nel contesto prostatico (maggio 2015)
Dalla lettura degli articoli e dei consulti ho percepito una certa rassegnazione alla cronicizzazzione della malattia, nel senso che mi sembra evidente come l'urologia non riesca a dare risposte univoche e determinanti per la risoluzione della problematica, malgrado la competenza e la professionalità dei medici, s'intende.
Ho riscontrato, tuttavia, una certa distanza dai consulti telematici e dall'approccio reale degli specialisti da cui mi sono recato, i quali tendenzialmente hanno usato toni meno catastrofistici ipotizzando una regressione totale dei sintomi una volta eliminata l'infiammazione (sia essa di origine batterica o meno).
Vi scrivo, pertanto, per sottoporre alla vostra attenzione alcune domande:
1) E' appurato che io soffra di prostatite cronica o è ancora possibile di parlare di una fase acuta della malattia che potrebbe tendiazlmente eradicarsi del tutto?
2) Sin ora avevo associato i problemi alla prostata agli anziani, mentre ho dovuto scontrarmi con una diversa realtà: sono due malattie diverse? E' vero che questo tipo di prostatiti colpiscono i giovani?
3) Ho letto diversi articoli che associano le prostatiti alla sterilità maschile: è una conseguenza certa? Che probabilità ci sono? Cosa posso fare per evitare questa infausta conseguenza) Lo spermiogramma che ho eseguito nel gennaio 2015 - che ha dato tutti i i parametri della norma - è destinato a peggiorare o può sostanzialmente rimanere invariato?
sono un uomo di 31 anni e soffro da circa 6 mesi di prostatite.
I sintomi che accuso sono essenzialmente bruciore e pesantezza anale e talvolta bruciore durante la minzione e l'eiaculazione.
Ho eseguito due cicli di antibiotici e antinfiammatori (bassado e orudis supposte x 10 gg)e, malgrado il primo ciclo avesse eliminato il problema, i sintomi sono tornati a ripresentarsi nel corso delle settimane.
Sto attualmente effettuando un altra cura (fenextra 5gg, proxalan 10 gg e froprox 2mesi), senza riscontrare grossi miglioramenti.
Nel corso dei mesi ho eseguito spermiocultura - negativa- e spermiogramma - nella norma- (entrambi a gennaio 2015) ed sono in attesa di ricevere l'esito del test di stamey.
Ho eseguito inoltre un'ecografia transrettale ( che ha evidenziato un prostata di dimensioni normali ma affetta da flogosi - novembre 2014) e da ultimo un'ecografia addominale che ha evidenziato delle piccole calcificazioni nel contesto prostatico (maggio 2015)
Dalla lettura degli articoli e dei consulti ho percepito una certa rassegnazione alla cronicizzazzione della malattia, nel senso che mi sembra evidente come l'urologia non riesca a dare risposte univoche e determinanti per la risoluzione della problematica, malgrado la competenza e la professionalità dei medici, s'intende.
Ho riscontrato, tuttavia, una certa distanza dai consulti telematici e dall'approccio reale degli specialisti da cui mi sono recato, i quali tendenzialmente hanno usato toni meno catastrofistici ipotizzando una regressione totale dei sintomi una volta eliminata l'infiammazione (sia essa di origine batterica o meno).
Vi scrivo, pertanto, per sottoporre alla vostra attenzione alcune domande:
1) E' appurato che io soffra di prostatite cronica o è ancora possibile di parlare di una fase acuta della malattia che potrebbe tendiazlmente eradicarsi del tutto?
2) Sin ora avevo associato i problemi alla prostata agli anziani, mentre ho dovuto scontrarmi con una diversa realtà: sono due malattie diverse? E' vero che questo tipo di prostatiti colpiscono i giovani?
3) Ho letto diversi articoli che associano le prostatiti alla sterilità maschile: è una conseguenza certa? Che probabilità ci sono? Cosa posso fare per evitare questa infausta conseguenza) Lo spermiogramma che ho eseguito nel gennaio 2015 - che ha dato tutti i i parametri della norma - è destinato a peggiorare o può sostanzialmente rimanere invariato?
[#1]
Gentile lettore ,
a tutte le questioni da lei poste un preciso e sintetico sì.
Alle ultime questioni, viste le valutazioni a livello del liquido seminale, il problema infertilità non dovrebbe attualmente essere presente e quindi stia tranquillo e segua le indicazioni del suo urologo od andrologo di fiducia.
Se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli, pubblicati sempre sul nostro sito, visibili agl'indirizzi:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1784-prostatiti-croniche-attuali-considerazioni-diagnostiche-e-terapeutiche.html
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html
https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html
Un cordiale saluto.
a tutte le questioni da lei poste un preciso e sintetico sì.
Alle ultime questioni, viste le valutazioni a livello del liquido seminale, il problema infertilità non dovrebbe attualmente essere presente e quindi stia tranquillo e segua le indicazioni del suo urologo od andrologo di fiducia.
Se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli, pubblicati sempre sul nostro sito, visibili agl'indirizzi:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1784-prostatiti-croniche-attuali-considerazioni-diagnostiche-e-terapeutiche.html
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https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#2]
![Utente Utente](https://static.medicitalia.it/public/avatars-ready/uomo.webp)
Utente
Buonasera Dottore, grazie per la celerità del riscontro.
Ho già consultato i link da Lei cortemenente indicatimi e li ho trovati molto utili. Purtroppo, mio malgrado, mi sono trovato costretto a documentarmi molto in materia, e devo confessare che spesso si leggono notizie contrastanti che rischiano di fuorviare il lettore.
Come immagino saprà, le implicazioni psicologiche della malattia sono molteplici e confesso che mi stanno generando non pochi problemi.
Le chiederei gentilmente alcune precisazioni rispetto alle mie domande.
"E' appurato che io soffra di prostatite cronica o è ancora possibile di parlare di una fase acuta della malattia che potrebbe tendiazlmente eradicarsi del tutto?"
Cosa intende per "si", è cronica o acuta? Può eradicarsi del tutto in entrambi i casi senza rischio di recidiva e, nella sua esperienza professionale, in che percentuali?
Con riferimento al problema fertilità mi chiedevo se la sterilità fosse una conseguenza certa delle prostatiti croniche ( nel senso che prima o poi si diventa sterile a causa della prostatite) o semplicemente una possibilità più o meno remota?
Le rinnovo il mio grazie, sin d'ora, per la Sua disponibilità e professionalità.
Ho già consultato i link da Lei cortemenente indicatimi e li ho trovati molto utili. Purtroppo, mio malgrado, mi sono trovato costretto a documentarmi molto in materia, e devo confessare che spesso si leggono notizie contrastanti che rischiano di fuorviare il lettore.
Come immagino saprà, le implicazioni psicologiche della malattia sono molteplici e confesso che mi stanno generando non pochi problemi.
Le chiederei gentilmente alcune precisazioni rispetto alle mie domande.
"E' appurato che io soffra di prostatite cronica o è ancora possibile di parlare di una fase acuta della malattia che potrebbe tendiazlmente eradicarsi del tutto?"
Cosa intende per "si", è cronica o acuta? Può eradicarsi del tutto in entrambi i casi senza rischio di recidiva e, nella sua esperienza professionale, in che percentuali?
Con riferimento al problema fertilità mi chiedevo se la sterilità fosse una conseguenza certa delle prostatiti croniche ( nel senso che prima o poi si diventa sterile a causa della prostatite) o semplicemente una possibilità più o meno remota?
Le rinnovo il mio grazie, sin d'ora, per la Sua disponibilità e professionalità.
[#3]
Gentile lettore,
parto dall'ultima domanda meno complessa con una risposta sintetica: no, la sterilità non è una conseguenza certa delle prostatiti croniche.
Alle altre questioni le ribadisco che: si può ancora "parlare di una fase acuta della sua malattia che potrebbe tendenzialmente eradicarsi del tutto".
Ancora un cordiale saluto.
parto dall'ultima domanda meno complessa con una risposta sintetica: no, la sterilità non è una conseguenza certa delle prostatiti croniche.
Alle altre questioni le ribadisco che: si può ancora "parlare di una fase acuta della sua malattia che potrebbe tendenzialmente eradicarsi del tutto".
Ancora un cordiale saluto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 28/05/2015.
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