Un linfonodo sospetto
a mio padre di anni 67 è stato diagnosticato un adenocarcinoma prostatico con i. di Gleason 4+4, PSA di 29,9 e scintigrafia ossea negativa. Programmato l'intervento di prostatectomia, all'inizio dello stesso dopo prelievo di un linfonodo sospetto e poi confermato già aggredito si è deciso di non asportare la prostata ma di passare a radioterapia abbinata ad ormonoterapia.Pienamente fiducioso nella scelta dell'urologo chiedo il vs parere in merito.
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cara singnora, dai dat preoperatori, si suppone che la malattia non sia più in una fase precoce, pertanto l'intervento di prostatectomia poteva non essere curativo, la radioterapia può essere un opzione ma abbianata cmq a un terapia ormonale
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
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Negli stadi a rischio alto (PSA>10, GLeason >6, linfonodi positivi), l'opzione standard è la radioterapia conformazionale a dosi di almeno 76-78 Gy sulla prostata ed eventualemnte sulle vie linfonodali pelviche(almeno 50 Gy). L'ormono terapia ha una valenza sistemica per eventuali metastasi occulte a distanza, ma coadiuva anche localmente l'azione della radioterapia. Andrebbe continuata almeno per 2-3 anni dopo la fine del trattamento radiante.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
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Utente
intanto vi ringrazio immensamente per le vs sollecite risposte e vi chiedo di sintetizzarmi gli eventuali problemi della radioterapia e del blocco androgenico. L'urologo che segue mio padre ci ha anche comunicato che la prostatectomia non è stata più effettuata poichè vi erano grossi rischi di un'elevata incontinenza post-operatoria essendo l'adenocarcinoma presente anche nella zona del retto.Attendendo i vs pareri vi ringrazio.
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Utente
torno a chiedervi una consulenza sul problema di mio padre : considerate tutte le caratteristiche dell'adenocarcinoma del mio genitore mediamente secondo statistica quali sono le risposte della radioterapia in associazione alla ormonoterapia ? ci sono dei casi di completa regressione della malattia ? Cordialmente saluto e ringrazio.
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Le possibilità di controllo biochimico di malattia a 3 anni sono del 60% circa. La radioterapia Comporta come effetti collaterali fenomeni infiammatori a carico delle vie urinarie e intestinali,di solito reversibili durante la fase acuta,molto meno frquenti ma più problematici se insorti a distanza. La terapia ormonale invece ipertrofia mammaria con talora dolore,con bicalutamide,vampate, sudorazione,ipertensione. Comunque si faccia spiegare tutto nel dettaglio dall'oncologo radioterapista che vi seguirà per le cure del caso.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.1k visite dal 16/09/2008.
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