Seconda uretrotomia o ricostruzione?

Gentili Dottori,

Sono un paziente di soli 28 anni e sono stato operato lo scorso 6 febbraio a Roma per stenosi dell'uretra bulbare. Il chirurgo che ha eseguito la uretrotomia ha riferito di aver rimosso la prima stenosi ma di non aver potuto operare la seconda che ha trovato subito successivamente. Sono stato dimesso così con epicistostomia che porto da più di tre mesi.
Mi è stato poi indicato dal chirurgo di Roma di rivolgermi ad un noto collega di Arezzo.
A questo punto il collega di Arezzo durante la visita, essendoci ancora fenomeni di uretroragia mi ha prenotato la uretrocistografia retrograda e minzionale circa due mesi dopo la visita (quindi circa tre mesi dopo l'intervento) questo per fare in modo che l'uretra si asciugasse dopo il primo intervento.
Eseguita la uretrocistografia si vede una stenosi di circa 1,5 cm a livello bulbare (anche se il dottore ha detto che di solito la uretrocistografia sottostima la lunghezza della stenosi che secondo lui è di circa 2 cm).
Mi ha poi parlato della ricostruzione con Mucosa buccale avvertendomi pero delle possibili complicazioni dell intervento. Ha parlato di un 15% di casi tra fistole, recidiva, eiaculazione meno potente dovuta all indebolimento del muscolo perineale, ma soprattutto ciò che mi ha spaventato è stato il discorso relativo al fatto che nel caso in cui, una volta aperta l'uretra, dovessero valutare che il tessuto è così danneggiato da non essere ampliabile con MB, e procedano all'anastomosi T-T rimuovendo il tratto stenotico e giuntando l'uretra, un 40% del pazienti ha riferito fastidio all'Erezione per il famoso effetto corda.
Il dottore mi ha lasciato ora qualche giorno per pensarci e riflettere sul l'intervento quindi se farlo oppure se valutare altre strade. Le mie domande sono le seguenti:
- cosa ne pensate dei rischi e quanto può essere grave questo fastidio all erezione? Può compromettere la mia vita sessuale considerando che ho già un pochino il pene curvo verso l'alto...
- può convenire eseguire una seconda uretrotomia che può darmi qualche speranza di posticipare di un po di anni il problema e quindi di non assumere i rischi della chirurgia a cielo aperto a 28 anni oppure devo comunque eseguire la ricostruzione?

Vi ringrazio per i vostri pareri che spero arriveranno.

Cordiali saluti.

Davide.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Gentile Giovanotto,
premettiamo che il nostro Collega cui si è rivolto è ben noto alla comunità specialistica urologica per la sua vasta esperienza e competenza assolutamente specifica. Pertanto, è per noi difficile dire qualcosa in più, confermando in tutto e per tutto la linearità ed onestà delle sue indicazioni. E' probabile che un altro operatore avrebbe potuto spingersi oltre con l'uretrotomia utilizzando uno dei vari artifizi ben noti ai più smaliziati, ma considerata la lunghezza del restringimento, le possibilità di recidiva sarebbero innegabilmente consistenti. Nulla toglie che questo secondo approccio endoscopico possa essere tentato, ma lei deve essere ben conscio dei suoi limiti e della transitorietà del risultato. Per quanto riguarda l'incurvamento penieno da incordatura, questo sarebbe al mite ventrale e quindi opposto a quello che lei ci riferisce essere un suo modesto incurvamento congenito.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
La ringrazio Dottore,

Stamattina ho sentito anche un terzo parere oltre il suo ed è un altro Primario di Roma. Anche lui mi ha detto che il collega di Arezzo ha molta esperienza e di affidarmi a lui per l'intervento quanto prima. Secondo questo dottore rischio di compromettere il funzionamento della vescica se vado avanti in questo stato per molti anni.
Credo che dovrò affidarmi al collega di Arezzo e fare questo intervento che tra l'altro eseguirò a Torino.

Grazie della sua disponibilità mi è stato utile anche il suo consiglio riguardo l'eventuale effetto corda.

Saluti. Davide