Infiammazione cronica prostata e vescicole

Gentili Dottori,

Come avrete modo di approfondire dai miei consulti precedenti, da tempo mi è stata diagnosticata una prostatite cronica. Soffro di sintomi influenzali ad ogni eiaculazione o perdita di secrezione, con esiti soprattutto alla gola con riscontri di rottura di capillari e perdite di sangue (sempre alla gola e soltanto in occasione di una eiaculazione).

Dagli esami colturali, anche in pcr, non risulta infezione.Tuttavia, il colore del liquido seminale è giallo ma quando utilizzo antibiotici chinolonici, il colore tende a schiarire notevolmente (anche i sintomi influenzali tendono a diminuire), fino a diventare di nuovo bianco..per poi riacquistare il suo colore scuro a pochi gg dal termine della cura (ho fatto anche 6 settimane consecutive di Unidrox).

La domanda che voglio farvi, molto precisa, è la seguente:

Potreste aiutarmi a capire il motivo per cui in una eiaculazione i primi getti risultano più bianchi, mentre i successivi tendono man mano ad ingiallirsi, fino a diventare giallo scuro e alla fine viscosi e totalmente trasparenti?

Il tutto è da addurre ad una infezione persistente alle vescicole, inattaccabile dagli antibiotici?

Considerando che sarebbe impossibile dare modo ad un urologo di valutare in tempo reale e dal vivo tale dinamica, e considerando che dopo aver fatto decine di visite pubbliche e private non ottenendo mai la giusta attenzione e, per questo motivo, aver deciso di non fare più visite e di ti tenermi il mio male almeno fino a quando in letteratura compariranno casi simili, spero vogliate spiegarmi a cosa è dovuto ciò. Forse, capendo di più potrò regolare le mie abitudini di conseguenza e migliorare i sintomi.

Grazie moltissime in anticipo.
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

tutto quello che ci scrive è un vero e proprio mistero clinico: "il colore del liquido seminale è giallo ma quando utilizzo antibiotici chinolonici, il colore tende a schiarire notevolmente (anche i sintomi influenzali tendono a diminuire), fino a diventare di nuovo bianco..per poi riacquistare il suo colore scuro a pochi gg dal termine della cura..."

Se valutazioni colturali negativi, anche con PCR, l'utilizzo di antibiotici non viene di solito indicato e si considera il problema infiammatorio, quando presente, come una forma abatterica.

Se poi desidera ,comunque, avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli, pubblicati sempre sul nostro sito, visibili agl'indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1784-prostatiti-croniche-attuali-considerazioni-diagnostiche-e-terapeutiche.html

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html

https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html

Un cordiale saluto.


Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Mille grazie, dott. Beretta,

Infatti attualmente io e il mio medico di famiglia ipotizziamo un tipo di infezione attualmente non evidenziabile dagli esami di laboratorio (vista la moltitudine di casi di prostatiti croniche abatteriche inguaribili), magari radicata nella ghiandola, la quale più o meno fortuitamente risponde ai soli chinolonici, gli unici che hanno le proprietà famaco-cinetiche e farmaco-dinamiche per arrivare nella zona.

Mi permetto di riformulare la mia domanda riguardo al meccanismo di espulsione di cui sopra, giusto per capirne qualcosa in più e finalmente sedare questo arcano, al quale tutti i medici che ho interpellato fino ad oggi, di solito non rispondono che evasimamente divagando su altri aspetti:

Desidereri sapere se si può risalire a quale zona delle ghiandole riproduttive corrispondono i primi e soprattutto gli ultimi getti di liquido seminale (quelli che risultano gialli) durante l'eiaculazione.

Perchè i primi sono bianchi e gli ultimi gialli? O meglio, riepilogando: da quale parte provengono gli ultimi getti? Spero di essere stato sufficientemente chiaro questa volta.

Grazie ancora a chi vorrà dare risposta..

Cordiali saluti.
[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

si parte dalla considerazione generale che il liquido seminale è una complessa "miscela" di secrezioni prodotte soprattutto dai testicoli, epididimi, vescicole seminali e prostata.

La prima parte dell'eiaculato generalmente è ricca delle secrezioni che provengono dai testicoli e dagl'epididimi e quindi presenta di solito un numero maggior di spermatozoi che hanno le caratteristiche migliori e sono più vitali e quindi, se si fa un esame del liquido seminale per un problema di fertilità, è una porzione che non va persa (problema che non mi sembra essere al momento una sua preoccupazione), la parte terminale di un eiaculato invece ha quantità più significative di provenienza prostatica e vescicolare.

Ancora un cordiale saluto.
[#4]
Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Grazie infinite dottore,

Lei è stato preziosissimo e adesso tutto combacia.
Mi rendo conto che per me sarà impossibile guarire da questa prostato-vescicolite, in quanto a causa di quei sintomi influenzali quali febbre, raffreddore e soprattutto fastidiosissime lesioni alla gola (cose riscontrate clinicamente e che quindi non sono frutto della mia fantasia) devo praticare astinenza prolungata anche per mesi per via del lavoro.

Di nuovo grazie.

Cordialità.
[#5]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Mi raccomando, importante in queste situazioni cliniche particolari, seguire sempre attentamente le indicazioni del proprio urologo di riferimento.

Ancora un cordiale saluto.
[#6]
Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Grazie mille dottore per la Sua premura.
Purtroppo però dopo tanti tentativi, decine di visite di medici che non avendo dedicato la giusta attenzione a questo caso particolare, mi hanno semplicemente bombardato di cortisonici e antiandrogeni (tra l'altro sono allergico sia al cortisone che a questi ultimi, anche alla serenoa) ho deciso da un paio di anni di non curarmi più e di non fare altre visite, almeno fino a quando un caso simile al mio nella totalità di sintomi (compresi quelli influenzali e alla gola..una specie di vasculite dovuta all'infiammazione a quanto pare) sarà stato affrontato con maggiore successo.

Mi limito ad assumere un antistaminico che è ciò che paradossalmente migliora la mia qualità di vita..

Fino ad allora resterò paziente ad aspettare un casuale miglioramento, una atrofizzazione delle vescicole e accetterò serenamente persino un' evoluzione maligna della cosa, viste le sedi esterne in cui va a smistarsi tale infiammazione.

Grazie ancora della puntualità e della gentilezza!
[#7]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Coraggio e non drammatizzi; una certa positività aiuta a risolvere in molti casi problemi clinici anche più complessi.

Ancora un cordiale saluto.
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