Prostata adenomatosa x1,7

Buongiorno. Sono stato da un urologo per leggeri disturbi urinari portando con me gli esami del sangue e un ecografia all'addome(pancreas). Lo stesso mi ha diagnosticato una prostata adenomatosa x1,7 nonché micromaturia e leucocituria.
Mi ha prescritto Silodyx8 e Avodart e fra un mese una serie di esami delle urine, ecografia e uretrocistografia.
E' da intendersi che bisogna fare prima la terapia e dopo gli esami? e se si perché?
Non sarebbe più logico fare il contrario, cioè prima gli esami e dopo la terapia?
Grazie in anticipo per l'eventuale risposta.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
La misurazione prostatica è stimata alla palpazione diretta in modo ovviamente molto soggettivo e variabile da uno specialista all'altro. Possiamo immaginare si tratti di una ghiandola "mediamente ingrossata", il valore 1,7 ha un significato molto relativo. La terapia che le è stata consigliata è abbastanza classica e composta da un farmaco alfa-litico (silodosina) che dovrebbe rapidamente alleviarle almeno in parte i disturbi ad urinare e dalla dutasteride, che invece si propone di controllare il volume prostatico. Questo secondo effetto è molto variabile ed imprevedibile, si manifesterebbe comunque in tempi molto lunghi (almeno 6-8 mesi). Pertanto gli accertamenti richiesti non sono in alcun modo influenzati dalla terapia, quantomeno entro così poco tempo, sono quindi da eseguire a breve termine. Lo specialista li valuterà dunque al prossimo controllo, così come la interrogherà sull'efficacia della terapia, in particolare come s'è detto quella della silodosina.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Caro dottore, grazie per la risposta.
Mi sono dimenticato di dire che ho 60 anni e sono in piena attività sessuale. Leggendo i fogli illustrativi dei medicinali citati ho letto che sono entrambi inibenti dello stimolo erotico. Conferma?
Inoltre, mi conferma, che per l'eventuale problema di una cicatrice nel uretra dovuta a errato inserimento di un catetere che potrebbe aver parzialmente occluso le vie urinarie, esiste solamente una terapia chirurgica?
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Riguardo a quello cui lei fa riferimento, bisogna distinguere. La silodosina influisce sulla sfera sessuale solo marginalmente, poiché causa una riduzione dell'emissione all'esterno del liquido seminale all'eiaculazione. Questo fenomeno, noto come "eiaculazione retrograda" è dovuto al fatto che il collo vescicale è rilasciato dal farmaco, quindi è indirettamente segno della sua efficacia. Non vi è alcuna altra influenza sull'erezione e la sensibilità. La dutasteride invece ha un'influenza piú genericamente "ormonale" e può avere un'azione deprimente sia a livello di desiderio che di potenza. L'entità di questo effetto è peraltro molto variabile ed imprevedibile da soggetto a soggetto, tende a manifestarsi non prima qualche mese.
Per il suo secondo quesito, ci pare di capire che si sia instaurato un restringimento dell'uretra (stènosi) in seguito ad un cateterismo. Il trattamento è ovviamente graduato in base alla gravità di questa stènosi. Nella maggior parte dei casi il primo approccio è sempre endoscopico, con una uretrotomia interna. Purtroppo le stènosi tendono col tempo a ripetersi, pertanto a lungo temine è possibile che debbano essere altri tipi di provvedimento.
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Utente
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Grazie per la risposta.
Prostata

La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.

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