L'intraoperative frozen section
Carissimi dottori,
Si legge su internet che anche sulla prostata, durante l'intervento chirurgico, può essere applicata
l'intraoperative frozen section.
È, a vostro illustrissimo parere, una tecnica che effettivamente offra dei risultati apprezzabili sia in termini oncologici che effetti collaterali?
Non allunga troppo l'intervento, già di per se estremamente lungo (penso soprattutto alla robotica assistita in laparoscopia).
Vi ringrazio.
Si legge su internet che anche sulla prostata, durante l'intervento chirurgico, può essere applicata
l'intraoperative frozen section.
È, a vostro illustrissimo parere, una tecnica che effettivamente offra dei risultati apprezzabili sia in termini oncologici che effetti collaterali?
Non allunga troppo l'intervento, già di per se estremamente lungo (penso soprattutto alla robotica assistita in laparoscopia).
Vi ringrazio.
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Gentile Signore,
la procedura cui lei fa riferimento è oggi di rarissima applicazione in corso di chirurgia radicale per tumore della prostata, effettuata con qualsiasi tecnica. Nella maggioranza dei casi, gli accertamenti pre-operatori hanno già evidenziato la posizione e l'estensione del tumore in modo sufficiente a non necessitare l'esecuzione di esami istologici estemporanei, che ovviamente prolungherebbero i tempi operatori. Ne potremmo eventualmente vedere un'applicazione limitatamente ai rari casi in cui la dissezione locale risultasse talmente difficile da sospettare un'infiltrazione locale tale per cui l'asportazione della prostata non porterebbe alcun reale vantaggio. Ma è molto difficile che questa situazione non venga già sospettata pre-operatoriamente.
In questo articolo di recente pubblicazione su un'autorevole rivista, la pratica diffusa di questa procedura viene addirittura sconsigliata.
http://www.europeanurology.com/article/S0302-2838%2804%2900410-5/fulltext/intraoperative-frozen-section-diagnosis-in-urological-oncology
Saluti
la procedura cui lei fa riferimento è oggi di rarissima applicazione in corso di chirurgia radicale per tumore della prostata, effettuata con qualsiasi tecnica. Nella maggioranza dei casi, gli accertamenti pre-operatori hanno già evidenziato la posizione e l'estensione del tumore in modo sufficiente a non necessitare l'esecuzione di esami istologici estemporanei, che ovviamente prolungherebbero i tempi operatori. Ne potremmo eventualmente vedere un'applicazione limitatamente ai rari casi in cui la dissezione locale risultasse talmente difficile da sospettare un'infiltrazione locale tale per cui l'asportazione della prostata non porterebbe alcun reale vantaggio. Ma è molto difficile che questa situazione non venga già sospettata pre-operatoriamente.
In questo articolo di recente pubblicazione su un'autorevole rivista, la pratica diffusa di questa procedura viene addirittura sconsigliata.
http://www.europeanurology.com/article/S0302-2838%2804%2900410-5/fulltext/intraoperative-frozen-section-diagnosis-in-urological-oncology
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 25/04/2015.
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