Problema urinario

Salve, da diversi anni (7 mi pare) ho un problema di stimolo urinario, in pratica spesso sento lo stimolo di urinare ma andando poi in bagno non riesco e lo stimolo però resta ugualmente, spesso sono costretto a forzare la minzione premendomi più volte sull'addome per farmi venire lo stimolo vero e proprio e liberarmi, ma a volte non riesco nemmeno così e devo aspettare che la vescica si riempia (credo); negli anni la cosa era sopportabile ma ultimamente lo sta diventando sempre di meno anche perchè lo stimolo ricompare poco dopo aver urinato... credo anche di sapere cosa abbia causato il tutto; in passato da sempre evitavo di usare i bagni pubblici per una mia fobia ma trovandomi spesso fuori casa per tutto il giorno mi trovavo appunto costretto a trattenermi per molto tempo, probabilmente il perdurare di questa situazione ha negli anni rotto qualche meccanismo della mia vescica, non essendo però un esperto non saprei cosa; potrebbe essere valida la mia teoria? e se sì cosa potrebbe essere successo? come mi suggerireste di procedere per risolvere il problema?
Comunque inizialmente mi sono rivolto al mio medico che mi ha fatto eseguire un'ecografia alla prostata che comunque è risultata a posto, dopodichè per diversi motivi ho rinunciato a cercare una soluzione al problema fino ad ora.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Gentile utente,
è necessario eseguire esami di approfondimento per verificare lo stato contrattile della sua vescica, nel senso che le ipotesi possono essere 2:
1)La vescica in effetti non si svuota completamente e rimane levato residuo dopo la minzione con senso di svuotamento incompleto ed impellenza
2) Infiammazione del collo vescicale con conseguente disturbo irritativo che mantiene attivo e reitera la sensazione di voler urinare

In base a quello che emerge si esegue una terapia appropriata e l'unico modo per farlo è prenotare una visita specialistica in cui le saranno prescritti gli esami più idonei al suo caso.

Cordiali saluti
Gino Scalese

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Utente
Utente
per entrambe le ipotesi quali sarebbero le terapie appropriate? e che tipo di esami potrebbero essere necessari?
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Partendo dagli esami di approfondimento essi possono essere differenti in base al quadro clinico (ottenuto dalla integrazione dei sintomi con quelli obiettivi scaturiti dalla visita). normalmente si inizia con una semplice uroflussometria e valutazione residuo post-minzionale ed un esame ecografico dell'apparato urinario; in alcuni casi è anche necessario eseguire una uretrocistoscopia, esami colturali ecc. In base al risultato di uno o più degli esami eseguiti si stabilisce la terapia anch'essa variabile (antibiotici, antispastici, inibitori della contrattilità vescicale, rilassanti del collo vescicale ecc.).
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