Intervento chirugico prostata (Turp) uppure (Greenlight)
Gentilissimi Dott.
Sono un umo di 56 anni, da varie visite eseguite risulta una prostata abbastanza ingrossata è prossimante mi devo operare , si chiede quale invento chirurgico è il più affidabile, il trattamento chirurgico (Turp) oppure (Greenlight) da varie ricerche eseguite su siti che si interessano si urologia sembra che il metodo (Greenlight) sia meno invasivo e salva eiaculazione al 12% se è vero dove è un centro il più vicino dalle mie parti, io sono del sud .
Cordiali saluti
Sono un umo di 56 anni, da varie visite eseguite risulta una prostata abbastanza ingrossata è prossimante mi devo operare , si chiede quale invento chirurgico è il più affidabile, il trattamento chirurgico (Turp) oppure (Greenlight) da varie ricerche eseguite su siti che si interessano si urologia sembra che il metodo (Greenlight) sia meno invasivo e salva eiaculazione al 12% se è vero dove è un centro il più vicino dalle mie parti, io sono del sud .
Cordiali saluti
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Gentile Signore,
premettiamo che si pongono indicazioni all'intervento disostruttivo non tanto perchè la prostata sia "ingrossata" ma per gli eventuali disturbi che ne possono conseguire. Questi sono molto variabili ed altrettanto variamente influiscono sulla qualità di vita. In pratica, quando si passa alla fase operativa ne deve veramente "valere la pena". E per "pena" cimriferiamo ai disagi transitori più o meno accentuati che accompagnano questo tipo di interventi, indipendentemente dalla tecnica adottata. A questo proposito, dal puntomdi vista del risultato funzionale a distanza, tutte le tecniche si equivalgono e comunque, generalmente parlando, il vantaggio non sta in una tecnica piuttosto che un'altra, ma dalla perizia dell'operatore che la applica. Pertanto, non le consigliamo di andare alla ricerca di un'apparecchiatura, ma piuttosto di un buon specialista con il quale lei abbia un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
Saluti
premettiamo che si pongono indicazioni all'intervento disostruttivo non tanto perchè la prostata sia "ingrossata" ma per gli eventuali disturbi che ne possono conseguire. Questi sono molto variabili ed altrettanto variamente influiscono sulla qualità di vita. In pratica, quando si passa alla fase operativa ne deve veramente "valere la pena". E per "pena" cimriferiamo ai disagi transitori più o meno accentuati che accompagnano questo tipo di interventi, indipendentemente dalla tecnica adottata. A questo proposito, dal puntomdi vista del risultato funzionale a distanza, tutte le tecniche si equivalgono e comunque, generalmente parlando, il vantaggio non sta in una tecnica piuttosto che un'altra, ma dalla perizia dell'operatore che la applica. Pertanto, non le consigliamo di andare alla ricerca di un'apparecchiatura, ma piuttosto di un buon specialista con il quale lei abbia un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Tutti gli interventi che si ripropongono di facilitare il deflusso dell'urina sono inesorabilmente destinati a causare eiaculazione retrograda. Anzi, quest'ultima è segno indiretto che il collo della vescica è stato disostruito a dovere. Il desiderio di "preservare" l'eiaculazione porta al rischio di eseguire degli interventi non completi e poco soddisfacenti. Di questo il paziente dev'essere ben conscio. Non vi sono oggi tecniche che uniscano l'efficacia della disostruzione con un ridotto manifestarsi dell'eiaculazione retrograda e chi lo afferma spesso è un po' in mala fede. Ricordiamo comunque che l'eiaculazione incide unicamente sulla fertilità, ma gli interventi disostruttivi non modificano in alcun modo gli altri aspetti dell'attività sessuale, come sensibilità e qualità dell'erezione.
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Come abbiamo cercato di spiegarle, non è materialmente possibile aumentare il calibro del collo vescicale senza indurre, in modo più o meno evidente, l'eiaculazione retrograda. La stessa è anche indotta, in modo altrettanto variabile (ma reversibile) da tutti i farmaci della famiglia degli alfa-lìtici (es. tamsulosina) estesamente impiegati nei disturbi delle basse vie urinarie del maschio. D'ogni modo, se per lei è prioritario poter generare figli (aspetto di importanza secondaria nell'attività sessuale), non vi è attalmente alternativa che possa assicurare il mantenimento inalterato di questa funzione.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.2k visite dal 17/04/2015.
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