Validità tampone utretrale per prostatite

Circa tre mesi fa (giugno) ho contratto una prostatite acuta curata con ciproxin 2x500 per 14 gg e antinfiammatori.
Al 15° giorno la sintomatologia era scomparsa ma dopo qualche giorno a seguito di un lungo viaggio in moto si ripresentava.
Il mio urologo mi ha prescritto Glazidim 2x1000 e 2 brevi cicli di levofloxacina 2x500 (5gg) con antinfiammatori terminati ad inizio agosto.
La sintomatologia ad oggi è notevolmente migliorata con prostata di dimensioni normali e leggermente dolente; resta un fastidio al perineo dopo qualche ora di posizione seduta.
A conferma di guarigione ho chiesto di fare esami diagnostici e il mio urologo mi ha eseguito 3 tamponi uretrali dopo massaggio prostatico con i seguenti risultati:
TAMPONE 1
staphylococcus aureus elevata carica batterica
pseusomonas auruginosa discreta carica batterica
candida
TAMPONE 2
clamidia negativa
TAMPONE 3
ureaplasma e mycoplasma negativi

Ora considerato che il primo tampone non è penetrato nell'uretra al primo tentativo ma ha intercettato il glande, detto esame è da considerarsi significativo per la diagnosi di prostatite e quindi curabile con ulteriore ciclo di antibiotici o è meglio avere conforto da altri esami tipo urinocoltura spermiocoltura etc...
E' possibile che il primo tampone sia rimasto contaminato dalla flora batterica del glande? (sono batteri atipici per la prostatite.....)
Chiedo anche se con una simile contaminazione batterica dovrei avere una sintomatologia + grave.
Attendo cortese risposta grazie e saluti

[#1]
Dr. Vincenzo Petrosino Chirurgo oncologo 167 6
A mio giudizio considerato che gli antibiotici in uso per le prostatiti sono ...sempre gli stessi...per problemi di diffusibilità dehli stessi a livello della prostata...ritengo inopportuno al momento eseguire tamponi e massaggio prostatico.
Lo stesso massaggio prostatico potrebbe portare in giro per la prostata altri germi.

In casi dubbi SPESSO SI ASSOCIA L'AZITROMICINA PER 3 GG E POI IL CIPROXIN O IL BACTRIM PER ALMENO 15 GG.

Il problema piuttosto potrebbe essere la cronicizzazione della prostatite e il suo ripresentarsi stagionale...o in seguito appunto a stazione prolungata seduta e altro.

Sarebbe il caso di effettuare una spermocultura e l'urinocultura con atb....se queste ripetute 2-3 volte risultano negative---e la sintomatologia persiste---inutile insistere con premiture e manovre varie.....la terapia in fondo è sempre la stessa.

Alcuni professori del centro Italia in caso di prostatite cronica...eseguono a mio giudizio insensate...pericolose e assurde infiltrazioni intraprostatiche.

Dott.Vincenzo Petrosino

[#2]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,


senza poterla conoscere e visitare mi sembrerebbe non corretto consigliarle farmaci o schemi posologici.
A mio parere un tampone uretrale non puà dare assolute indicazioni circa i germi responsabili di una prostatite.
senta uno specialista urologo che la possa seguire nel tempo
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio molto delle risposte.
Anch'io credo che prima di fare un ulteriore lungo ciclo di antibiotici occorra conoscere con certezza la presenza o meno di batteri nella prostata cosa che il solo tampone non fa.
Quali esami danno indicazioni certe su eventuali presenza batteriche nella prostata?
Urinocoltura e spermiocoltura sono sufficienti?
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