Glande ingrossato e rosso in erezione
Salve. circa 7 mesi fa feci una cistografia retrograda per fare una valutazione del tratto urinario e vescica per un problema di minzione.il catetere ,con la dilatazione, dopo circa 15 minuti mi causò uno strappo con sanguinamento ( il sangue uscì allo sfilare del catetere) .sentì un forte bruciore e dolore nei primi 2/3 centimetri.L'esame andò avanti un altra mezz'ora sopportando il dolore ,anche perché mi dissero era normale. il dolore e il gonfiore sul glande persisteva nei giorni seguenti.l'urlogo mi dette degli antibiotici e bustine in granuli, Zachelase.non fecero niente.feci gli esami dell'urina ,urinocoltura, e tampone uretrale, tutti negativi.il medico di famiglia mi dette un antinfiammatorio Niflam che dopo una settimana sembrò aver risolto così smisi di prenderlo.L'infiammazione incominciò a rimanifestarsi dpo circa 2 settimane anche più forte e dolorosa specialmente dopo un rapporto sessuale. Ripresi il niflam per circa una ventina di giorni , migliorò un po ma non riusciva a guarire del tutto. sembrava stabilizzare fino a un certo punto.il dottore mi segnò una pomata ,Pevisone,da mettere sul glande ;sembrò un po sfiammare ma dopo 3 giorni smisi di applicarlo perché mi causava chiazze rosse e fastidi, anche perché l'infiammazione non era esterna ma era causata internamente..L urologo mi ha segnato delle supposte , Feldene, per 10 giorni e una crema per la secchezza del glande composta da Nerisona + testoviron mescolati insieme.anche queste ultime due cure insieme hanno un migliorato lo stato di rossore infiammazione e gonfiore ma senza risolvere definitivamente. Il glande rimane sempre più o meno gonfio a secondo di quanto infiammato, anche a pene rilassato .spesso sento un fastidio dove ho avuto il taglio internamente ,come ci fosse sempre infilato il catetete. specialmente se stringo un poco il glande con 2 dita ; qualche volta un inizio di lieve bruciore quando urino . Spesso il foro in cima è sempre un po rosso. Con l erezione il glande diventa molto rosso, acceso, come se i vasi sanguigni si dilatassero più del dovuto.sembra come un infiammazione cronica.il glande esternamente non mi fa male.il taglio interno può aver causato un danno ai vasi sanguigni? se fosse Balanite lo avrebbe visto l'urlo go o occorre una visita dal dermatologo? sapete darmi dei consigli su come muovermi? Il mio urologo dice bisogna fare dei tentativi con le medicine.... Ci sono esami o visite specifiche che posso fare ? sono 7 mesi che vado avanti con questi fastidi E a volte quasi dolorosi.grazie tanto . Saluti.
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Se vi è il dubbio fondato che vi possa essere stato un danno all'uretra, piuttosto che proseguire così tanto tempo con provvedimenti generici dall'efficacia discutibile sarebbe certamente il caso di "andare a vedere" sottoponendola ad una uretro-cistoscopia. Ad occhio però sinceramente non ci pare molto verosimile che il passaggio di un catetere possa aver causato di per sè tutta questa serie di complicazioni. Sempre che la procedura, a dir il vero molto semplice, sia stata condotta con quel minimo di professionalità sulla quale non possiamo certo dubitare. Per quanto riguarda la manifestazione al glande sulla quale lei tanto concentra l'attenzione, la vedremmo disgiunta dal resto del problema, che - tutto sommato - ci fa piuttosto pensare ad una noiosa prostatite. A questo proposito sarebbe opportuno che lei ci riferisse quali fossero i suoi problemi precedenti che hanno indotto all'esecuzione di una uretro-cistografia, esame non comunissimo e dalle indicazioni piuttosto particolari.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie tanto Dott. per la tempestiva risposta. Premetto che prima della cistografia retrograda non avevo nessun tipo di problema al pene; ne di erezione ne di infezioni o infiammazioni in generale, insomma tutto a posto . La cistografia retrograda mi è stata prescritta per il seguente problema.Circa 2 anni fa incominciai ad avere qualche disturbo nella minzione e cioè anche se lo stimolo era forte certe volte capitava di urinare piano con un getto e un calibro ridottoto; certe volte meglio, certe volte peggio a fasi che si alternavano. Nessun tipo di bruciore dolori o altre cose. Allarmandomi pensando a un problema di prostata feci l' esame del sangue e PSA , tutto nella norma. Mi rivolsi all' urologo. A una prima visita con la digitazione della prostata il dottore mi disse che era tutto a posto ,mi fece fare la prova della minzione , esito : curva di flusso prolungata con significativa riduzione dei parametri velocimetrici , non rpm .Allora mi prescrisse questa uretrocistografia retrograda e minzionale .Dall' eame non risultò niente di anomalo , anche se nun riuscì a urinare sotto visita per il dolore e anche per l' imbarazzo. esito : regolare la canalizzazione uretrale studiata nella unica fase retrograda ; non alterazioni parietali della vescica.L' urologo dedusse che il problema derivava da un muscolo( che non ricordo il nome e in che punto ) che non rilassandosi mi ostruiva l' uscita dell' urina.2 le soluzioni, 1 l' operazione con il taglio del muscolo , che poteva portare conseguenze spiacevoli di fertilità , scartata anche dall' urologo.La seconda un trattamento farmacologico.Mi prescrisse Benur , ma abbandonai subito la cura dopo la prima capsula perchè mi dava giramento di testa stanchezza alle gambe svenimento tachicardia...provò a darmi Tamsulosin anche questa subito sospesa per effetti indesiderati. Dopodichè questo problema è rimasto inrisolto e non più seguito perchè l' infiammazione e il gonfiore del glande erano la prima cosa per me da eliminare.Ripeto, quando mi fu introdotto il catetere per 2/ 3 cm non sentì alcun male. solo successivamente quando venne allargato, gonfiato, non so di preciso come funziona , mi ha causato questa ferita con sanguinamento . Già vedevo il glande parecchio gonfio e rosso sotto cistografia, dolore per il bruciore quasi insopportabile .
grazie ancora per la disponibilità.
Distinti saluti.
grazie ancora per la disponibilità.
Distinti saluti.
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Gentile Signore.
la sua situazione continua ad essere di difficile interpretazione. Ci permettiamo di esprimere qualche considerazione.
1) Per quanto riguarda i suo disturbi precedenti, concordiamo con la diagnosi di una probabile rigidità del collo vescicale (stenosi/sclerosi), così come le indicazioni terapeutiche che sono state formulate. Purtroppo lei non sopporta gli alfa-litici e questo non ci permette di valutarne il grado di efficacia, che pure ci servirebbe a perfezionare la diagnosi. Solo l'esecuzione di una endoscopia potrebbe chiarire oltre ogni possibile dubbio e quindi avvallare le indicazioni ad un'intervento di sezione del collo. Giustamente queste indicazioni sarebbero da discutere con attenzione, per le note conseguenze (oeraltro limitate alla sola fertilità) ma in caso di disturbi intensi la valutazione presuppone una certa ragionevolezza.
2) Peraltro, ora parrebbe che questi disturbi non la infastidiscano più di tanto, ovvero non siano più al centro della sua attenzione, ora focalizzata sul glande.
3) Comprendiamo la dinamica della uretrografia retrograda, che presuppone la distensione (peraltro minima) del palloncino del catetere nel primo tratto dell'uretra. Questa è la procedura normale che se eseguita con una certa cautela in genere non provoca più che un lieve fastidio. Ci pare poco verosimile che anche nell'ipotesi più cruenta possa davvero esseresi generata una lesione così importante. Quantomeno, questa avrebbe dovuto sanguinare a lungo ed in discreta abbondanza, cosa che lei non ci riferisce. Tantomeno, ci pare verosimile che questo ipotetici fatto possa aver causato alterazioni tali da sostenere le alterazioni del glande che lei ci descrive.
4) Evidentemente lei è piuttosto delicato da quelle parti, se addirittura l'applicazione di una crema cortisonica abbia paradossalmente causato una evidente sensibilizzazione. Questo ci fa dubitare che tutto l'insieme sia anche causato da una sensibilizzazione ad altri farmaci, come gli anti-infiammatori che lei in questo periodo ha assunto in generose quantità. Tenga anche presente la possibilità tanto banale quanto frequente di una sensibilizzazione al detergente utilizzato per l'igiene intima, magari anche un po' maniacale ... A questo proposito le consiglieremmo di provare ad usare "solo acqua" evitando qualsiasi prodotto, anche medicato, almeno per qualche tempo.
5) Per dare un senso a tutto questo articolato discorso, noi riteniamo che lei dovrbbe essere sottoposto ad una uretro-cistoscopia che possa una buona volta valutare a) la presenza di una lesione al tratto terminale dell'uretra (poco probabile) e b) confermare o meno la presenza di una rigidità del collo vescicale. Questa indagine andrebbe eseguita con un po' di sedazione, per poter valutare con calma senza arrecarle troppo fastidio. Temiamo che se questo non viene fatto, si continui a trascinare la cosa nell'empirismo, andando avanti unicamente per tentativi con scarse possibilità di successo.
Saluti
la sua situazione continua ad essere di difficile interpretazione. Ci permettiamo di esprimere qualche considerazione.
1) Per quanto riguarda i suo disturbi precedenti, concordiamo con la diagnosi di una probabile rigidità del collo vescicale (stenosi/sclerosi), così come le indicazioni terapeutiche che sono state formulate. Purtroppo lei non sopporta gli alfa-litici e questo non ci permette di valutarne il grado di efficacia, che pure ci servirebbe a perfezionare la diagnosi. Solo l'esecuzione di una endoscopia potrebbe chiarire oltre ogni possibile dubbio e quindi avvallare le indicazioni ad un'intervento di sezione del collo. Giustamente queste indicazioni sarebbero da discutere con attenzione, per le note conseguenze (oeraltro limitate alla sola fertilità) ma in caso di disturbi intensi la valutazione presuppone una certa ragionevolezza.
2) Peraltro, ora parrebbe che questi disturbi non la infastidiscano più di tanto, ovvero non siano più al centro della sua attenzione, ora focalizzata sul glande.
3) Comprendiamo la dinamica della uretrografia retrograda, che presuppone la distensione (peraltro minima) del palloncino del catetere nel primo tratto dell'uretra. Questa è la procedura normale che se eseguita con una certa cautela in genere non provoca più che un lieve fastidio. Ci pare poco verosimile che anche nell'ipotesi più cruenta possa davvero esseresi generata una lesione così importante. Quantomeno, questa avrebbe dovuto sanguinare a lungo ed in discreta abbondanza, cosa che lei non ci riferisce. Tantomeno, ci pare verosimile che questo ipotetici fatto possa aver causato alterazioni tali da sostenere le alterazioni del glande che lei ci descrive.
4) Evidentemente lei è piuttosto delicato da quelle parti, se addirittura l'applicazione di una crema cortisonica abbia paradossalmente causato una evidente sensibilizzazione. Questo ci fa dubitare che tutto l'insieme sia anche causato da una sensibilizzazione ad altri farmaci, come gli anti-infiammatori che lei in questo periodo ha assunto in generose quantità. Tenga anche presente la possibilità tanto banale quanto frequente di una sensibilizzazione al detergente utilizzato per l'igiene intima, magari anche un po' maniacale ... A questo proposito le consiglieremmo di provare ad usare "solo acqua" evitando qualsiasi prodotto, anche medicato, almeno per qualche tempo.
5) Per dare un senso a tutto questo articolato discorso, noi riteniamo che lei dovrbbe essere sottoposto ad una uretro-cistoscopia che possa una buona volta valutare a) la presenza di una lesione al tratto terminale dell'uretra (poco probabile) e b) confermare o meno la presenza di una rigidità del collo vescicale. Questa indagine andrebbe eseguita con un po' di sedazione, per poter valutare con calma senza arrecarle troppo fastidio. Temiamo che se questo non viene fatto, si continui a trascinare la cosa nell'empirismo, andando avanti unicamente per tentativi con scarse possibilità di successo.
Saluti
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Utente
Buongiorno Dott. Un ultima cosa. Sono 3 giorni che sul glande non applico nessun tipo di pomata detergente o altre cose; solo pulizia con acqua, come da lei consigliato. Sembra che vada molto meglio però c' è sempre questo rossore color rubino intorno al foro e dopo un rapporto sessuale l' irritazione si estende come diventasse frastagliato il rosso . diventa un misto di pizzicore prurito e fastidio per poi nell' arco di 1/2 giorni tornare in condizioni accettabili come ora.Potrebbe trattarsi anche di balanite dovuta al trauma della cistografia e altre irritazioni da pomate e farmaci? secondo lei è il caso di fare anche una visita dal dermatologo venerologo?
Grazie tanto Dottore per il consulto e i consigli in tempi rapidissimi.
Distinti Saluti.
Grazie tanto Dottore per il consulto e i consigli in tempi rapidissimi.
Distinti Saluti.
[#5]
Come abbiamo forse correttamente immaginato, la componente di sensibilizzazione superficiale del glande ha (avuto) un ruolo non secondario nel suo problema. Non si tratta di balanite, che è una infiammazione attiva, spesso su base infettiva. Il rossore del meato secondario all'erezione è comunque coerente con una probabile pre-esistente irritazione delle basse vie urinarie, qualla che ha portato all'esecuzione degli accertamenti. per ora le diremmo di continuare a lavarsi solo con acqua, fermo restando le indicazioni che già abbiamo espresso circa il suo problema urologico di base.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.4k visite dal 10/04/2015.
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