Prostata,psa,adenoma,operazione?
Grazie per l'opportunità che mi date per uno sguardo esperto sulla mia "storia" di salute.
Ho 61 anni, da 30 anni segnalavo al mio medico irregolarità nella minzione, che lui regolarmente sminuiva, finchè nel 2001 il Psa è schizzato a 7,26. Ecotomografìa, biopsìa nel gennaio 2002, riscontro di un pin di basso grado, noduli adenomiomatosi in sede anteriore associati ad aree fobrocalciche lungo la base prostatica, porzioni postero-ghiandolari disomogenee, specie lungo il versante di sn pur in assenza di sicure lesioni nodulari. Sfumata ipocogenicità sottocapsulare. Vescicole seminali indenni.Dimensione della prostata 37cc. Rientro del psa a 2,3, dopo cura antibiotica.Per 18 mesi il psa rimane sotto 3. Novembre 2004 vola a 17, rientrando con cura antibiotica a 5-6. Febbraio 2005 seconda biopsìa:ghiandola a 38 cc, adenoma craniale 4,5x2,28, capsula vera e vescicole normali. Cura con Avodart, e proseguo con Benur, che già assumevo dalla prima biopsìa.
Psa a 1,2. Situazione globale discreta: esigenza di urinare circa ogni 1 o 2 ore, variabile, qualche urgenza sempre controllata. Dolori ai testicoli a volte per qualche giorno di fila. Dal 2001 ho avuto un calo di libido, un calo di energìe notevole che perdurano ad oggi.
Un giorno ogni tanto il bisogno di urinare diventa fastidioso e urgente.
La gestione del mio problema mi obbliga a valutare con anticipo la possibilità di trovare una toilette e questo diventa limitante, in quanto continuo a lavorare.
DOMANDA: è consigliabile un'operazione e quali garanzìe ci sono ad oggi di non limitare con l'intervento la sessualità e la continenza?
Delle tecniche sperimentate, quale è consigliabile per minor rischio ed invadenza?
In caso di non asportazione dell'adenoma, è possibile pensare alla cura ed alla riduzione dello stesso? Tra le cure alternative, ve ne sono di attendibili?
Capisco che le risposte non possono essere magiche, ma confido nella benevolenza e nella serietà che ho letto in molti interventi sul sito. Grazie di cuore.
Ho 61 anni, da 30 anni segnalavo al mio medico irregolarità nella minzione, che lui regolarmente sminuiva, finchè nel 2001 il Psa è schizzato a 7,26. Ecotomografìa, biopsìa nel gennaio 2002, riscontro di un pin di basso grado, noduli adenomiomatosi in sede anteriore associati ad aree fobrocalciche lungo la base prostatica, porzioni postero-ghiandolari disomogenee, specie lungo il versante di sn pur in assenza di sicure lesioni nodulari. Sfumata ipocogenicità sottocapsulare. Vescicole seminali indenni.Dimensione della prostata 37cc. Rientro del psa a 2,3, dopo cura antibiotica.Per 18 mesi il psa rimane sotto 3. Novembre 2004 vola a 17, rientrando con cura antibiotica a 5-6. Febbraio 2005 seconda biopsìa:ghiandola a 38 cc, adenoma craniale 4,5x2,28, capsula vera e vescicole normali. Cura con Avodart, e proseguo con Benur, che già assumevo dalla prima biopsìa.
Psa a 1,2. Situazione globale discreta: esigenza di urinare circa ogni 1 o 2 ore, variabile, qualche urgenza sempre controllata. Dolori ai testicoli a volte per qualche giorno di fila. Dal 2001 ho avuto un calo di libido, un calo di energìe notevole che perdurano ad oggi.
Un giorno ogni tanto il bisogno di urinare diventa fastidioso e urgente.
La gestione del mio problema mi obbliga a valutare con anticipo la possibilità di trovare una toilette e questo diventa limitante, in quanto continuo a lavorare.
DOMANDA: è consigliabile un'operazione e quali garanzìe ci sono ad oggi di non limitare con l'intervento la sessualità e la continenza?
Delle tecniche sperimentate, quale è consigliabile per minor rischio ed invadenza?
In caso di non asportazione dell'adenoma, è possibile pensare alla cura ed alla riduzione dello stesso? Tra le cure alternative, ve ne sono di attendibili?
Capisco che le risposte non possono essere magiche, ma confido nella benevolenza e nella serietà che ho letto in molti interventi sul sito. Grazie di cuore.
[#1]
caro lettore 8569,
il suo caso può rappresentare un discreto problema per la terapia urologica. Al di là delle variazioni del PSA ( che non vanno trascurate), direi che esiste un problema minzionale, ostruttivo, che non sembra giovarsi della corretta terapia in atto.
Ci sono quindi gli estremi per pensare ad una semplice terapia chirurgica disostruttiva magari accompagnata o seguita da una più approfondita valutazione istologica prostatica.Di per sè la disostruzione, oggi, può essere vista come procedura standard, senza rilevanti rischi o problemi. Magari consulti un buon specialista
cari saluti
il suo caso può rappresentare un discreto problema per la terapia urologica. Al di là delle variazioni del PSA ( che non vanno trascurate), direi che esiste un problema minzionale, ostruttivo, che non sembra giovarsi della corretta terapia in atto.
Ci sono quindi gli estremi per pensare ad una semplice terapia chirurgica disostruttiva magari accompagnata o seguita da una più approfondita valutazione istologica prostatica.Di per sè la disostruzione, oggi, può essere vista come procedura standard, senza rilevanti rischi o problemi. Magari consulti un buon specialista
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#2]
io credo che a questo punto vada fatto comunque un intervento disostruttivo endoscopico che l'agevolerà molto
ma ci sono due cose da dire: dalla sintomatologia riferita potrebbe avere anche un'iperattività detrusoriale secondaria all'ostruzione cioè un'ipercontrazione della veescica dovuta all'ostacolo prostatico, tale sintomatologia portrebbe persistere dopo l'intervento e gioverebbe di farmaci antimuscarinici selettivi
la complicanza della resezione endoscopica è l'eiaculazione retrograda
per il PSA va sicuramente monitorato tenga conto che assume avodart che dimezza il valore reale del PSA
eventualmente va ripetuta una biopsia con multipli prelievi
ma ci sono due cose da dire: dalla sintomatologia riferita potrebbe avere anche un'iperattività detrusoriale secondaria all'ostruzione cioè un'ipercontrazione della veescica dovuta all'ostacolo prostatico, tale sintomatologia portrebbe persistere dopo l'intervento e gioverebbe di farmaci antimuscarinici selettivi
la complicanza della resezione endoscopica è l'eiaculazione retrograda
per il PSA va sicuramente monitorato tenga conto che assume avodart che dimezza il valore reale del PSA
eventualmente va ripetuta una biopsia con multipli prelievi
dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 13.5k visite dal 11/01/2006.
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