Uretrite prostatica

Ho 20 anni e il mio urologo mi ha diagnosticato una sospetta uretrite prostatica con sintomatologia da rapporto non protetto (ce l'ho di nuovo da poco più di un mese, ma me la sono passata 2 volte nel giro di 8 mesi con la mia ragazza a suo dire).

Dopo avermi somministrato azitromicina (2 cp una volta a settimana per 3 settimane) 2 mesi ipertrophan, 3 settimane di fermenti lattici, e orudis supposte (nei casi di maggiore fastidio), nonostante i sintomi non passino anzi aumentino (bruciore a fine minzione, grande infiammazione alla parte bassa dell'uretra dopo la defecazione e dei rapporti sessuali, infiammazione che passa dopo svariati giorni e che mi porta inquietudine e la sensazione di dover andare frequentemente in bagno) mi ha detto che non devo fare più nulla, ma avere un sano stile di vita e pian piano andrà via da sola, in maniera vaga, senza dirmi effettivamente cosa ho, che tipo di prostatite ho, e come non faccio a ricaderci, so che è molto facile che diventi cronica.

Quali consigli potete darmi? Ho incominciato a fare nuoto 3 volte a settimana, bere mirtillo nero senza zucchero e assumere estratto di mirtillo americano, evitare alcolici, frutti di mare, cibi piccanti, insaccati ed evitare la stipsi che è il mio più grande incubo.

Non ho la possibilità di vedere la mia ragazza regolarmente, solo 1 volta alla settimana, e ho rapporti protetti e attenti, ma non so se faccio bene ad avere rapporti o dovrei astenermi. Dovrei cercare di averli regolarmente nonostante il dolore? Tenere in allenamento la prostata durante la settimana che non la vedo con la masturbazione?

PS:I tamponi della mia ragazza sono negativi dopo antimicotici, ma ha avuto per svariati mesi una forte candida, le mie urinocolture e spermiocolture sempre negative (non ho mai fatto

Grazie mille
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Nelle situazioni di prostato-uretriti è indispensabile metter "a riposo" la prostata finchè le eiaculazioni rimangono dolorose e non occorre "tenere in allenamento la prostata con la masturbazione. Chieda al suo medico la possibilità di eseguire una visita specialistica urologica diretta a meglio inquadrare il problema.
Per approfondimenti:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/997-classificazione-delle-prostatiti-e-sindrome-dolorosa-pelvica-cronica-cpps.html

Cordiali saluti
Gino Scalese

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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Giovanotto,
una diagnosi così circostanziata di "uretrite prostatica" a nostro parere presupporrebbe l'aver eseguito una valutazione endoscopica, di cui lei non ci parla e della quale sinceramente non vedremmo la necessità almeno in questo momento. Pertanto possiamo certamente parlare di prostatite, ritenendo che questo sia il termine più coerente per descrivere la sua situazione. Immaginiamo che leggendo almeno qualcuno delle migliaia di consulti che ci vengono sottoposti per questi problemi lei abbia percepito che non esiste una cura certamente efficace, ma una ampia serie di provvedimenti che se adottati con costanza possono portare ad un risultato accettabile. Leggiamo che le sono già stati impartiti una serie di consigli ampiamente condivisibili, diremmo non ci sia molto da aggungere. È evidente che la stitichezza sia il suo peggior nemico, la prostata e l'ultimo tratto dell'intestino sono anatomicamente vicinissimi e risentono pesantemente l'una dell'altro. Diremmo che almeno il 70% del suo impegno deve essere rivolto alla ricerca di una funzikne intestinale regolare, in questo le può essere utilissimo l'aiuto di un gastroenterologo, del quale specialista le consigliamo caldamente una consulenza. Per quanto riguarda l'attività sessuale non vi sono regole precise, diciamo che 2-3 eiaculazioni la settimana sono da considerare fisiologiche. Concludendo, in queste situazioni è imperativo che il rapporto con lo specialista curante sia improntato alla fiducia ed alla comunicazione più chiara possibile.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie mille per le vostre risposte tempestive. Vorrei chiedervi le ultime cose:

- Se continuo così, senza fare errori, curandomi parallelamente con la mia ragazza, c'è almeno qualche possibilità che fra qualche mese io possa dimenticarmi questa cosa? Vorrei sapere se il mio urologo con "andrà via da sola" possa aver sottovalutato il problema o magari non abbia avuto il coraggio di dirmi che potrei convivere con questa cosa.

- Orudis e Topster non mi fanno alcun effetto, il mio stare meglio certi giorni non credo che dipendi da loro, perché sto meglio a volte quando non li prendo, e peggio quando li assumo. Posso sostituirli con qualche antiinfiammatario da bocca come tachipirina o brufen (con le dovute gastro-protezioni)?

- Da Agosto 2014 ho iniziato con i primi sintomi leggeri e ho tirato fino a Dicembre prima di andare da un urologo serio. A Gennaio 2015 dopo 1 mese di cure pensavo di averla curata, ma si è ripresentata poco dopo a Febbraio in maniera molto più violenta (infiammazione h24 che mi dura da più di un mese) inseguito a un grande sforzo sul gabinetto dovuto a una forte diarrea. Potrebbe essere già cronica?

Grazie mille ancora

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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Quanto ci riferisce in chiusura del suo ultimo commennto la dice lunga su quali siano le reali cause del suo problema, quelle su cui è necessario concentrare il massimo dell'attenzione. Spesso la prostata e le basse vie urinarie sono cittime di situazioni anomale che si sviluppano al di fuori, segnatamente a livello intestinale. La terapia anti-infiammatoria puó (ma non è detto) allentare i disturbi locali, ma certamente non agisce sulla causa prima. Orudis e Brufen sono anti-infiammatori molto simili e di molto più potenti della Tachipirina.
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Utente
Utente
Tampone uretrale positivo a diverse colonie di enterococco.

Nuovo urologo: 21 giorni di ciproxin (più sensibile all'antibiogramma) 10 di orudis e 4 mesi di permixon + stile vita sanissimo (idratazione allenamento e buona alimentazione costanti) nessun divieto sulle attività sessuali (regolarità senza esagerare)

Mi dispiace aver scoperto l'infezione solo dopo mesi, ma che colpa ne ho se il vecchio urologo si è sempre rifiutato di prescrivermi il tampone poiché secondo lui non necessario?

Spero che seguendo la terapia un giorno io possa guarire. Ho 20 anni, ed è vero che ho questa patologia già da una decina di mesi, ma mi sento troppo giovane per averla cronica, e poi so che le prostatiti croniche hanno dei fastidi poco intensi, mentre i miei sono molto forti e intensi

grazie sempre mille

PS: a fine ciclo antibiotici farò anche un consulto da gastrointerologo
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Mai ci stancheremo di ripetere che la migrazione continua da uno specialista all'altro non è quasi mai foriera di migliori risultati, anzi ...
Come lei avrà già percepito, noi non siamo fautori della terapia antibiotica, tranne che in casi molto particolari di prostatiti acute febbrili od evidenti complicazioni in atto. Di gran lunga più importante riterremmo la visita gastro-enterologica, dalla quale auspichiamo lei potrà trarre il massimo dei vantaggi possibile.
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Utente
Utente
Il tampone uretrale l'ho eseguito da solo a casa nei primi due centimetri del glande dopo secrezione prostatica su consiglio del laboratorio di analisi.
Lei puó capire che non mi fidi di più di un suo collega che mi ha detto che stavo bene e non avevo più niente, scoprendo poi un infezione.
Capisco comunque ció che lei intende con il suo punto di vista.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Il risultato del tampone uretrale è nella nostra esperienza da valutare sempre con molta cautela, poiché le possibilità di contaminazione sono elevatissime. E' probabile che una buona percentuale di uomini dimostrerebbero una positività in assenza completa di qualsiasi disturbo. Pertanto i risultati debbono essere valutati con estrema attenzione alla luce della realtà di segni e disturbi, prima di iniziare terapie antibiotiche aggressive.
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Utente
Utente
Grazie mille per i suoi interessanti punti di riflessioni e consigli.
Avrei un'altra domanda se non le dispiace, legata all'alimentazione. Trai cibi da evitare per l'irritazione alle vie urinarie ( come frutti di mare, pepe peperoncino e spezie, alcolici, caffè, cibi molto zuccherini, carni rosse) ci sono anche TUTTI i tipi di insaccati, i latticini stagionati e i succhi di agrumi come ho letto sul web? mi sembra strano non poter mangiare insaccati magri come bresola, tacchino, crudo o cotto.

Grazie mille
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Per insaccati generalmente si considerano quelli salati e più o meno speziati, a base esclusiva o parziale di carni suine. Ma no deve impazzire per la dieta, ci mancherebbe ... Quelli da evitare sono gli eccessi e le sregolatezze.
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Utente
Utente
Gentili Dottori,
Penso di essere arrivato alla fine del percorso!

In seguito a tamponi molto approfonditi, fatti in un laboratorio all'avanguardia, io e la mia ragazza risultiamo positivi a diverse colonie di enterococco (io sperma e uretra, lei vagina) candida (entrambi in bocca ed entrambi sui nostri genitali) e ureaplasma (io sperma, lei vagina). Il dottore parla di infezione "ping pong".

La Terapia antibiotica prescritta per entrambi (astinenza, pomate, ovuli e risciacqui per candida a parte) consta di 10 gg di Iosamicina + 11 gg di ciproxin, ciclo da ripetere per me dopo 3 mesi per me.

Insieme all'antibiotico mi è stato consigliato di bere molto, fare massaggio prostatico dopo bagno caldo mezzora dopo l'antibiotico, mangiare tante verdure e integrare con Yovis ogni 12 ore, e fiin qui ci siamo.
La mia PAURA è questa: mi è stato anche detto di fare molta attività sessuale durante la cura per "svuotare la prostata", ma io quando eiaculo, sia autonomamente che nel rapporto a due, sto male per 2-3 giorni (h24) causa intenso bruciore all'uretra e stimolo di urinare.

Posso fare la cura senza eiaculare, o questo può essere controproducente?

Grazie mille

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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Ci chiediamo perché questo "impaccio" lo riferisca adesso a noi e non a chi le ha proposto l'eiaculazione frequente come coadiuvante della sua terapia ... Sostanzialmente faccia come può, l'astinenza completa è talora controproducente, ma non si può pensare che sia una componente così essenziale del problema. Per il resto, ci raccomandiamo molto nel rispetto delle prescrizioni dietetiche e dei fermenti lattici, poiché queste sono forse ancora più importanti degli antibiotici.
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Utente
Utente
Grazie mille,
ha ragione, dovevo chiederlo in sede di visita, ma tra il marasma di indicazioni, mi è venuto in mente solo a casa, e ho difficoltà a contattare questo dottore che si trova in un'altra città, non avendo contatti mail o di cellulare, ma solo della sua segreteria.

Grazie ancora
[#14]
Utente
Utente
Salve,
I miei sintomi sono ancora uguali.
Volevo fare una domanda: se la mia uroflussometria è buona (valori ottimali) e l'ecografia prostatovescicolare non rileva residuo-post minzionale, potrei comunqie soffrire di sclerosi del collo vescicale? O sono due esami che la scongiurano? Se si, ci sono nato o è colpa di 6 mesi di uretro-prostatite. (Ho 20 anni)

Nei giorni dove la prostata non è infiammata e non ho sintomi, urino normalmente, con un getto normale. Nei giorni dove la prostata è infiammata sono portato ad andare in bagno piû spesso, e quindi qualche volta il getto è chiaramente piû debole (anche perchè il sintomo della prostatite mi porta proprio un costante bruciorino all'uretra che spesso interpreto come lo stimolo di dover andare in bagno.

Grazie
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

la sclerosi del collo vescicale è legata alla "cictrizzazione" delle fibre del collo vescicale che, invece, dovrebbero essere estremamente elastiche e capaci di contrarsi e dilatarsi per permettere lo svuoitamento vescicale.
Una Uroflussimetria buona ed una EcoTR senza residuo dovrebbero escludere il fenomeno della "sclerosi"
Non si ponga troppe domande
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#16]
Utente
Utente
Grazie sempre mille per la celere risposta.
I dottori dicono che anche se i miei sintomi spesso sono molto pesanti e h24, che è il momento di sospendere i farmaci e aspettare che passi, tamponando occasionalmente con gli anti infiammatori e seguendo le classiche norme di vita sana.

Avrei delle domande per cercare di diminuire il dolore, che personalmente per me è il problema principale, avendo il desiderio di mantenere una regolare attività sessuale senza farla pesare ulteriormente alla mia ragazza e volendomi concentrare meglio durante lo studio.

- L'applicazione di ghiaccio sulla prostata/uretra alternato a una fonte calda mi da la sensazione di sedare il dolore,puô danneggiare qualche organo?
- Prendevo l'omega3 per colosterolo alto, puô darmi giovamento o mi fa male alla prostata?
- Questa è una mia personale idea: siccome le supposte di voltaren non mi fanno sempre effetto, mettere voltaren gel direttamente sull'uretra potrebbe fare un'effetto più rapido? (Il dolore è nell'uretra appena sopra i testicoli)
- possibile che nella medicina del 2015 non esista un potente antidolorifico che mi anestetizzi il fastidio? Non fans, parlo proprio di antidolorifici

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
1) L'effetto ottenuto è molto soggettivo ed imprevedibile a priori, faccia come crede, non potrà cedrto causare danno.
2) Non dovrebbe avere alcuna influenza documentata.
3) E' molto probabile che si tratti di un dolore irradiato dalla prostata, pertanto nel punto in cui lei percepisce il dolore non vi è nulla di alterato. La somministrazione di antidolorifici e cortisonici per supposta è molto diffusa, ma di efficacia discutibile. Da considerarsi un palliativo.
4) Molte situazioni di prostatite cronica del giovane devono essere trattate come "dolore puro", quindi utilizzando farmaci particolari, privi di azione anti-infiammatoria. Talora si associano anche degli anti-dpressivi. Questa comunque non è più una terapia urologica ma specificatamente antalgica, dovrebbe quindi essere amministrata da uno specialista in terapia del dolore.
In conclusione, considerata la persistenza del suo disturbo, forse sarebbe il caso di completare le indagini con una uretro-cistoscopia.
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Utente
Utente
È un esame che puô aggravare la mia situazione?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Se così fosse, crede che sarebbe eseguito?
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