Spermiocoltura escherichia coli

Buongiorno,

ho 32 anni e soffro di prostatite cronica da circa 6, causata da infezione da stafilococco e ureaplasma urealyticum, curata con cicli di antibiotici ogni 3/4 mesi
(due volte l'anno), bactrim, ciproxin 500 RM e rocefin.

La situazione è migliorata, anche se nella prostata ci sono microcalcificazioni, ho buone erezioni, riesco ad raggiungere l'orgasmo anche se con un pò di ritardo e non provo molto piacere alla ieculazione.

La settimana scorsa dopo un rapporto vaginale con la mia ragazza avverto forti bruciori, nel perineo, ai testicoli e nell'uretra, chiamo all'urologo e mi prescrive spermiocoltura e urinocoltura con i seguenti risultati:

Urinocoltura Negativa

Spermiocoltura + Antibiogramma
Carica Batterica 100.000 ml
Esito: positiva per Escherichia Coli

Ritorno dall'urologo ma non mi prescrive l'antibiotico in quanto per lui una carica batterica da 100.000 ml è normale, ma solo il farmaco omeopatico Pigenil per 3 mesi.
Invece il medico generico dicendogli che ho bruciori, in base all'antibiogramma mi ha prescritto Prociflor 500 una al dì per 6 giorni che ancora non ho preso in quanto ho paura che si sbagli e che il batterio diventi resistente.

Ora gentilmente vi volevo chiedere è giusto che lo specialista non ha prescritto antibiotici con una carica batterica da 100.000 ml?

Grazie per le eventuali risposte
Distinti saluti

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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gentile Signore,
la prescrizione di antibiotici è quasi sempre un dilemma, noi stessi in assenza di febbre od evidenza di complicazioni in atto tendiamo sempre a farlo con la massima parsimonia. Piuttosto, cerchiamo di agire - qualora possibile - ricercando eventuali cause a monte della presenza di questi batteri. Ad esempio, l'Escherichia Coli può provenire quasi certamente dal suo intestino. Lei non ci fa cenno alla sua funzione intestinale, ma non stenteremmo a pensare che non sia proprio perfetta. Molto spesso se si vogliono ottenere dei risultati concreti è opportuno spostare il centro dell'attenzione dalla prostata all'apparato digerente nel suo insieme, aprendo un discorso relativo ad alimentazione (con relative intolleranze) e funzione intestinale (colite? stitichezza? flora batterica alterata o da ricostituire?).
Il prodotto che le ha consigliato il nostro Collega non è omeopatico, ma un estratto vegetale (pigeum africanum) adottato da molti decenni come generico coadiuvante nei disturbi prostatici. Ovviamente l'efficacia è molto variabile e scarsamente prevedibile, comunque questo ed altri prodotti simili sono molto frequentemente presenti nelle più o meno fantasiose terapie della prostatite cronica.
In linea di massima, anche se certamente non si tratta di una terapia antibiotica così "eroica", noi consiglieremmo di attndere un attimo per valutare l'evoluzione spontanea della situazione. A questo riguardo, come abbiamo migliaia di volte ripetuto a quesiti simili al suo, ricordi che nell'affrontare la prostatite croni, assai più di antibiotici e altri prodotti valgono i buoni consigli sullo stile di vita, con riferimento ad alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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